Una grande novità, nel mondo dell'editoria italiana specializata nel campo musicale. Non tanto originale nella grafica, rigorosamente in bianco e nero, con quel tocco di rosso in evidenza, in quanto già la sua testata ricordava quella del celebre "MELODY MAKER" inglese. Ma lo spirito era profondamente diverso, tutto italiano di quegli anni, arrogante,trasgressivo, audace, ribelle, passionale e quanto altro si poteva avere in quel momento di grandi cambiamenti nello "status" giovanile, che la musica rappresentava in pieno.

Per capirne lo spirito, bisogna entrare tra le righe, composte con i primi macchinari semi-elettronici che le tecniche di stampa ricordino, che consentivano allora una rapida messa in macchina dell'evento più recente con i suoi commenti " a caldo". E un nuovo linguaggio, quasi sperimentale, non esente da errori formali, ma diretto allo scopo. E firme che allora erano di ragazzi appassionati alla prima esperienza che poi...

Ve ne offriamo qualche pagina...