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- Trattamento
delle malformazioni del labbro leporino:
- criteri
del metodo chirurgico
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- **G.
Ponti -
** F. Moscati - * C. Rapani - ** L. Elia**
P.Serafini
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- *Università degli studi
di Chieti Cattedra di Semeiotica Chirurgica - Dir Prof. A. L.
Gaspari
- **Divisione di Chirurgia
Maxillo-Facciale Ospedale S. Camillo - USL RM 10 Primario Dott. P.
Bormioli
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- Nelle malformazioni congenite
del corpo, lincidenza del labbro leporino e delle
malformazioni del palato è seconda solo al piede
torto.
- Tenuto conto dellimpatto
psicologico sulla famiglia di un neonato che sia affetto da questa
malformazione, e di come essa influisca successivamente, da un
punto di vista estetico e funzionale, sulla persona che ha avuto
la sfortuna di nascere con un simile stigma, è
comprensibile che i chirurghi abbiano cercato di riabilitare
questi pazienti in una fase precoce della vita.
- La zona mediana della faccia si
sviluppa da cinque sporgenze che si fondono: il monte della fronte
e le protuberanze bilaterali del mascellare inferiore e superiore.
Il labioschisi è dovuto ad un cattivo sviluppo della
protuberanza frontale, che si divide successivamente nella
struttura mediale e in quelle laterali del naso. E per tale
motivo che un labbro leporino è sempre associato a una
malformazione nasale di vario grado. Le schisi facciali oblique
mediali e orizzontali sono alquanto rare.
- A volte, altre malformazioni
del viso, causate da un insufficiente sviluppo dei tessuti, sono
ancora più deturpanti. In genere la disostosi facciale o il
ritardo dello sviluppo auricolomandibolare sono bilaterali, e sono
noti con il nome di sindrome di Franceschetti o di Crouzon o di
Apert.
- I progressi compiuti dalla
chirurgia maxillofacciale hanno consentito di migliorare
enormemente laspetto delle malformazioni appena citate. La
chiusura del labbro e del palato sono ormai diventate
standardizzate e funzionalmente valide. Alcune tecniche operatorie
specifiche risolvono i problemi più angosciosi per pazienti
e i loro parenti, sul piano sia estetico sia
funzionale.
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- FREQUENZA DEL LABBRO
LEPORINO E DELLE MALFORMAZIONI DEL PALATO
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- Con unincidenza pari
all11-15% delle malformazioni congenite, il labbro leporino
e la palatoschisi si collocano al secondo posto, dopo le
malformazioni congenite al piede. Negli Stati Uniti, dove prevale
una popolazione mista, composta da varie razze, la frequenza del
labbro leporino e della palatoschisi è da due a cinque
volte inferiore nella popolazione di colore rispetto a quella
bianca. Tra i pazienti di origine israeliana la percentuale
è ancora più bassa: un caso di labbro leporino su
1152 neonati. Rispetto ai bianchi, la frequenza tra i giapponesi
è di 1 su 373. NellEuropa centrale la frequenza va da
1 su 900 a 1 su 600 in Germania. Secondo le statistiche (citate da
Meisel ), in Europa si registra un aumento percentuale dei casi di
labbro leporino e palatoschisi, dovuto probabilmente alle
influenze endogene ed esogene, tra cui prodotti farmaceutici
teratogeni e labuso di medicinali.
- Secondo Gabka, citato da
Meisel"Cè un preciso e spiccato fattore ereditario
(14-21%) a causa del buoni risultati chirurgici e una percentuale
in diminuzione delle malformazioni residue postoperatorie. E
presumibile che sempre più spesso individui affetti da
palatoschisi si sposeranno tra loro, per cui la percentuale di
bambini nati con questo difetto è destinata a
salire".
- Le schisi possono essere
complete o incomplete, e risultati chirurgici variano caso per
caso, a seconda di come si presenta la malformazione. Di solito la
schisi è sita tra il secondo incisivo e il canino e gi
estende di fianco al vomere e al setto nasale. Nei casi bilaterali
abbiamo una schisi dellosso e della mucosa nasale e
palatale. La zona più difficile ai fini della ricostruzione
di questa situazione anatomica particolarmente complessa è
la regione tra lapertura nasale e lo sperone alveolare.
E qui che troviamo le maggiori varianti nelle tecniche
operatorie. Il labbro leporino unilaterale è presente nel
50% dei casi. Nella maggior parte dei pazienti troviamo un labbro
leporino associato a una palatoschisi. Le schisi incomplete del
labbro sono relativamente rare. Una palatoschisi singola è
presente in circa il 30% dei casi, seguita da una palatoschisi
bilaterale. Ancora non si è scoperto perché il lato
sinistro sia diviso più spesso di quello destro. Il
rapporto è di 3:1. I bambini di sesso maschile sono colpiti
più spesso delle femmine.
- MOMENTO DELLA
CHIUSURA
- Esistono opinioni divergenti
circa la chiusura delle schisi del labbro e del palato. In genere
si è concordi nel ritenere che la chiusura del labbro
leporino e della schisi alveolare debba essere effettuata entro il
quartosesto mese di vita del neonato, ma purché il peso
corporeo non sia inferiore ai 6 kg. Nelle schisi singole e
incomplete delle labbra la chiusura chirurgica può avvenire
in una fase anteriore, mentre è preferibile intervenire
sulla schisi completa alletà di 4 mesi. Ciò
contribuisce ad evitare il pericolo di malformazioni ossee
postoperatorie.
- Le schisi bilaterali con un
moncone osseo ipoplastico totale non dovrebbero essere operate
prima dei 6 mesi di età. Non è consigliabile farsi
indurre dai genitori ansiosi ad intervenire prima del tempo, in
quanto i risultati successivi sarebbero meno
favorevoli.
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- ANATOMIA DEL LABBRO LEPORINO
E MALFORMAZIONE DEL PALATO
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- Noi operiamo una
differenziazione tra le schisi incomplete e quelle complete, tra
quelle unilaterali e quelle bilaterali. Una schisi unilaterale
parziale è solo una separazione del labbro superiore che
divide anche il fondo del naso ma lascia intatto il palato molle e
quello duro. Nella schisi completa sono separati tutti e tre gli
strati del tessuto: mucosa, muscolo e osso, e cute. In genere la
schisi divide i primi due denti dal canino e tocca il setto
nasale, che di solito viene tirato verso il lato non affetto.
Nella schisi doppia losso premascellare protrude verso i
monconi mascellari laterali alquanto retratti. Data la proiezione
in avanti del setto e dellosso premascellare in una parte
centrale della schisi rispetto alla cresta mascellare laterale,
riallineare le giunzioni ossee costituisce la fase più
impegnativa delloperazione. Lassenza di resistenza
muscolare consente la crescita illimitata del premascellare e del
filtro.
- TECNICA CHIRURGICA
- Lo scopo di ogni intervento
consiste nel ripristinare laspetto e la funzionalità.
Nei casi di labbro leporino è particolarmente difficile
conseguire tale obiettivo, a causa della frequente carenza di
tessuti.
- Il labbro superiore è
caratterizzato dal bordo del vermilion tipicamente ad arco e
dalleffetto sporgente al centro. Vediamo inoltre che il
solco centrale è separato dalle parti laterali del labbro
superiore da due piccole creste di cute molle. Il naso ha proprie
misure tipiche per quanto concerne la simmetria delle narici e la
columella centrata, ed è questo lobiettivo da
raggiungere negli interventi chirurgici.
- Loperazione non deve
essere eseguita in età troppo giovane, vale a dire che
dobbiamo cominciare a chiudere la schisi del labbro superiore con
il pavimento nasale non prima del compimento del quarto-sesto mese
di vita. In caso di schisi bilaterale, si deve intervenire prima
sul lato peggiore, onde esercitare una trazione allindietro
sul premascellare ad opera della giunzione ricostruita del muscolo
orbicolare. Sei settimane dopo, nelle schisi bilaterali, si
può procedere alla chiusura dellaltro lato. Sul
palato molle è preferibile intervenire a 2 anni. Il palato
duro può essere tranquillamente lasciato aperto per evitare
un ritardo nella crescita ossea causato dalla cicatrice
delloperazione. Schwekendieck (citato da Meisel) ha
dimostrato che, una volta chiuso correttamente il palato molle, la
schisi ossea si restringe automaticamente e
correttamente.
- Quattro sono le tecniche
principali per intervenire sul labbro leporino, che variano a
seconda dei punti di vista dei chirurghi che le hanno messe a
punto. Secondo noi, il metodo di Skoog è alquanto complesso
e non offre particolari vantaggi né consente di ottenere un
labbro superiore esteticamente migliore.
- Metodo
1
- Lescissione e la chiusura
a linea retta di Veau sono da utilizzare solo in caso di difetti
minori o di schisi incomplete. La chiusura del pavimento del naso
si ottiene con un piccolo lembo locale che viene sollevato dal
periostio e che può poggiare bilateralmente su varie zone
delle labbra superiori. Collocando un lembo in posizione mediale e
laltro in posizione laterale, il chirurgo riesce ad ottenere
un doppio rivestimento, che può essere talora rinforzato
con un frammento di oggo della cresta iliaca. Tuttavia, se
linterposizione ossea viene effettuata troppo presto, ne
può derivare un ritardo nella crescita del
mascellare.
- Metodo
2
- Lescissione ad onda lungo
il margine del labbro è un metodo che presenta certi
vantaggi (Pfeifer). Contrariamente alla tecnica di Veau (chiusura
in linea retta), evita la contrattura della cicatrice a linea
retta e lascia solo una piccola cicatrice verticale, consentendo
al chirurgo di misurare e accostare le diverse lunghezze dei
monconi di labbro da ambo i lati. Per la ricostruzione del
pavimento del naso, si tagliano e si utilizzano lembi di tessuto
mucoso simili, adottando la tecnica di Veau. La parte mucosa
può essere chiusa per prima, dopo aver misurato esattamente
la larghezza del bordo del vermilion e il rossore delle labbra da
ambo i lati. Dopodiché, tanto la chiusura dei muscoli
quanto quella della cute assumono la massima
importanza.
- Metodo
3
- Linterdigitazione di
incisioni verticali ed orizzontali attentamente misurati nel
tessuto del labbro superiore e i monconi labiali accostati sono
gli aspetti salienti della tecnica di Tennison. Per poter eseguire
le misurazioni necessarie sarà opportuno servirsi di
compassi appositi. Le linee di incisione e la divisione dei
tessuti consentono al chirurgo di utilizzare per la ricostruzione
del pavimento del naso e dellingresso nasale, le parti
marginali della schisi.
- Metodo
4
- La tecnica di Le Mesurier,
originariamente adottata da Hagedorn, presenta
linconveniente di dover praticare nel labbro superiore delle
incisioni lontane dal bordo della schisi, dividendo in parte il
muscolo del labbro superiore nella zona marginale dellala.
Questa è una parte vitale ai fini della configurazione
della base del naso, a causa della sua azione muscolare. Se il
muscolo viene reciso, non può funzionare bene e quindi la
cicatrice si allarga invece di chiudersi gradatamente. Con questo
metodo spesso risulta molto difficile misurare correttamente la
lunghezza delle due metà del labbro chiuso, e spessissimo
il lato della schisi rimane un po più
lungo.
- Metodo
5
- La tecnica di Millard è
contraddistinta dalla costruzione di un lembo con base sulla
columella, che supera il pavimento del naso e tira lala
verso linterno a causa della sua contrattura cicatriziale
orizzontale nei mesi successivi al primo intervento. Anche in
questo caso è possibile ottenere una quantità
sufficiente di cute sui bordi della schisi per formare più
indietro lingresso nasale. Non è difficile prendere
le misure e in genere un riavvicinamento del bordo del vermilion
non comporta problemi. Si tratta di una tecnica molto valida,
purché le schisi non siano eccessive.
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- CHIUSURA DEL LABBRO IN
PAZIENTI AFFETTI DA SCHISI DOPPIA
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- Non si deve mai procedere a una
resezione ossea nellosso premascellare per tirarlo indietro,
poiché essa danneggia irreparabilmente la crescita delle
ossa mediofacciali. La schisi doppia deve essere inizialmente
trattata come una schisi unilaterale, con la sola differenza di
risparmiare la cute dellos80 premascellare e inserire questa
parte di cute e di muscolo labiale nella ricostruzione della
metà superiore del centro del labbro superiore. Se il
chirurgo tenta di tirare verso il basso la cute del premascellare
per inserirla nella ricostruzione del bordo del labbro, ne
deriverà automaticamente una columella troppo corta,
conferendo al viso laspetto alterato tipico dei casi operati
bilateralmente. Sei settimane dopo si procede alla chiusura
dellaltra schisi con i metodi sopraelencati.
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- RIFERIMENTI
- 1. Meisel HH: Der heutige Stand
der Gesichtsspalten- Chirurgie. Arch Otorhinolaryngol 216:351-368,
1977
- 2. Veau V: Bec-de-Lievre,
Formes chliniques-chirurgie. Paris: Masson, 1973
- 3. Pfeifer G: Lippenkorrekturen
nach fruheren Spaltenoperationen mit dem Wellenschnittverfahren
Dtsch Zahnarztl Z 25:569, 1970
- 4. Pfeifer G: Ueber ein
entwicklungsgeschichtlich begrundetes Verfahren des Verschlusses
von Lippenspalten. Dtsch Zahn-, Mund Kieferteilk 54:69,
1970
- 5. Gundlach A, Schmitz R:
Ergebnisse nach gerarden Winkel sowie wellenformigen Schnitten bei
Lippenspaloperationen. Fortschr Gesichtschir 21
- 6. Tennison CW: The repair of
the unilateral cleft lip by the stencil method. Plast Reconstr
Surg 9:115, 1952
- 7. Le Mesurier AB: A method of
cutting and suturing the lips in the treatment of complete
unilateral clefts. Plast Reconstr Surg 4:1, 1949
- 8. Millard DR Jr: Complete
unilateral clefts of the lip. Plast Reconstr Surg 25:595,
1960
- 9. Millard DR Jr, Latham RA:
Improved primary surgical and dental treatment of clets. Plast
Reconstr Surg 86:856-871, 1990
- 10. Walter C, Meisel HH: A new
method for the closure of a cleft palate. J Maxillofac Surg
6:222-226, 1978
- 11. Dado, DV: Experience with
the Eunctional Cleft Lip , Repair Plast Reconstr Surg 86:872-881,
1990
- 12. McComb H: Primary
repaír of the bilateral cleft lip nose: A 15-year review
and a new treatment plan. Plast Reconstr Surg 86:882-889,
1990
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- Mensile
di medicina e chirurgia
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