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STORIA DI UNA CANZONE
"...se non son matti..."
di Michele CAVAGLIANI
 
Che gli anni sessanta siano stati un periodo irripetibile e fantastico per quanto riguarda la fantasia e la creatività dei suoi esponenti, lo andiamo dicendo da tanto, forse troppo tempo. Scorrendo le classifiche di quel decennio, accanto ai grandi nomi da tutti conosciuti e di cui si sa praticamente tutto, si incontra anche un nutrito gruppo di artisti incredibili, personaggi del tutto pazzi o quasi, che per uno strano caso della vita ebbero la ventura di 'passare' una volta nelle Charts e diventare magari famosissimi per una sola canzone e, di conseguenza, per un periodo limitato anche se assai intenso.
Questi stupendi personaggi sono quelli che vengono comunemente etichettati come "One Hit Wonders", che potremmo liberamente tradurre come "Quei Magnifici di Una volta Sola". Come già detto questi personaggi, il più delle volte assai coloriti e completamente fuori dal... normale, (concezione che si può e si poteva avere anche allora del termine 'artista') sono numerosi e qualcuno meritevole di un riconoscimento approfondito.
Di uno di loro vorremmo parlare in questo articolo.
Nel 1966 tale JERRY SAMUELS era un ingegnere acustico (o forse sarebbe più corretto dire 'tecnico del suono') e viveva a New York, la cosiddetta Grande Mela. Assolutamente sconosciuto nel grande giro musicale, questo ragazzotto di cui nessuno sapeva niente (e di cui tuttora si sa pochissimo a parte il nome), sfruttando forse le sue conoscenze in ambito di lavoro, riuscì ad arrivare alla fatidica prima incisione. Col nome assolutamente... pazzesco di NAPOLEON XIV incise il brano "They're comin' to take me away - ha haaaa" (Vengono a portarmi via) investendo soltanto 500 dollari dal suo portafoglio personale. Chissà perchè, chissà come, per quella strana incongruenza che spesso contraddistingue il successo o il fiasco di una canzone, il brano ebbe un successo che definire clamoroso è certamente riduttivo. Basti dire che il disco esordì nelle classifiche di Billboard il 23 luglio del 1966 addirittura al N°20, cosa assolutamente incredibile e possibile soltanto, forse, ai dischi dei 'Fab Four' e di pochissimi altri. Inevitabile a questo punto il successivo balzo, la settimana dopo, che proietta il brano al N°3 secondo Billboard, ma addirittura al N°1 secondo Cashbox.
Perché un successo così eclatante di un personaggio assolutamente sconosciuto e di una canzone che più pazza di così non avrebbe potuto essere? Paradossalmente fu proprio l'establishment americano a favorire prima l'esplosione e causare poi la repentina caduta della canzone e del personaggio. La causa di ciò non poteva essere che il testo, giudicato troppo irriverente verso le case di cura, i cosiddetti "manicomi". La canzone racconta infatti di un tizio che si ritrova all'improvviso abbandonato dal suo cane ed a causa di questa defezione... impazzisce (ecco perchè il cantautore in questione scelse di chiamarsi NAPOLEON, personaggio a quanto pare amatissimo dai matti anche oltreoceano....) e viene perciò portato in una bella casa di cura con tante piante, fiori e circondato da tanti amici che indossano un immacolato camice bianco....
La canzone, fortemente ironica sul sistema sanitario di sanità mentale in America, incontra subito l'ostilità dell'establishment; il disco viene censurato e tutte le copie ritirate dal mercato con la proibizione assoluta a tutte le radio di trasmetterlo. Ecco perchè, dopo l'esplosione iniziale (sarà un ottimo N°4 anche in Gran Bretagna) il brano sparirà letteralmente dalla circolazione, uscendo dai Top 100 in sole sei settimane. Questo per dire come fosse fortissimo, allora come oggi, il potere della censura!. Da notare, a riprova della validità di quel brano, il fatto che 7 anni dopo, il 9 gennaio 1973, la canzone ritornerà in classifica, anche se soltanto al n°87, restandoci appena quattro settimane.
Di riflesso, anche da noi in Italia si parlerà di questo brano per la versione che ne fecero i BALORDI, un gruppo di Milano che cantava rispettando sufficientemente il testo, di un gruppo di amici (loro stessi) portati in un manicomio a causa della loro musica troppo innovativa (o forse troppo rumorosa...) e poi, sempre a causa della loro musica cacciati impietosamente anche dal manicomio... Di questo gruppo, i Balordi appunto, si ricorda vivamente il loro'look' molto strampalato e fuori da ogni canone usuale che si rammenti all'epoca.
Ecco dunque, in modo sommario e forzatamente incompleto, una storia degli anni '60, di come un... mattoide, in barba a tutto e a tutti, riuscì a farla franca e dribblò la censura, portando un brano irriguardoso ed aniconformista in cima alle classifiche di mezzo mondo e toccando - anche se per un periodo brevissimo - i vertici della popolarità.
Davvero un matto, questo NAPOLEON XIV.......??????

Michele Cavagliani

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