QUESTO E'
L'11 novembre 1974 usciva una rivista che, già nel nome, preannunciava novità, e che ha continuato a rinnovarsi con la collaborazione dei lettori fino al 1981.
... E QUESTA E' LA NOSTRA STORIA
Ci sembra giusto cogliere l'occasione per ricordare brevemente le tappe più significative della storia di 'NUOVO SOUND'.
Questo è il
primo numero di NUOVO SOUND: in copertina un fotomontaggio
raffigurante Robert Fripp nai panni del Re Cremisi; suo
scudiero è Bill Bruford, all'epoca batterista dei
King Crimson. Alla vigilia
dell'uscita di 'Rimmel', NUOVO SOUND incontra Francesco Da
Gregori, all'epoca ancora poco famoso. Le foto del servizio,
comprese quella della copertina (di Isio Saba), mostrano il
cantautore nella sua casa romana: immagini molto rare,
considerando la riservatazza di Francesco. (N.
1/1975). La prima copertina
dedicata a Renato Zero, in veste di 'sex symbol' del rock.
All'interno, un ampio servizio sui principali esponenti del
cosiddetto 'sex power': Bowie, Reed, Eno, etc. (N.
22/1975). Ecco il numero di NUOVO
SOUND che provocò a suo tempo grande clamore
nell'ambiente musicale: nell'articolo apparso in questo
numero il giornalista Franco Schipani anticipava la svolta
'commerciale' del cantautore anglo-partenopeo. (N.
27/1975).
Nel corso di questi otto anni
di attività, NUOVO SOUND non si limita ad offrire al lettore
un quadro completo della situazione musicale intemazionale,
bensì cerca, quasi sempre con successo come dimostreremo
più avanti, di anticipare le nuove mode, di precorrere i
tempi, di scoprire prima delle altre pubblicazioni del settore quegli
artisti e gruppi destinati al successo.
Vediamo qualche esempio: nel n. 1/anno II del 6 gennaio 1975 presentavamo un'intervista (corredata da foto decisamente inusuali - vedi copertina a lato) con Francesco De Gregori alla vigilia dell'uscita di 'Rimmel', l'album che gli darà il primo vero successo di pubblico. Inutile sottolineare che all'epoca della pubblicazione di questo servizio, De Gregori non faceva certo notizia: non è sbagliato quindi parlare di autentica 'scoperta' da parte nostra soprattutto se consideriamo che abbiamo continuato ad occuparci di lui anche quando, all'epoca di 'Bufalo Bill', altri settimanali del settore lo ignoravano completamente, arrivando persino a cancellarlo dalle classifiche di vendita a causa del suo carattere un po' burbero.