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da nuovo Sound anno II°
n. 3 - 25 novembre 1974
RINO GAETANO
"Ingresso Libero"
ZSLT 70024 IT-RCA
 
Rino Gaetano è un nuovo cantautore che si affianca alla già nutrita schiera dei cantanti che, con un certo esotismo, vengono definiti dalle case discografiche "off limits". Io li definirei molto più semplicemente non "svergognati". Rino è uno di questi, ma possiamo dire sia salvo per un pelo: infatti quest'anno era candidato per il Disco per l'Estate ma fortunatamente è stato eliminato perché un suo testo è stato giudicato "sconcertante". Sappiamo bene come con questa parola nelle nostre popolari manifestazioni canore viene indicata qualunque cosa che non si attenga strettamente al più rigido squallore e banalità, ed allora nasce la curiosità di sentire cosa abbiano di fuori dal comune questi pezzi. Bene, come sospettavamo sono soltanto dei buoni testi, non scontati, alcuni fortemente autobiografici, altri con una certa problematica, affrontata, oltre che attraverso una visuale molto personale, anche con una certa tendenza allo sberleffo, che non deve essere considerato come un comodo mezzo di superare certe cose, bensi come una abile condizione psicologica per investirle.
Rino ha cominciato la sua carriera discografica quasi per scherzo con il 45 giri "I Love You Marianna" con lo pseudonimo di Kammamuri's, disco che nacque in collaborazione con Antonello Venditti e che fu anche prodotto da quest'ultimo. (La IT-RCA è veramente una grande famiglia). La sua esperienza è però molto più lunga e comprende tappe d'obbligo come vari folk-studios e complessi sperimentali.
Dopo queste note, passiamo senz'altro a parlare del suo primo L.P. dal titolo "Ingresso Libero". La prima facciata si apre con "Tu Forse Non Essenzialmente Tu", il pezzo che attualmente sta avendo la promozione maggiore in quanto è notevolmente radiotrasmesso. Un brano che potremmo definire molto "personale". L'arrangiamento, cosa comune a tutto il disco, è ben curato ed appropriato. "Ad Esempio A Me Piace il Sud" è una serie di immagini del nostro meridione: "collage" geografico e politico ben reso da alcuni passi come: "l'acqua, che in quella terra è più del pane"; frase questa che esprime una delle condizioni più tragiche del nostro sottosviluppo. "A.D. 4000 d.C. " è un brano effenivamente proiettato in un futuro che Gaetano ha ipotizzato addirittura nel 4000, ma il caos a cui il testo fa pensare, noi francamente lo vediamo già adesso. "A Khatmandu" è uno degli episodi più felici dell'album dal punto di vista musicale. Il testo affronta un tema non certamente originale: lo sgradevole ritorno alla realtà dopo un'oretta di "assenza da fumo". La seconda facciata si apre con "Supponiamo un Amore" il brano indubbiamente più "poetico" dell'album, il fraseggio di pianoforte fa supporre un intervento vendittiano: non è escluso. "E La Vecchia Salta con l'asta" è la fiera del nonsense: estremamente esilarante comunque. "Agapito Malteni il Ferroviere" si riallaccia al problema del Sud questa volta visto dietro l'occhio ingenuo di questo Agapito Malteni che potrebbe ben essere il ferroviere della "Locomotiva" di Guccini proiettato ai giorni nostri. Anche l'arrangiamento è fortemente gucciniano. Con "I Tuoi Occhi Sono pieni di Sale" entriamo in una stupenda sonorità "medioevale" creata abilmente dal sintetizzatore.
Conclude il longplaying "L' operaio della Fiat, la 1100". Non poteva mancare una canzone sullo sfruttamento in fabbrica: il merito, o il demerito (a seconda dei punti di vista), è che il problema è affrontato in maniera piuttosto garbata e mai con toni particolarmente accesi; il modo non è certamente nuovo. (Ascoltare "Capannone B" del Teatro Temporaneamente Traballante).
Rino Gaetano: qualcosa di molto di più che una semplice speranza. Bisognerà comunque scavare ancora.

Nicola Sisto


Rino Gaetano 1976: "Mio fratello è figlio unico"

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