![]() |
|
|
Il Concerto in do maggiore per Organo con istrumenti (2 flauti, 2 oboi, 2 corni, archi) risale al 1805. In ambiente padovano Suman era stato preceduto dai due Concerti per organo di Gaetano Valeri: anche Antonio Calegari ne scrisse uno (del quale Suman possedeva la partitura, insieme ad un altro per pianoforte sempre di Calegari: di entrambi però non si ha più notizia). Con ogni evidenza il Concerto di Suman fu scritto per l'organo doppio (cioè a due tastiere) costruito da Gaetano Callido nel 1790-1791 per il Duomo di Padova (dirimpetto ne costruì uno con una sola tastiera). Rimando Per la sua descrizione all'eccellente libro di Antonio Lovato, Gli organi della Cattedrale di Padova nei secoli XVI-,XX, Padova. CLEEP 1986. Da tutta la partitura del diciottenne musicista trapela fantasia inventiva melodica e approfondita conoscenza dell' orchestrazione. I due movirnenti estremi manifestano non solo l'alta capacità tecnica esecutiva, ma anche il solido senso costruttivo formale del compositore, che ben lo assimilò dallo studio attento delle composizioni sonatistiche e sinfoniche dei grandi classici viennesi. Il primo movimento è in forma sonata: il terzo in forma di Rondò-Sonata (ABACAB'A+coda). Del secondo movimento (Adagio in mi bemolle maggiore) Suman se ne ricorderà nel 1816 nel comporre nella stessa tonalità il Tantum ergo a Basso solo con Strumenti: alcune analogie non possono essere casuali, anche se vengono evitate citazioni dirette. L'uso dei flauti soltanto nell'introspettivo movimento lento, al posto degli oboi (che invece suonano nel primo e nel terzo), sarà ripreso da Suman nel coro iniziale, diviso in tre sezioni, di "Gli oracoli di Gerione". Suman scrisse per esteso anche le cadenze per organo, per i primi due movimenti del concerto, in un unico foglio, separato rispetto alla partitura autografa (similmente era accaduto per le due cadenze per violino nel Quoniam del Gloria della Messa composta nell'agosto 1800). Le cadenze per l'organo non compaiono neppure in una parte staccata (non autografa) per il solista (recante anche ampie guide dei violini primi). Essa rappresenta una fase precedente di elaborazione, con molte varianti, ed è del tutto priva della parte di pedale, che invece sarà aggiunto e indicato accuratamente su pentagramma apposito nella partitura. Dalla maniera diversa di scrivere alcuni passi uguali ( nella parte staccata e nella partitura) si ha la prova sicura che Suman intendeva gruppetto diretto anche se usava il simbolo grafico che per noi invece indica gruppetto rovesciato Pietro Revoltella |
|
|
|