Super Sound 17 giugno 1974 |
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Non ci è molto facile parlare di Claudio Lolli perché, da un certo punto di vista, dovremmo parlare di un'idea più che dell' artista in se stesso. Tutto di lui ci pone sempre davanti lo spirito di una maturità acquisita da tempo e destinata a modificarsi in meglio in un prossimo futuro, avendo alle spalle due LP, è riuscito ad imporsi come uno tra i più significativi cantautori italiani.
I due primi LP " Aspettando Godot" e "Canzoni di vita, canzoni di morte", sono riusciti a farci capire quello che è il suo discorso, che non può esulare da un determinato impegno politico ed umano. I suoi LP sono davvero interessanti, i testi assurgono in questo caso ad un'importanza determinante e potrebbero essere recitati invece che cantati. Ogni parola appare veramente sentita ed ha uno scopo ben specifico; il linguaggio tuttavia non si arricchisce di inutili virtuosismi che potrebbero denunciare un'intellettualismo mal celato, e il lato intellettuale viene dato da un quadro generico della situazione. I brani possono apparire un po' monotoni, ma questo è stato volutamente creato, la base ritmica è quasi inesistente ed in realtà non se ne sente troppo la necessità, il tutto è sospeso tra strumenti a corde di vario tipo che rendono bene il concetto di melodia. La voce è molto personale, e il timbro molto caldo potrebbe apparire discordante dal significato del testo. Le parole chiave del brano sono dette quasi con un altro spirito, è lo stesso istinto di ribellione che si modifica e trae Ie sue naturali conclusioni anche non tenendo conto di tutta l'atmosfera del contesto. Tutti i brani dei due LP risentono di questa ottima impostazione di base e si svolgono in modo palese e compiuto all'orecchio di chi li ascolta.
Non si può fare un parallelo tra Claudio Lolli egli altri cantautori italiani; è infatti nettamente fuori da ogni linea musicale già prestabilita e si rende a sua volta caposcuola di una nuova corrente musicale. Dimostra chiaramente di aver già acquistato delle coscienze e di aver fatto determinate esperienze, è consapevole di determinate situazioni e le denuncia di continuo anche se con forme diverse. Tutto in lui ha chiara questa intesa, I'intesa tra uomo ed artista coincide laddove impegno politico ed amore per l'arte hanno finalmente il sopravvento.
Il primo LP si intitola "Aspettando Godot", comprende 10 brani tutti interessanti che contribuiscono validamente ad un particolare discorso.
Sulla facciata A abbiamo "Aspettando Godot", la storia di un uomo che vive (?) aspettando questo fantomatico personaggio; vive la sua vita come tanti altri sempre con questo senso di attesa. Godot è un personaggio che indica appunto questa aspettativa, tutti aspettano qualcosa e questo Godot è appunto il simbolo generico di questo atteggiamento" . Il secondo brano è "Borghesia", parla di questa classe promotrice di sventure a tutti i livelli e ne fa un quadro grottesco ma in fondo reale. C'è poi "Michel", parla di un suo amico di fanciullezza e della loro amicizia finita male perché con il venire della gioventù ognuno ha dovuto scegliere la sua strada e i suoi ideali. Segue " L'isola verde" che è secondo noi un brano fantastico e pieno di significati. Claudio afferma che vivere costa una certa fatica perché la vita è sempre uguale e dà solo guai e dispiaceri, cosi sogna di ritirarsi su un'isola per essere veramente libero. Ma gli altri sono gelosi di questo tentativo e non lo permettono. Questo brano ricorda per certi versi il discorso che, nel filmm Easy Rider, l'avvocato frustrato fa con i due protagonisti quella stcssa notte che viene ucciso. La prima facciata si chiude con ''Il tempo dell'illusione'' ed è facile (relativamente ) capire di cosa si tratti.
La facciata B è altrettanto interessante. Il primo brano si chiama ''Quelli come noi", un brano carico di pessimismo in cui Claudio si fa portavoce di una determinata "classe" di persone che hanno tutti questa indole incontrollata. Il parallelo si svolge tra la vita di "quelli come noi" e gli attri che invece si divertono e se ne fregano di tutto. Ma quando verrà il tempo del pentimento per aver sprecato una vita saranno i primi a spiegare loro il perché. Il secondo brano, "Angoscia metropolitana", parla della vita di una qualsiasi città e del profondo stato di alienazione che vi si trova. Segue poi "Quello che mi resta" storia di un amore che finisce in delusione e quindi in pessimismo, "Quanto amore": ho cercato di amare.. Ma... ed infine "Quando la morte verrà", splendido finale del tutto confacente al resto del quadro. La morte non lascia scampo a niente, niente sfugge alla morte e all'oblio del nulla. Questo è il primo LP di Claudio Lolli, un disco da ascoltare con molta attenzione perché la merita tutta ed incondizionatamente.
Il secondo LP è davvero fantastico, si arricchisce di una musica più opportuna e viva anche se il tema dominante è dato dalla melodia creata dallo stesso Lolli. A questo disco hanno collaborato Stephen Grossman e Toni Marcus e sono riusciti davvero a rendersi partecipi del discorso di base del musicista. Questo LP si intitola "Canzoni di vita, canzoni di morte" (Un uomo in crisi).
La prima facciata si apre con "Io ti racconto" , il cantante racconta tutta la sua vita e ne trae i suoi motivi di pessimismo. E' un pessimismo del tutto radicale che investe non solo la natura delle cose ma anche la loro reale importanza a livello cmunicativo di esperienza. Il secondo brano è "La guerra è finita", un brano da ascoltare con attenzione. Segue poi "Morire di leva" , un ragazzo che si suicida mentre è di leva e quello che ne segue, ipocrisia di dolore ed il dolore di questa ipocrisia. L'ultimo della prima facciata è "Hai mai visto una città", domanda del tutto retorica per una denuncia di fondo contro mille aspetti della vita di una società. La seconda facciata si apre con "Un uomo in crisi", l'uomo in crisi facile preda di tutto, seguita da "Un uomo nascosto", brano bellissimo. Cerca dentro di te quello che sei veramente, non nasconderti dietro gli strumenti del tuo fallace piacere. C'è poi una canzone dedicata a Gramsci, "Quello lì", e non la commentiamo affatto. Sta a voi giudicare quando l'ascolterete. E la seconda facciata si conclude con "La giacca", un brano molto particolare.
Questi sono in breve i due LP di Claudio Lolli, due albums bellissimi che rendono veramente l'idea di cosa sia un determinato pessimismo che si protrebbe addirittura definire cosmico. Quando anche voi li avrete ascoltati non lasciatevi trarre in inganno e non cominciate a fare paragoni con Leopardi o simili, cercate di capire Claudio Lolli per quello che è. Lolli è fondamentalmente un uomo che ha il corraggio di dire quello che pensa e sarebbe già da ammirare per questo, è uno che si produce da solo in suoi dischi, è uno che se fosse stato stonato e con una mano sola avrebbe sicuramente dipinto per rappresentare lo stesso quello che lui pensa.
Ora Claudio Lolli è allo studio per registrare il suo terzo LP, noi lo seguiremo per voi e ve ne daremo notizia al più presto possibile, siamo sicuri che sarà lo stesso eccezionale come gli altri due ma intanto.. . aspettiamo conferma.
Franco Schipani
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