
DONNE
E AMORI DI ROMA ROMANTICA
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- L O R E N Z
A
- o Cagliostro
tradito
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- Come nel regno delle favole. Ore undici di
notte. Tenebre e luci nel palazzo della marchesa d'Orvillers a
Parigi. Scale sontuose: poi una fuga di sale e saloni. Una
funziona da atrio, un'altra da tempio. Un nugolo di belle donne: i
più luminosi nomi dell'aristocrazia: gioventù,
lusso, ricchezza, buon gusto. Ed ora con gesti quasi liturgici
s'addrappano di lunghi sciamiti dei più disparati colori.
Ogni gruppo di sei un colore. Ognuna cinge una gran sciarpa:
ognuna copre il capo con un velo.
- Poi con religioso silenzio, a passo lento e
soffice i gruppi si avanzano nel tempio, sfavillante di luci.
Tutte prendono posto, e circondano rispettosamente il trono. Sul
trono sta assisa una donna di non più vista bellezza. La
luce s'attenua a poco a poco. Quando la sala è immersa
nella semioscurità, a un cenno della regina, due altre
donne fanno il loro ingresso.
- Ognuna reca in mano una spada nuda. Depongono
la spada, e con cordoni di seta legano le compagne. In quel
momento la regina si alza e pronuncia un discorso. É
un'allocuzione in piena regola, d'intonazione mistica e di
contenuto femminista. Lunghi applausi accolgono la chiusa del
discorso.
- Serafina contessa Cagliostro, al secolo
Lorenza Feliciani, può dichiararsi contenta. Dieci anni
prima nessuno le avrebbe potuto predire un così smagliante
avvenire...
- Dieci anni prima Lorenza, figlia di un
ottonaio, era una smilza ragazzetta bionda, nata e vissuta
nell'angusta e buia via delle Grotte, a due passi da piazza
Farnese e da Campo di Fiori dove, in ciabatte, andava a attingere
acqua.
- Ora, invece, a Parigi, nella sua casa tra
l'andare e il venire dei servitori dalle parrucche incipriate e
dalle livree fastose, riceve le dame che avvicinano la regina di
Francia.
- La ragazza romana, bellissima ma
stragrandemente ignorante, che non sa leggere e scrivere, assume
con insuperabile disinvoltura il grado di Gran Maestra della
Loggia di Iside e pronuncia un discorso pieno di passi
commendevoli e d'astruse allusioni.
- Un lusso sbalorditivo la circonda, la sua
bellezza incanta, gli adoratori con le mani colme di offerte si
avvicendano ai suoi ginocchi...
- La hiamano " bella d'una bellezza che non ebbe
mai altra donna " "angelo dalle sembianze umane". Casanova che di
femminilità se ne intende dice che essa affetta
"nobiltà, modestia, ingenuità, dolcezza, e quel
pudore timido che dà tanta grazia a una giovane donna
".
- Ha saputo evolversi, ha compiuto molto
cammino!
- A 15 anni, figlia della miseria, precocemente
istradata nella colpa, fa conoscenza in una casa equivoca con un
giovane poco più che ventenne, piccolo, ben fatto,
dall'aspetto ardito, sfrontato, procacciante. Essa sembra
guardarlo con fiducia: i suoi occhi grandi, limpidi, di un azzurro
purissimo, I'aureola di capelli biondi che le incornicia il viso
d'un ovale perfetto, d'un delicato pallore, la bocca rossa ben
designata, tutto concorre a fare di lei una figura delicata e
attraente.
- I1 20 aprile I768 la taciturnità di via
delle Grotte fu interrotta dalla chiassosa apparizione di un
piccolo corteo nuziale, e nella vicina chiesuola di S. Salvatore
in Campo, il parroco celebrava il matrimonio...
- Ventitrè anni più tardi, il 20
aprile I79I, Giuseppe Balsamo conte di Cagliostro varcava, tra una
scorta d'armati, la soglia della rocca di San Leo donde non
uscirà più vivo...
- * * *
- Quante avventure e disavventure, quanti sogni
inebrianti e quante amare delusioni in quei lunghi 23 anni!
Trionfi e insuccessi, processi e carcere, viaggi e fughe! A fianco
di Cagliostro la sua esistenza trascorre in modo davvero
eccezionale, fuor della vita comune e della realtà povera e
saggia.
- Priva di ogni senso di moralità, avida
e duplice, il suo lato peggiore forse si riscontra nell'odio
segreto che nutre contro il marito, odio che attende solo
l'occasione propizia per manifestarsi!
- Forse essa non sa perdonargli la turpitudine
di averla deliberatamente spinta sulla strada della vergogna e del
vizio di modo che essa si è avvezzata con audace
sfrontatezza a usare e ad abusare del miraggio della sua bellezza.
E con ciò direttamente o indirettamente agevola a
Cagliostro ciurmerie e imprese criminose.
- D'altronde è innegabile che essa coglie
a piene mani i frutti dell'attività equivoca e
ciarlatanesca del marito, ma che poi è sempre pronta ad
accusarlo d'averla indotta con la forza.
- Sono scuse prive di fondamento. Quando si
tratta di godere della fortuna propizia, Lorenza Feliciani
&emdash; divenuta contessa Serafina Cagliostro &emdash; è
in tutto alleata fedele e sottomessa, ma appena la volubile dea si
dispone ad allontanarsi, eccola con singolare doppiezza e con
quella disinvoltura che è uno dei più temibili
requisiti dell'animo femminile, schierarsi immediatamente contro
di lui: così a Londra, così a Parigi, così a
Roma. E qui l'indegno gioco ebbe pieno successo.
- Le sapienti indagini di Giuseppe Amato
permettono di ricostruire in ogni suo particolare l'ultima fase
della loro vita coniugale, che da spensierata commedia precipita
nel dramma.
- Cagliostro viene a Roma con sinistri
presentimenti, quasi spinto da occulta
fatalità.
- Lorenza a Roma tornata in contatto con la sua
famiglia sviluppa rapidamente le sue tendenze criminaloidi, si
allea col cognato, tipo volgare, tramuta i suoi in testimoni
settari e pericolosi e prepara con freddo calcolo il colpo
decisivo: la denuncia del marito al Sant'Uffizio.
- La Curia Romana non avrebbe nessun diretto
interesse di processare Cagliostro, ma la moglie smuove le acque e
fa apparire l'avventuriero non solo eretico e capo massone, ma
soprattutto un terribile sovvertitore e un pericoloso
rivoluzionario.
- I1 26 settembre I789 alla Congregazione del
Sant'Uffizio perviene una "relazione fiscale". Vi è una
dama, la quale, indotta da serissimi scrupoli e rimorsi, sente
l'obbligo categorico "di sgravarsi per scarico di coscienza, di
alcune cose spettabili al Sant'Uffizio".
- Qualche settimana più tardi seguono due
altre denuncie, l'una di Giuseppe Feliciani ottonaio, l'altra di
Carlo Antonini architetto e incisore, rispettivamente padre e
cognato di Lorenza. Denunciatori e testimoni in poco tempo
divengono falange: c'è tra loro un servitore di piazza, un
sostituto avvocato fiscale, una cameriera, un estensore di
gazzette, con una valanga di accuse, di malignità ridicole,
di vere e proprie favole.
- Il piano di Lorenza è candidamente
infernale: liberarsi per sempre dell'odiato marito e metter le
avide mani sui beni di lui: denaro e gioielli.
- Ma la giustizia trascina nel suo gorgo anche
la interessata delatrice!
- Nella notte dal 27 al 28 dicembre Cagliostro
è arrestato e rinchiuso a Castel S. Angelo insieme col suo
complice, il cappuccino Fra Francesco da S. Maurizio.
- Ma la notte stessa, un picchetto di granatieri
del Reggimento De Rossi traversa la buia e deserta piazzetta di S.
Apollonia in Trastevere e bussa al vecchio monastero dell'Oliva
fondato al tempo dei tempi da Paluzza dei Pierleoni e trasformato
in seguito in luogo di custodia di donne perdute.
- Tutte le ricchezze di Cagliostro vengono
sequestrate, inventariate e depositate sia pel mantenimento del
prigione, sia a garanzia della rivalsa del Fisco per le spese
processuali.
- Queste due circostanze: l'arresto improvviso
di Lorenza e il sequestro delle gioie e dei denari mandano
all'aria tutti i disegni della donna e dei suoi fidati complici:
essi erano sicuri che consegnato Cagliostro al Sant'Uffizio
avrebbero il tempo di far man bassa sui valori affidati, sia pur
per breve tempo, alla moglie...
- * * *
- Il processo di Cagliostro -- lungo, intricato,
difficoltoso &emdash; fu fatto con un rispetto della legge e dei
diritti della difesa che fa onore alla giustizia ecclesiastica del
tempo.
- Avanti al Sant'Uffizio, Cagliostro rivela
tutte le deficienze della sua psiche torbida e malata. Prima si
mostra pentito, poi si nega, poi cerca di confondere i giudici.
Attraverso contestazioni, accuse, perizie, induzioni, il processo
si trascina avanti per molti mesi. Magnifica è la difesa
dell'avvocato Costantini, sempre vigile, onnipresente ragionatore
acuto e serrato.
- Dopo 18 mesi dall'arresto, dopo 20 mesi di
indagini, esami, discussioni, la mattina del 3 maggio 1791 sui
muri delle case delle vie più centrali di Roma, è
affisso il manifesto contenente il Decretum del Sant'Uffizio con
la condanna pronunciata il 7 aprile contro Giuseppe Balsamo
palermitano sovracchiamato Alessandro Cag]iostro, convinto c
rispettivamente confesso di più delitti.
- E di 1ì a poco parte alla volta della
muta rocca di San Leo.
- Quanto a Lorcnza, la Curia dà il
permesso che si aprano le porte dell'asilo...
- Ma Lorenza non esce.
- Da quel momento non si hanno più
notizie di lei.
- La sua figura scompare nel mistero: forse
muore di lì a non molto, forse si nasconde sotto falso nome
nel momento in cui, il 10 febbraio I798, i francesi di Berthier
entrano nella Città Eterna.
- Cagliostro muore il 26 agosto I795 a San Leo e
viene sepolto nascostamente, in terra non consacrata, e il luogo
rimane per tutti un mistero.
- Lorenza scompare dalla scena nel vasto
silenzio di Roma.
- Il destino è equo con i due
avventurieri: li innalza, li inabissa e li accomuna nella
misteriosa pace di due tombe introvabili.