Che gli anni sessanta siano stati un
periodo irripetibile e fantastico per quanto riguarda la fantasia
e la creatività dei suoi esponenti, lo andiamo dicendo da
tanto, forse troppo tempo. Scorrendo le classifiche di quel
decennio, accanto ai grandi nomi da tutti conosciuti e di cui si
sa praticamente tutto, si incontra anche un nutrito gruppo di
artisti incredibili, personaggi del tutto pazzi o quasi, che per
uno strano caso della vita ebbero la ventura di 'passare' una
volta nelle Charts e diventare magari famosissimi per una sola
canzone e, di conseguenza, per un periodo limitato anche se assai
intenso.
Questi stupendi personaggi sono quelli
che vengono comunemente etichettati come "One Hit Wonders", che
potremmo liberamente tradurre come "Quei Magnifici di Una volta
Sola". Come già detto questi personaggi, il più
delle volte assai coloriti e completamente fuori dal... normale,
(concezione che si può e si poteva avere anche allora del
termine 'artista') sono numerosi e qualcuno meritevole di un
riconoscimento approfondito.
Di uno di loro vorremmo parlare in questo
articolo.
Nel 1966 tale JERRY SAMUELS era un
ingegnere acustico (o forse sarebbe più corretto dire
'tecnico del suono') e viveva a New York, la cosiddetta Grande
Mela. Assolutamente sconosciuto nel grande giro musicale, questo
ragazzotto di cui nessuno sapeva niente (e di cui tuttora si sa
pochissimo a parte il nome), sfruttando forse le sue conoscenze in
ambito di lavoro, riuscì ad arrivare alla fatidica prima
incisione. Col nome assolutamente... pazzesco di NAPOLEON XIV
incise il brano "They're comin' to take me away - ha haaaa"
(Vengono a portarmi via) investendo soltanto 500 dollari dal suo
portafoglio personale. Chissà perchè, chissà
come, per quella strana incongruenza che spesso contraddistingue
il successo o il fiasco di una canzone, il brano ebbe un successo
che definire clamoroso è certamente riduttivo. Basti dire
che il disco esordì nelle classifiche di Billboard il 23
luglio del 1966 addirittura al N°20, cosa assolutamente
incredibile e possibile soltanto, forse, ai dischi dei 'Fab Four'
e di pochissimi altri. Inevitabile a questo punto il successivo
balzo, la settimana dopo, che proietta il brano al N°3
secondo Billboard, ma addirittura al N°1 secondo Cashbox.
Perché un successo così
eclatante di un personaggio assolutamente sconosciuto e di una
canzone che più pazza di così non avrebbe potuto
essere? Paradossalmente fu proprio l'establishment americano a
favorire prima l'esplosione e causare poi la repentina caduta
della canzone e del personaggio. La causa di ciò non poteva
essere che il testo, giudicato troppo irriverente verso le case di
cura, i cosiddetti "manicomi". La canzone racconta infatti di un
tizio che si ritrova all'improvviso abbandonato dal suo cane ed a
causa di questa defezione... impazzisce (ecco perchè il
cantautore in questione scelse di chiamarsi NAPOLEON, personaggio
a quanto pare amatissimo dai matti anche oltreoceano....) e viene
perciò portato in una bella casa di cura con tante piante,
fiori e circondato da tanti amici che indossano un immacolato
camice bianco....
La canzone, fortemente ironica sul
sistema sanitario di sanità mentale in America, incontra
subito l'ostilità dell'establishment; il disco viene
censurato e tutte le copie ritirate dal mercato con la proibizione
assoluta a tutte le radio di trasmetterlo. Ecco perchè,
dopo l'esplosione iniziale (sarà un ottimo N°4 anche
in Gran Bretagna) il brano sparirà letteralmente dalla
circolazione, uscendo dai Top 100 in sole sei settimane. Questo
per dire come fosse fortissimo, allora come oggi, il potere della
censura!. Da notare, a riprova della validità di quel
brano, il fatto che 7 anni dopo, il 9 gennaio 1973, la canzone
ritornerà in classifica, anche se soltanto al n°87,
restandoci appena quattro settimane.
Di riflesso, anche da noi in Italia si
parlerà di questo brano per la versione che ne fecero i
BALORDI, un gruppo di Milano che cantava rispettando
sufficientemente il testo, di un gruppo di amici (loro stessi)
portati in un manicomio a causa della loro musica troppo
innovativa (o forse troppo rumorosa...) e poi, sempre a causa
della loro musica cacciati impietosamente anche dal manicomio...
Di questo gruppo, i Balordi appunto, si ricorda vivamente il
loro'look' molto strampalato e fuori da ogni canone usuale che si
rammenti all'epoca.
Ecco dunque, in modo sommario e
forzatamente incompleto, una storia degli anni '60, di come un...
mattoide, in barba a tutto e a tutti, riuscì a farla franca
e dribblò la censura, portando un brano irriguardoso ed
aniconformista in cima alle classifiche di mezzo mondo e toccando
- anche se per un periodo brevissimo - i vertici della
popolarità.
Davvero un matto, questo NAPOLEON
XIV.......??????