- PREFAZIONE
- Al Cav. Filippo
Passamonti
- Grottaferrata
-
- Caro Passamonti,
- consentimi un piccolo
ricordo personale.
- Vidi Grottaferrata la prima
volta, assai anni fa, in un giorno di fiera.
- Si venne a piedi da Marino
(la tranvia era allora in costruzione) per la strada
più breve. Non credo fosse la più comoda,
ma era così pittoresca che ne riportai
un'impressione vivissima, una di quelle impressioni che a
mano a mano diventano tenui, impalpabili, inafferrabili,e
che poi, quando meno uno se l'aspetta, tornano stupende e
precise deliziandoci e tormentandoci con quella loro
immediatezza quasi concreta che disorienta, perché
avverte che, da un punto all'altro della vita, il tempo
è passato in un baleno.
- Io so che da allora
infinite volte mi venne fatto di ripensare a un insieme
di verde, di fresco, di vivo, a rupi e boscaglie, a un
musicale empito d'acque fruscianti e cadenti.
- Poi a capo d'un'erta
faticosa apparvero le rosse mura della rocca giuliana con
le torri rotonde, i merli, le nobili strutture della
Badia. Si girò lungo il fossato e fu bello, da un
paesaggio agreste e quasi selvaggio, passare bruscamente
al frastuono della fiera, a un mareggiare confuso di
tende di mostre, di baracche sotto un sole d'oro in cui
sembrava dilatarsi il gaio brusio della
folla.
- Voi vedete, caro
Passamonti, come queste tre cose, così diverse tra
loro e così magicamente svelatesi in una sola
volta ai miei occhi d'adolescente, la verde natura, la
storica Abbazia, la fiera tradizionale siano proprio le
più vistose peculiarità di Grottaferrata
che oggi ne vanta anche un'altra, quella d'un rapido e
continuo incremento. Da qualche tempo a questa parte, di
anno in anno, ville e villini dalle linee graziose, dalle
sagome ardite si moltiplicano lungo le antiche strade,
sul margine degli annosi oliveti, nel bel mezzo delle
vigne ubertose. Le piccole vallate, i declivi dolcissimi,
i poggi solatii sono invasi da una moltitudine di
costruzioni perfette e confortevoli. Il territorio che,
fra quanti circondavano Roma, fu il più ricco di
ville, riprende gioisamente la sua
tradizione.
- A un simile risveglio di
tutta la zona, di tutto il mirabile anfiteatro di verde -
che ha a sinistra la classica collina di Tuscolo e in
fondo la mole coronata d'azzurro del Mons Albanus - Voi,
egregio amico, avete contribuito non poco come cittadino
e come studioso.
- Le cariche onorevolmente
sostenute, le lotte incontrate a viso aperto,
l'interessamento costante per quanto poteva significare
prosperità per la vostra Grottaferrata dicono
sufficientemente quanto sia stato spontaneo e profondo in
Voi il sentimento civico.
- Quanto ai vostri meriti di
studioso, basta ricordare che per decenni e decenni Voi
siete andato raccogliendo e tesaurizzando tutto quello
che può riguardare le origini, lo sviluppo, la
storia, le tradizioni, i monumenti, i costumi del
territorio tuscolano e di Grottaferrata in modo
particolare. Cronche, epistolari, resoconti, atti
ufficiali, documenti, memorie di ogni sorta sparse nei
libri o chiuse negli archivi, ogni cosa è stata da
Voi ricercata, trovata, studiata e poi trascritta con la
vostra scrittura netta e ferma in grossi volumi di buona
carta antica, volumi rilegati in solida pergamena segnati
all'esterno di sillabe latine e di note musicale si da
parer cosparsi di formule arcane.
- Così con la paziente
cura di tutti i giorni, con una passione instancabile
avete formato una raccolta unica nel suo genere, un vero
e proprio archivio delle memorie criptoferratensi. Non fa
meraviglia se di fronte ai vostri quaranta volumi di
memorie e di documenti, Corrado Ricci esclamasse:
«se quello che hai fatto tu, lo avessero fatto in
ogni paese d'Italia, avremmo la più bella storia
che si possa immaginare».
- Ora questo tesoro
accumulato con tanto studio e tanto sacrificio, avete
voluto mettere cortesemente a mia disposizione ed io, con
l'aiuto vostro e la vostra efficace collaborazione, ho
avuto la lieta fatica di attingervi quel tanto bastevole
a formare un libro che interessi senza riuscire pesante,
che riferisca con tutta esattezza un'infinità di
cose poco note pur senza la pretesa di fare scoperte
nuove o avanzar congetture.
- E di tutto sentitamente e
cordialmente Vi ringrazio.
- Abbiatemi per
il
- vostro
- Ermanno Ponti
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