ERMANNO PONTI

FILIPPO PASSAMONTI

 

 

STORIA E STORIE DI GROTTAFERRATA

1939
PREFAZIONE
Al Cav. Filippo Passamonti
Grottaferrata
 
Caro Passamonti,
consentimi un piccolo ricordo personale.
Vidi Grottaferrata la prima volta, assai anni fa, in un giorno di fiera.
Si venne a piedi da Marino (la tranvia era allora in costruzione) per la strada più breve. Non credo fosse la più comoda, ma era così pittoresca che ne riportai un'impressione vivissima, una di quelle impressioni che a mano a mano diventano tenui, impalpabili, inafferrabili,e che poi, quando meno uno se l'aspetta, tornano stupende e precise deliziandoci e tormentandoci con quella loro immediatezza quasi concreta che disorienta, perché avverte che, da un punto all'altro della vita, il tempo è passato in un baleno.
Io so che da allora infinite volte mi venne fatto di ripensare a un insieme di verde, di fresco, di vivo, a rupi e boscaglie, a un musicale empito d'acque fruscianti e cadenti.
Poi a capo d'un'erta faticosa apparvero le rosse mura della rocca giuliana con le torri rotonde, i merli, le nobili strutture della Badia. Si girò lungo il fossato e fu bello, da un paesaggio agreste e quasi selvaggio, passare bruscamente al frastuono della fiera, a un mareggiare confuso di tende di mostre, di baracche sotto un sole d'oro in cui sembrava dilatarsi il gaio brusio della folla.
Voi vedete, caro Passamonti, come queste tre cose, così diverse tra loro e così magicamente svelatesi in una sola volta ai miei occhi d'adolescente, la verde natura, la storica Abbazia, la fiera tradizionale siano proprio le più vistose peculiarità di Grottaferrata che oggi ne vanta anche un'altra, quella d'un rapido e continuo incremento. Da qualche tempo a questa parte, di anno in anno, ville e villini dalle linee graziose, dalle sagome ardite si moltiplicano lungo le antiche strade, sul margine degli annosi oliveti, nel bel mezzo delle vigne ubertose. Le piccole vallate, i declivi dolcissimi, i poggi solatii sono invasi da una moltitudine di costruzioni perfette e confortevoli. Il territorio che, fra quanti circondavano Roma, fu il più ricco di ville, riprende gioisamente la sua tradizione.
A un simile risveglio di tutta la zona, di tutto il mirabile anfiteatro di verde - che ha a sinistra la classica collina di Tuscolo e in fondo la mole coronata d'azzurro del Mons Albanus - Voi, egregio amico, avete contribuito non poco come cittadino e come studioso.
Le cariche onorevolmente sostenute, le lotte incontrate a viso aperto, l'interessamento costante per quanto poteva significare prosperità per la vostra Grottaferrata dicono sufficientemente quanto sia stato spontaneo e profondo in Voi il sentimento civico.
Quanto ai vostri meriti di studioso, basta ricordare che per decenni e decenni Voi siete andato raccogliendo e tesaurizzando tutto quello che può riguardare le origini, lo sviluppo, la storia, le tradizioni, i monumenti, i costumi del territorio tuscolano e di Grottaferrata in modo particolare. Cronche, epistolari, resoconti, atti ufficiali, documenti, memorie di ogni sorta sparse nei libri o chiuse negli archivi, ogni cosa è stata da Voi ricercata, trovata, studiata e poi trascritta con la vostra scrittura netta e ferma in grossi volumi di buona carta antica, volumi rilegati in solida pergamena segnati all'esterno di sillabe latine e di note musicale si da parer cosparsi di formule arcane.
Così con la paziente cura di tutti i giorni, con una passione instancabile avete formato una raccolta unica nel suo genere, un vero e proprio archivio delle memorie criptoferratensi. Non fa meraviglia se di fronte ai vostri quaranta volumi di memorie e di documenti, Corrado Ricci esclamasse: «se quello che hai fatto tu, lo avessero fatto in ogni paese d'Italia, avremmo la più bella storia che si possa immaginare».
Ora questo tesoro accumulato con tanto studio e tanto sacrificio, avete voluto mettere cortesemente a mia disposizione ed io, con l'aiuto vostro e la vostra efficace collaborazione, ho avuto la lieta fatica di attingervi quel tanto bastevole a formare un libro che interessi senza riuscire pesante, che riferisca con tutta esattezza un'infinità di cose poco note pur senza la pretesa di fare scoperte nuove o avanzar congetture.
E di tutto sentitamente e cordialmente Vi ringrazio.
Abbiatemi per il
vostro
Ermanno Ponti

Indice dell'opera:

I- Primordi

IX-Armi, arte, fede

XVII-Il Comune

II-Marco Tullio

X-Un pittore e un cardinale

XVIII-Buon tempo antico

III-Pagani e cristiani

XI-Peste e briganti

XIX-Cartiere e ferrerie

IV-Medioevo

XII-Ciampini e il "Cracas"

XX-Voci del passato

V-Imprese di guerra

XIII-Le donne, i cavalier...

XXI-Crypta-Ferrata

VI-Un Papa e un Imperatore

XIV-Tra il vecchio e il nuovo

XXII-Cronache

VII-Il Castello della Molara

XV- Ottocento

XXIII-Grottaferrata novissima

VIII-Savelli, Orsini, Colonna

XVI-Romanticismo

XXIV-Ritorno al Tuscolo

 

Roma, vita mia
 Editrice SOPI - Roma
Ermanno Ponti
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