Non sono molte le persone che
possono permettersi il lusso di una scelta di fondo nell'ambito
della propria produzione artistica, ma fra queste c'è
senz'altro Nicola Donatelli, il quale dimostra che una scelta
coerente di significati pùò essere altresì
valida anche prescindendo da fattori commerciali già
prestabiliti. Ciò è ancor più valido quando
è dimostrato che una scelta di tal genere non nasconde un
certo impegno sociale e politico che non prescinde affatto da
quello che è il fattore umano. Il nesso tra uomo ed artista
assurge in questo caso ad una chiarezza determinante, e sfocia in
alcune canzoni che sono, in effetti, un caso particolare della sua
esistenza. C'e altro oltre alla musica, e questo Nicola lo ha
capito, ha capito i temi di fondo di quella complessa problematica
propria del genere umano e la sviluppa a livello personale, dando
così prova che il singolo può essere un campione
ottimale per una soluzione semplice e determinante E' il
menestrello della non violenza, colui che ha compreso il profondo
significato di alcune relazioni dei sentimenti umani e vuole a
tutti i costi portare avanti il suo discorso e la sua soluzione.
E' la soluzione di tutti.
Questo artista, di una cosi alta
levatura artistica e morale, non è ancora giunto alla
realizzazione del suo primo LP, e questa è una grave pecca
che grava sulle nostre case discografiche, ancora una. Se anche le
Orme o Battiato hanno fatto più diun LP non si capisce
perchè uno che ha veramente qualcusa da dire non possa fare
altrettanto. . . forse è colpa (e sarebbe più giusto
dire merito) dei testi delle sue canzoni che non sono affatto
commerciali e divulgabili con i normali mezzi di diffusione come
la radio o la TV, o del suo discorso che a troppe persone
può anche far paura, o forse è perchè il suo
prodotto non sarà mai "commerciabile". Questo è il
più grave pericolo al quale questo artista potrebbe andare
incontro; la macchina dell'affare discografico ha le mani lunghe
ed etichetta tutto, anche Leo Ferré. Per coloro i quali
vogliono ascoltare questo prodotto ancora "immacolato" consigliamo
di ascoltare subito Nicola, perché col tempo le cose
potrebbero cambiare non tanto per lui quanto per il mercato. Ogni
uomo ha i suoi limiti ed il suo prezzo anche se sarà molto
diff icile spuntarla con Nicola Donatelli. Lui ha già avuto
delle proposte dalle piu importanti case discografiche italiane e
dubitiamo vivamente che queste possano accettare i suoi testi in
versione integrale. Ma Nicola è ormai un simbolo, se anche
questo dovesse dimostrarsi fatuo ed inconsistente sarebbe davvero
una grossa delusione. I suoi testi sono vere poesie scritte con
l'anima sanguinante di chi ha sofferto davvero e trova nella sua
musica la realizzazione di se stesso, dipingendo note che parlano
quasi più delle parole che cantano. Melodie pure,
dolcissime, alternata a momenti ritmici in cui è
protagonista l'UOMO che corre stringendo i denti fino allo stremo
delle forze, pur di non perdere il diritto ad essere se stesso.
In alcuni brani si sente quanto
la sua cultura classica sia maturata internamente e gli permetta
di scrivere con la sensibilità di oggi, sui fatti di oggi,
una musica che a se stante potrebbe sembrare addirittura
settecentesca, ma che in quel punto, per dar forza a quelle
parole, diventa la più moderna mai ascoltata. Non c'e
niente di inventato niente di costruito: Nicola è ancora
"pulito", e nella fermezza del suo catattere si può intuire
che le case discografiche che lo corteggiano, se lo vogliono, lo
dovranno accettare com'e, compresa ogni sfumatura della voce, ogni
accento, perchè anche le virgole hanno significato, per
Nicola e per tutti quelli che lo hanno ascoltato attentamente e
ancora lo ascolteranno nelle piazze (no, non nelle
balere).
La sua partecipazione piu
"giusta" è stata dunque quella al festival per "I Dieci
Giorni Contro la Violenza", a Roma. I suoi testi sono proprio in
quella direzione con la visione chiara e dolente della situazione
attuale "sentita" in profondità. Qualcuno ha cercato di
fare un confronto, e abbiamo sentito nominare da Bob Dylan a David
Bowie, li abbiamo visti discutere dopo ogni esibizione di Nicola,
li abbiamo visti domandargli una copia dei suoi testi.
Fidiamo nelle sue idee, nella
sua carica umana davvero eccezionale; ed in quello che lui ha
sempre proposto: la vita è quella che è, con vecchi
e nuovi problemi; cambiano solo le situazioni e gli uomini
Speriamo dunque che Nicola si renda conto di questa sua grossa
responsabilità e che agisca di conseguenza. Noi abbiamo
ascoltato Nicola anche in casa di amici e siamo rimasti entusiasti
di ogni sua nota e parola, la sua tecnica del resto non lascia
scarmpo ad un'altra interpretazione, in quanto e fondalmentalmente
un istintivo, un proletario che ha scelto come mezzo di lotta la
musica. Ci piace ricordare tra tutti i suoi brani "In
questi ultimi giorni",
"La
ballata di Paì" ed
"Essere come sono".
Con Nicola dunque è nata
una nuova musica, e questo per noi è già
molto.