Editrice
SOPI - Roma
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sopi@sopi.it
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- n.
31 anno 3° (26 agosto 1976)
- In
copertina:
Pooh. All'interno:
Riccardo
Cocciante, James Taylor, Festivalbar, Taberna Mylaensis,
Antonello Venditti, NCCP, Le Orme, Stradaperta, Edoardo
Bennato, Demis Roussos, Virgin records, Catherine Spaak,
Piero Darini, Indiani d'America, Pink
Floyd
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Pooh
Anteprima
Un po' di calore a
tutti
Una primizia di
eccezionale valore per i nostri lettori: crediamo che questa sia la
miglior definizione per il servizio che segue, l'anteprima del nuovo
album dei Pooh firmata dagli stessi componenti il popolare gruppo. La
descrizione del lavoro brano per brano. Un titolo simpatico e
significativo: "Poohlover".

- Adesso è tutto
finito. Adesso il nostro lavoro passerà in quella
complicata fase che è il "transfert", cioé di
trasferimento dei suoni del nastro in una lacca, che poi
diventerà la matrice per la stampa del disco.
- Sul piatto del
registratore c'è il nostro "Poohlover", il nuovo long
playing che uscirà tra poco: ne stiamo riascoltando i pezzi
per l'ultima volta, l'ultima prima che passi a tutta quella parte
tecnica che ne precede l'uscita.
- Siamo emozionati.
Emozionati e stanchi, perché questo album ci è
costato tanti giorni di lavoro, tante notti passate a discutere su
una frase, un passaggio, un suono, e adesso che tutto questo
è finito ci prepariamo a vivere quella fase ancor
più emozionante che accompagna sempre l'uscita di un disco,
il suo gradimento da parte del pubblico, la curiosità di
scoprire quale pezzo funziona meglio, seguire gli indici di
vendita, aspettare con ansia le classifiche per vedere se entriamo
in zona hit parade...
- Noi ci teniamo tanto a
questo LP. Ci abbiamo lavorato su per quasi un anno, alla ricerca
di spunti musicali di idee, di effetti: eravamo partiti da una
trentina di pezzi, e
- alla fine ne abbiamo
scelti dieci che ci sembrano veramente molto belli
ce lo
hanno detto anche gli "esperti" cioè i giornalisti che si
occupano di critica musicale, e allora abbiamo cominciato a
pensare che dovrebbe essere proprio vero.
- Ci piace ricordare tutto
il tempo speso nella confezione di queslo "Poohlover"
a
proposito, si pronuncia come il golf, il maglione, ma
letteralmente vuol dire "amante dei Pooh" e un'idea che è
venuta a Valerio
Negrini, il nostro
paroliere, e a noi tutti è sembrata molto
carina.
- Dicevamo del tempo
passato in sala d'incisione, tante e tante ore di musica, di
ascolti e riascolti per cercare di raggiungere gli effetti
migliori, delle pastiglie contro il
mal-di-gola-da-aria-condizionata, che spesso ha anche rischiato di
ibernarci, dei panini mangiati al volo per non perdere il tempo in
un pasto normale, dell'impegno che abbiamo messo in questo lavoro
dal primo aIl'ultimo giorno, dell'entusiasmo nuovo che ci he
sempre animati perchè questo LP, per noi, è un po'
come un primo figlio, nel senso che l'abbiamo pensato, realizzato
e prodotto tutto da noi insomma, il primo senza Giancarlo
Lucariello, il nostro ex produttore
a un certo punto della
nostra carriera, dopo tanto tempo di lavoro insieme, ci siamo
accorti che le nostre idee non collimavano più con le sue e
allora, non per presunzione, ma con più coscienza, con
più responsabilità, abbiamo pensato di fare da soli.
Logicamente, servendoci dell'esperienza che ci deriva da anni e
anni di contatto diretto con il pubblico italiano o straniero, e
la conseguente evoluzione di gusti e di
professionalità
- Insomma ce l'abbiamo
messa proprio tutta e, a questo riascolto ci sentiamo abbastanza
soddisfatti. Adesso sta a voi. A voi seguire il nostro disco,
lodarlo o criticarlo (speriamo poco), ma comunque ascoltarlo. Poi,
magari, parlarne anche insieme, quando ci troveremo con voi
durante le nostre tournées
- A proposito, quest'estate
abbiamo volutamente concentrato tutte le nostre serate al sud, nei
più bei posti di villeggiatura, per non saturare troppo le
varie località. Ma quest'inverno con la nostra
tournée teatrale, gireremo tutta l'ltalia. Proprio tutta, e
magari sarà più facile incontrarci...
- Sul piatto del
registratore il nastro contonua a girare. Valerio,
che è sempre il più matto della compagnia, ha
smontato la cornetta del telefono. Forse perchè non
può stare fermo, forse per fare uno scherzo alla segretaria
o forse perchè è irrimediabilmente matto. Un giorno,
mentre stavamo missando un pezzo, è arrivato in studio in
gran silenzio e ci ha messo, un pesce in tasca. Si, proprio uno di
quei pesciolini rossi nella tasca di ognuno
poi c'è
anche stato il giorno delle forbici, quando dalla mattina alla
sera ha tagliato tutto quello che gli capitava tra le mani, anche
il nastto di incisione, e il nostro tecnico Enzo De Rosa era
disperato
Valerio è cosi estroso, imprevedibile,
fantastico. Adesso ha la mania delle macchine da corsa, e appena
può scappa in una pista
noi continuiamo a
raccomandargli di stare attento, di non spingere tanto
l'acceleratore, perchè non vorremmo improvvisamente restare
senza paroliere, ma lui dice che gli hanno assicurato che è
bravissimo! (? )

- Allora, tornando al
disco, vorremmo parlare un attimo dei pezzi, commciando da quello
che apre l'album e che si chiama "Il primo giorno di
libertà"; può essere riferita a un uomo che esce
da una prigione, ma può anche intendersi libertà in
senso ideologico, spirituale.
- Poi c'è
"Gitano", che parla di uno zingaro che vorrebbe lasciare il
suo mondo per entrare a far parte del nostro, con il suo
consumismo, con le sue regole fisse, ma poi ne recepisce la
diffidenza, ne sente a disagio, e torna dove "le città
cantano attorno al fuoco ".
- Il terzo pezzo è
"Pierre" un brano che noi amiamo molto e che abbiamo
cercato di trattare in un modo delicato, poetico. Parla di un
"ragazzo diverso" insomma di un omosessuale ma visto con
malinconia, con amicizia
insomma, un modo di dire la nostra
sul problema degli emarginati.
- Ed ecco "Fare, sfare,
dire, indovinare", con uno spirito ironico e divertente,
abbastanza nuovo per il nostro stile. E il tema è quello
del "vorrei ma non posso", l'eterno "se io fossi", "se io avessi
".
- E quindi "Uno
straniero venuto dal tempo", che chiude la facciata A
dell'album, un pezzo realizzato con una particolare tecnica
d'incisione che dà un senso di spazio, d'indefinito
è il dialogo fra un uomo e un essere venuto da lontano:
potrebbe trattarsi di un extra-terrestre o anche di un pescatore
di luoghi sperduti. L'importante è quello che si dicono,
che si chiedono
- Giriamo il disco,
ricominciando con "Storia di una lacrima", una favola per
grandi che parla del viaggio di una lacrima, sempre più in
aIto, verso il sole, per cercare di scoprire il
mondo
- Ed ecco "Linda",
un pezzo d'effetto, immediato, che ti rimane subito, e ci abbiamo
creduto tanto da farne il 45 giri, che presenteremo in anteprima
alla serata finale del Festivalbar a Verona.
- Adesso c'è "Tra
la stazione e le stelle", un brano molto delicato che racconta
di una donna che vive di notte, di una prostituta, insomma, che
quando scende la sera si prepara per la sua triste esistenza
dobbiamo dire che Valerio è bravissimo a trattare i temi
più difficili e scabrosi sempre con grande delicatezza
poetica
- Poi "Woodstock
1969", sottotitolo "Io sono il vento e quel giorno ero
là" un pezzo corale, di grande effetto, che riesce a
ricreare lo spirito dei primi grandiosi festival pop, con
l'entusiasmo dei giovani e il loro amore per la musica quando
ancora non c'erano le contaminazioni politiche che oggi hanno
rovinato questo tipo di manifestazioni
.
- E infine "Padre del
fuoco, padre del tuono, padre del nulla", ovvero la storia
dell'uomo dagli albori del tempo alla fine di tutto
un pezzo
importante, corposo, impegnativo, un tema più lungo di
tutti gli altri, quasi un piccolo concerto a sè, con una
grossa forza musicale e strumentale.
- Ecco, abbiamo finito.
Adesso abbiamo finito veramente.
- Sul registratore, il
nastro ha smesso di girare. Nell'aria, densa di fumo e dell'odore
di sigarette, la tensione si sta allentando. Il nostro "Poohlover"
è pronto per essere "impacchettato". E dato che
uscirà in una stagione che già prelude alle giornate
più fredde, noi ci auguriamo che possa portare un po' di
calore a tutti . Ciao".
I
Pooh