n. 4 anno 4° (aprile 1977)

In copertina: Pooh, Punk Rock, Eugenio Finardi.

All'interno: Lucio Battisti, Napoli Centrale, Zappa, Beatles, Umberto Napolitano, Charles Aznavour, Roberto Soffici, Nova, Sanremo 77, Ivan Graziani, Beatles, Donatella Rettore, Bruno Sebastian

'Tutto subito' - E' un fresco brano di rock introduttivo che evidenzia la solita grinta di Eugenio ed è uno "slogan sintomatico di un atteggiamento che c'è nell'aria e che sentono un po' tutti": è un'ansia, un'apprensione, la nevrosi che ci impone un ritmo sempre più incalzante ed esasperante il nostro sistema nervoso e che non ci dà più uno spazio interpersonale entro cui vivere la nostra realtà individuale: è la corsa sfrenata verso il consumismo più deleterio.

'Scuola' - Ripensando alla scuola siamo proprio in tema di riforma: "La scuola dovrebbe terminare alle elementari cioè insegnare a leggere e scrivere e ad assimilare informazioni. Dopo, una qualsiasi istruzione dovrebbe essere fatta a contatto diretto con degli esperti nello stesso mondo in cui si pensa di lavorare. E' assurdo istituzionalizzare il sapere perché in pochi anni diventa obsoleto. L'ideale è avere i problemi mentali per assimilare, per imparare a vivere l'evoluzione del presente".

'Zucchero'- Canzone d'amore; parla delle "...sfere unite in una sensazione di fondo: fare l'amore è un Po' come suonare e ciò che è politico è anche personale perché ciò che è giusto è anche naturale". Da una speranza tipica del sogno si passa a considerare il passato, il futuro ed è tutto da verificare; segue uno sguardo tranquillo verso un'attesa dimensione politica. La vita deve essere armonica e serena per poter fondere omogeneamente le varie sensazioni con obiettività.

'Non diventare mai grande' - Messaggio rivolto ai giovani affinché si rendano conto dell'ottica distorta entro la quale vivono gli 'adulti'. "Mao Tse Tung ha espresso il concetto della rivoluzione permanente"; il rischio e la fine di molti è lo scegliere uno schema e di non liberarsene più dando adito ad una continua contraddizione storica.

Giai Phong'- 'Non e nel cuore' - Brani costituenti il recente 45; il primo tratta un episodio storico della contorta guerra del Vietnam. Il secondo è un melodico flash sull'amore a due.

'Diesel'- Dal ritmo tipicamente jazzistico, è il sound della vita "...è la nuova pulsazione per la nuova situazione e il diesel è il ritmo delle cose, è la giusta propulsione per la mia generazione". E' una canzone che parla del lavoro ed è stata scritta all'alba su di un camion al ritorno da un concerto. "Quelli che sorreggono tutto sono proprio quelli che lavorano e sono tutti quelli che evitano di farsi prendere in giro".

'Si può vivere anche a Milano'- Ballata dal sapore rinascimentale sull'assuefazione alla vita 'tirata'che si conduce in una metropoli come Milano.

'Scimmia'- Storia di un drogato che per gioco o forse per paura di essere timido tenta banalmente l'esperienza della droga pesante. Al primo momento il calore che ti invade e l'ebbrezza che ti possiede è paragonabile alla soddisfazione di trovarsi sotto il sole tropico delle Maldive tra delizie per il palato e dolcissime compagnie. Più tardi, ormai troppo tardi, ci si accorge che la droga è diventata l'unica cosa importante ma essa corrode lo spirito, i rapporti, la propria essenza fino alla totale disintegrazione. Questo brano vuole essere una aperta denuncia di una realtà oggi sempre più vasta che un mondo di omertà, ipocrisia e paure ingiustificate tendono a mimetizzare in un sottobosco di comuni mali del secolo.

Gildo Carabelli