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IV° Cantagiro |
Chi si cimenta in una qualsiasi competizione guarda alla classifica, l'implacabile giudice dei valori individuali, come al polso della manifestazione: infatti basta una minima oscillazione di questo poderoso potenziometro poi accendere o spegnere gli entusiasmi più incondizionati ed accaniti. Finita la gara, ovviamente essa si esaurisce e ci fa l'impressione di un corpo che si estingua per autocombustione, in quanto la vita di una fase dipende dalI'esaurimento della fase precedente, ed è giusto che sia cosl, per poter giungere « alla finale» con le carte in regola e senza accendere polemiche o malumori: il giudizio finale impedisce in uno stesso tempo confronti e considerazioni che esulino dal risultato medesimo. Ci piace, nonostante quanto ora detto, stralciare dalle nostre note, i risultati parziali o di tappa, per citare colui che per quasi tutta la tournée canora ha indossato la maglia rosa, cioè il bravissimo e simpatico Gianni Morandi. Nonostante i soli due punti di distanza dalla vincitrice, o forse proprio perché i punti di distanza sono solo due, nulla va tolto al suo merito di aver assolutamente dominato la gara, indossando la ambita maglia in ben quattordici tappe su diciassette. Infatti, preso l'avvio con la significativa vittoria della tappa di Bari, Gianni Morandi ha tenuto la «maglia» anche per la tappa successiva, dovendo poi cedere lo scettro a Nico Fidenco, per tre tappe, ma soppiantandolo nuovamente per tornare a sedersi nell'« auto-tutta d'oro » spettante per contratto in uso al vincitore, e continuando così fin sotto il finale. Nel girone B, invece, dopo l'inizio brillante di Gianni Di Cristina, il riconoscimento del primato, costituito da una vistosa maglia verde, è stato assegnato a Mariolino De Barberis, che l'ha conservato fino a Fiuggi, dove ha stravinto « a furore di popolo » perché la sua canzone era molto bella, ed assai gradevole la maniera da lui usata per porgerla al pubblico, teneramente predisposto nei confronti di chi aveva fin lì dimostrato di saperci fare.
Classifica tiranna, dicevamo, e lo dimostra il caso di Jean Valentino, partito come favorito e giunto in finale tra gli ultimi, nonostante la sua prestazione niente affatto negativa. Confidiamo tuttavia che il giovane Valentino sappia valutare quanto di ineluttabile, quindi di «non suo», fosse contenuto nella sua posizione in classifica e che consideri il Cantagiro una esperienza preziosa, in vista di una futura rivincita, sicuramente raggiungibile da un giovane così dotato. Ugual sorte è toccata a « Sonia e le sorelle » seconde in classifica fino a Fiuggi, e qui retrocesse per merito di Elisabetta Ponti, che uscì favorita nello spareggio decisivo. Alle perdenti non rimase altro da fare che spargere le rituali lagrimucce di disappunto. Chi non ha pianto sono state le sorelline del complesso « Le Snobs » sempre sorridenti e felici. Per loro giungere in finale è stato raggiungere il paradiso. Il padre, che le accompagnava, non stava più nei panni dalla gioia. Riki Maiocchi, interprete della bella canzone « Quella che cerchi » non tradiva la sua emozione. Modesto e silenzioso è stato uno dei pochi che non hanno protestato contro nessuno. Elio Alonge, eterno sorridente ha accettato il verdetto molto sportivamente. « Non importa vincere - ha detto - ciò che conto è cantare davanti a milioni di spettatori ». Un particolare riconoscimento va a Roby Ferrante il quale non meritava di essere troppo superficialmente valutato. Ferrante è un cantante che conosce il suo mestiere, canta con generosità e l'ultima sera come nelle precedenti ha dato il meglio di sé stesso. Comunque la sua canzone « Il giorno mio » è una composizione di pregio che senz'altro otterrà il successo che merita. Un altro personaggio che non ha avuto molta fortuna ma che meritava di più è Valeria Piaggio. Nata ad Alessandria è stata impiegata per qualche anno in un giornale della sua città. Ha intrapreso la carriera artistica di recente e dal Cantagiro si attendeva molto di più. Le auguriamo un migliore avvenire. La rivelazione del girone « B » femminile è stata Roberta Mazzoni, una cantante ben dotata che farà certamente parlare di sé. La sua voce è tutta una promessa. E che dire di Joe Fedeli, Roberto Fulgori (scoperto dal M.o Polito), Franco De Marchis, Andrea Lo Vecchio e Elio Alonge? Sono tutti ragazzi in gamba che si sono fatti onore. Qualcuno di loro ha sentito maggiormente il peso delIa responsabilità che incombeva sulle sue spalle e lo ha fatto notare, però, e questo bisogna dirlo per i supercritici, hanno saputo combattere con generosità ed un certo coraggio una battaglia difficile, la prima grande battaglia della carriera che, per un artista è sempre la più impegnativa e pericolosa.
Marcello Alegiani
"ECO TV "1 agosto 1965
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