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- Cranioplastica:
riparazione chirurgica dei difetti
cranici
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- **G.
Ponti -
** F. Vitiello - * C. Rapani - ** C. Macro -*/**
P.Serafini
- *Università degli studi
di Chieti Cattedra di Semeiotica Chirurgica - Dir Prof. A. L.
Gaspari
- **Divisione di Chirurgia
Maxillo-Facciale Ospedale S. Camillo - USL RM 10- Primario Dott.
P. Bormioli
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- RIASSUNTO:
- Dato che non sempre si
riesce a prevedere come si rimodellerà un osso, è
stato messo a punto un metodo per dare forma al materiale
dellinnesto osseo in modo da consentire una ricostruzione
esteticamente valida. E possibile utilizzare un modello
ottenuto con il calcolatore quale sagoma per la fabbricazione del
supporto destinato a sostenere il materiale dellinnesto
osseo, il che conferisce una maggiore precisione anatomica
allosso ricostruito. Il supporto è realizzato in un
materiale composto in Dacron. Il materiale presenta unottima
resistenza fisica, una rigidità ottimale, è
compatibile,inerte ed agevole da profilare. Per grossi difetti del
neurocranio, questi dispositivi vengono fabbricati su misura in
base a modelli ottenuti grazie allesplorazione tomografica
computerizzata tridimensionale. Collocando una protesi su misura
in Dacron su un innesto osseo, si risolvono i problemi di un
profilo irregolare e diunestetica non buona nella
riparazione dei difetti neurocranici, in quanto losso si
rimodella e si adegua alla forma
dellimpianto.
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- Viene qui
descritto un materiale polimerico composto, leggero, da utilizzare
con il trapianto osseo per la riparazione di difetti complessi del
contorno del neurocranio. Una produzione personalizzata, basata
sulla tomografia computerizzata tridimensionale, assicura una
ricostruzione anatomicamente precisa con ripristino
dellintegrità ossea del cranio.
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- Indicazioni
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- La riparazione dei difetti di
discontinuità ossea del cranio aumenta la protezione del
cervello e migliora laspetto. Tra coloro che hanno bisogno
di una migliore protezione tramite la riparazione di tali difetti
vi sono i paziente affetti da crisi epilettiche e i bambini, che
sono particolarmente soggetti a urti e cadute. Tra le
attività e le occupazioni rischiose per i pazienti con
difetti al cranio ricordiamo ledilizia, lindustria,
gli sport violenti, lippica e le corse automobilistiche o le
gare ciclistiche. Laccettazione sociale, la stima di
sé ed altre considerazioni psicologiche contribuiscono al
bisogno che i pazienti con difetti al cranio hanno di apparire
normali.
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- Eziologia
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- Allorigine dei difetti
possono esservi traumi, con fratture del cranio esposte o
comminute; ferite da arma da fuoco; ferite perforanti al cervello;
incidenti dauto; incidenti sul lavoro; infezioni con
osteomieliti; resezione di tumori; difetti congeniti.
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- Metodi e
materiali
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- Fin dalla seconda metà
del XIX secolo si è fatto ricorso ai trapianti ossei per la
riparazione dei difetti del cranio. Alcuni sono favorevoli al
trapianto osseo per la riparazione primaria dei difetti del
cranio. Durante la seconda guerra mondiale si fece largo uso dei
fogli perforati di tantalio, in quano si tratta di un materiale
resistente, leggero, malleabile, inerte e molto più veloce
da usare rispetto allosso da prelevare, con un tempo
dintervento decisamente minore. Negli ultimi
quarantanni, dopo essere salito alla ribalta negli anni
40, il materiale in voga è stato lacrilico. Tra
i vantaggi della cranioplastica alloplastica vi è quello di
poterlo utilizzare con difetti di qualsiasi dimensione. In genere
lincisione operatoria è una sola, dato che non si
deve prelevare losso da una sede donatrice, e i risultati
estetici sono prevedibili. Tra gli svantaggi vi è il fatto
che i metalli e gli acrilici sono corpi estranei e che può
esservi uno spazio suscettibile di infezione. Tra lacrilico
o il metallo e la pelle possono prodursi delle cavità.
Limpianto può intaccare la cute o il cuoio capelluto,
aumentando le probabilità di infezione. A mesi o anni dalla
cicatrizzazione iniziale dellimpianto può verificarsi
un distacco.
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- Il tessuto
osseo
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- I vantaggi del tessuto osseo
comprendono lassorbimento del materiale da parte dello
scheletro; inoltre, man mano che linnesto viene
progressivamente vascolarizzato, diventa resistente alle infezioni
esattamente come il cranio normale. Solitamente gli innesti ossei
vengono sottoposti a una marcata ristrutturazione, tanto che il
risultato estetico può non essere soddisfacente. Esiste
inoltre il problema di un volume idoneo dellosso, e il solo
osso spugnoso manca di rigidità per una riparazione
soddisfacente di difetti cranici a tutto spessore, a meno che
questi non siano piuttosto piccoli.
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- Gli
alloplasti
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- I materiali alloplastici porosi
sono tollerati e assorbiti meglio dal corpo rispetto ai materiali
solidi. Agli inizi degli anni 70, Leake ha introdotto un
tessuto a rete di Dacron (1), da usare con il trapianto osseo
nella ricostruzione di vasti difetti mandibolari, mentre Habal
è stato il primo ad usare, precisamente nel 1974, questo
materiale nella cranioplastica (1). Questo materiale presenta
numerosi vantaggi. Con questa tecnica è possibile ricorrere
ai trapianti ossei per difetti di qualsiasi dimensione del
neurocranio. Poiché il materiale in Dacron dà forma
allinnesto, è possibile ottenere un buon risultato
estetico e nel contempo proteggere linnesto osseo durante la
cicatrizzazione. Dato che è poroso, lo sviluppo vascolare
è rapido. Losso si cicatrizza nella forma impostagli
dallimpianto, per cui il profilo è liscio(1-5).Con
lavvento della fabbricazione assistita da calcolatore,
è diventata possibile una ricostruzione del cranio
anatomicamente precisa. Si esegue unesplorazione tomografica
computerizzata tridimensionale, con interruzioni ad ogni
millimetro. I dati dellimmagine vengono poi interfacciati
con una macchina operatrice assistita da calcolatore, allo scopo
di produrre un modello del difetto. In presenza di
unasimmetria craniofacciale è possibile costruire
limmagine specchiata del lato normale per stabilire il
contorno del lato difettoso. In base a questo modello ricostruito
del difetto è possibile fabbricare un impianto in Dacron,
che ricostruisce esattamente il difetto anatomico e che può
essere utilizzato da solo o abbinato a un innesto
osseo(6).
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- Discussione
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- I chirurghi hanno cercato un
metodo per ricostruire i difetti del contorno dello scheletro
facciale con precisione anatomica. I piccoli difetti, inferiori ai
2 cm, possono essere lasciati cosi come sono se sono nascosti dai
capelli o se si trovano sotto un lembo muscolare. I difetti di
qualsiasi dimensione dovrebbero essere corretti per motivi
estetici in presenza di calvizie o nella regione frontale. E
possibile correggere i difetti piccoli con vari materiali, tra cui
il Silastic(2), losso autologo e l idrossiapatite con
ceramica lentamente riassorbibile (che viene riassorbita sotto
forma di nuove ossa). I difetti di dimensione maggiore possono
essere riparati meglio con il metodo combinato sopra
descritto.
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- RIFERIMENTI
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- 1. Habal MB, Leake DL: A new
method for reconstruction of severe craniofacial deformities. Surg
Gynecol Obstet 142: 750-752, 1976.
- 2. Habal MB, Leake DL,
Maniscalco JE: A new method for reconstruction of major defects in
the cranial valut.Surg Neurol 6:137-138, 1976.
- 3. Habal MB, Leake DL,
Maniscalco JE, Kim J: Repair of major cranio-orbital defects with
an elastomer coated mesh and autogenous bone paste. Plast Reconstr
Surg 61:394-404, 1978.
- 4. Leake DL, Habal MB:
Mandibular reconstruction and craniofacial fairing. Brit J Oral
Surg 16:198-206, 1978-1979.
- 5. Leake DL: A biocompatible
mesh for reconstructive maxillofacial and plastic surgery, in
Williams DF (ed.), Biocompatibility in Clinical Practice, Vol.II,
Chapter 11, pp. 183-184, West Palm Beach, Florida, C.R.C. Press,
1982.
- 6. Leake DL, Habal MB, Young R,
Anaerson FM: Bone grafting for cranial reconstruction. J
Craniofacial Surg, 1:135-142, 1990.
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