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- Angelo
- (Natale
Losengo)
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- Autobiografia
(1988)
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- Sono nato il 25 novembre
1957 a Ittireddu (Sassari) da padre sardo e madre siciliana.
All'età di otto mesi vado ad abitare a Messina, nel
popoloso quartiere Giostra, dove cresco fino all'età di
otto anni, quando vengo mandato in un collegio di suore a
Caltagirone ne nel quale rimango per circa quattro
anni.
- Nel frattempo i miei
genitori si erano separati: io ero il maggiore di cinque figli,
quindi all'età di dodici anni ritorno a casa.
- Incomincio così, in
compagnia di altri ragazzi del quartiere, a commettere piccoli
furti di frutta; a casa non andavo neanche a dormire (dormivamo
dentro macchine scassate e abbandonate) e così
incominciammo a commettere furti di biciclette, motorini e
macchine.
- All'età di 14 anni
vengo arrestato per furto di un'auto, condannato ad un anno di
riformatorio e portato alla prigione - scuola di Acireale. Da qui,
dopo tre mesi il trasferimento in un Istituto di Rieducazione a
Volterra (PI) da cui fugii diverse volte, totalizzando, alla fine,
invece di un anno di riformatorio ben due anni e sei
mesi.
- Naturalmente fuggendo
ritornavo a Messina, dove continuavo a rubare motorini e
auto.
- Nel frattempo al Tribunale
dei Minori piovevano denunce a piede libero a mio carico, e il 2
febbraio 1975 vengo arrestato per una tentata rapina e condannato
a quattro anni e sei mesi; dopo ventidue mesi vengo scarcerato per
decorrenza dei termini di custodia preventiva, ed essendo
obbligatoria la misura di sicurezza, decidono di allontanarmi da
Messina, inviandomi al domicilio coatto ed in questo periodo ho
conosciuto una splendida ragazza che si chiama Catia, che oggi
è mia moglie e madre dei miei due figli
stupendi.
- Pur conoscendo la mia vita
disgraziata, mia moglie mi è stata sempre vicina e mi ha
voluto sempre bene, ed è soprattutto per lei e per i
bambini che non farò più errori: io li amo molto e
sono attaccato morbosamente a loro. Non devono più
soffrire.
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- Nel periodo in cui ero al
soggiorno obbligato, lavoravo come idraulico al Comune, ed erano
obbligati dallo Stato a darmi il lavoro: infatti, finché ho
lavorato non ho più commesso reati.
- Quando però il
Tribunale di Messina ha visto che mi ero sposato e che avevo
tenuto buona condotta per due anni e due mesi, ha deciso di
togliermi la misura di sicurezza, e da qui sono cominciati i guai
veri e propri (anche se per colpa mia). Infatti, togliendomi il
soggiorno obbligato, il Comune mi licenziò, ed io mi trovai
con mia moglie in stato di gravidanza, un bambino di pochi mesi e
senza lavoro.
- Sì, perché
io il lavoro lo chiedevo, e tutti mi dicevano che non c'era posto,
ma il motivo era ben altro, capite? Ormai per loro ero un
delinquente e quindi... niente aiuto.
- Ero esasperato
perché ovviamente trovandomi in simili difficoltà
economiche non potevo più mantenere la famiglia,
così finii per mettermi con degli altri ragazzi decidendo
di rapinare una bisca clandestina.
- Speravo di aiutare la mia
famiglia, e invece fummo arrestati il 2 febbraio 1980 ed io fui
condannato a 4 anni e 6 mesi.
- Mentre espiavo la pena mi
vennero sommate tutte le condanne che avevo preso in passato e
subii tutti i processi che dovevo subire fino ad accumulare
quattordici anni di carcere.
- Da quel 2 febbraio 1980
non sono più uscito, tranne in occasione di qualche
permesso premio.
- Ora sono in attesa della
semilibertà e spero di ottenere presto la
condizionale.
- La musica mi è
sempre piaciuta, infatti in carcere nelle ore che il mio lavoro
quotidiano mi lascia a disposizione mi esercito molto ed ho fatto
già diversi concerti con un gruppo di detenuti e agenti di
custodia e musicisti venuti da
fuori.
- Poi la grande occasione
è venuta con il concorso della SOPI e con l'aiuto di tutti
questi amici, e soprattutto per l'amore della mia famiglia (darei
tutto per loro) spero di reinserirmi per mezzo della
musica.
- Ne ho tutta la
volontà.
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- Angelo
- (1988)

- OPERAZIONE
LUCIFERO