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Marco Antonio Suman (1787-1817) |
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SUMAN (Marc'Antonio) vide la luce in Conselve verso la metà del trascorso secolo da nobile ed agiata famiglia, e creato si può dire per l'armonìe frequentò con passione la scuola del chiarissimo maestro Antonio Calegari, dal quale apprese per diletto il tocco del cembalo e il contrappunto. Di soli 12 anni scrisse una messa a piena orchestra ch' egli stesso diresse nella nostra chiesa de' Servi, e da quel solenne esordio salìto meritamente in fama di egregio musicista, cominciarono i suoi lavori ad esser desiderati e sommamente graditi dalle più culte società. Compose molte cose ecelesiastiche, e varie cantate per diverse occasioni, fra cui una per la venuta in Padova di Napoleone il grande nel 1808 sulle parole del nostro poela Sografi. Trapassava nel maggio del 1817.
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SUMAN (Pietro) figlio di Marc' Antonio e degno di lui erede così nella scienza dell' armonìa come nella gentilezza dell'animo, sempre benevolente verso i cultori dell' arte musicale, apparò, oltre il suono del violoncello, anche quello del cembalo per cui anzi scrisse varie fantasìe che vennero stampate da Lucca. Ligio alla severa scuola de'classici, compose con uno stile maestoso e fugato molti pezzi ecelesiastici, fra i quali giova ricordare un Miserere a tre voci, e con accompagnamento di soli strumenti da corda, che datosi nella basilica di S. Antonio la sera del giovedì santo di quest'anno, meritò gli applausi degli intelligenti per la dignità ed espressione delle sue melodìe. |
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