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- Gilberto
PONTI
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- Il problema
della pelle grassa nella rinoplastica
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- E' abbastanza frequente
incontrare difficoltà nell'ottenere un buon risultato nella
rinoplastica eseguita in soggetti che presentano la cute del naso
ricca di ghiandole sebacee (Oily Skin).
- La ragione è dovuta alla
costituzione anatomo-fisiologica della pelle del terzo inferiore
del naso, ed alla reazione che questa subisce in seguito
all'intervento chirurgico che deve distaccare la cute dai tessuti
sottostanti.
- Come in seguito
descriverò, si ha una reazione nel tessuto collageno con
produzione di fibroblasti che, trasformandosi in fibre
connettivali, producono una protuberanza deturpante
(supertip).
- Il problema consiste
nell'evitare questa reazione con accurati procedimenti tecnici, e
nel caso che questa avvenisse controllarla, ed infine nel caso che
fosse avvenuta, ripararla opportunamente.
- Le ghiandole sebacee sono
provviste di un involucro connettivale e di un dotto escretore
rivestito di epitelio stratificato che si continua in alto con
quello dell'infundibolo del follicolo del pelo.
- Tale dotto, al quale convergono
i dotti di tutti i vari acini ha, per le sue qualità
cheratogenetiche e per il suo grande potenziale mitotico una
veramente straordinaria importanza per la risposta biologica ai
vari insulti ed eventualmente per la ricostruzione dell'intera
ghiandola.
- E' da tale dotto che negli
interventi di dermoabrasione e quindi di asportazione
dell'epitelio che si origina la ricostruzione non solo della
ghiandola ma anche dell'epitelio cutaneo.
- Tali ghiandole sono riccamente
dotate di enzimi e contengono glicogeno; tra i suoi componenti vi
sono acidi grassi ed esteri del colesterolo: il componente
più tipico è lo squalene.
- La secrezione sebacea,
miscelandosi con i lipidi di origine epidermica e con l'acqua
sudorale e transcutanea forma una fine emulsione sulla superficie
cutanea, costituendo il mantello idrolipidico.
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- Nella regolazione della
secrezione sebacea ha importanza:
- 1) La razza (la
secrezione è maggiore nei negri)
- 2) il sesso - il
ruolo degli ormoni sessuali è sicuramente dimostrato dal
fatto che la comparsa della secrezione sebacea si manifesta con
la crisi puberale.
- 3) Il testosterone e
gli androgeni stimolano l'accrescimento della ghiandola:
l'incremento di tali ormoni è accompagnato da seborrea e
da acne. Il progesterone sembra stimoli la ghiandola. La
pillola antifecondativa diminuisce l'acne e la seborrea nella
donna mentre è del tutto inattiva nell'uomo.
- Il connettivo di tale regione
è particolarmente denso. Agli esami specifici, per esempio
con il metodo di Van Gieson, si rivela povero di fibre elastiche,
ricco di fibroblasti con tendenza alla fusione ed alla
omogeneizzazione dei fasci collageni.
- Si osservano spesso elementi
connettivali e granuli di pigmento (melanofori).
- Dai gradi più semplici
della seborrea fino al quadro conclamato del rinofima, noi
possiamo osservare istologicamente tutta una serie di variazioni
che consistono essenzialmente in:
- 1) aumento di volume
della ghiandola sebacea e ipercheratosi del follicolo nella
parte distale.
- 2) aumento di volume
delle cellule dei singoli acini che appaiono molto chiare con
struttura reticolare e con nucleo picnotico.
- 3) dilatazione ad
ampolla del canale escretore con piccole lamelle cornee e
pulviscolo atmosferico.
- 4) Il tessuto
connettivo sottostante appare iperplasico ed ipertrofico come
del resto la rete vasale.
- 5) E' presente un
infiltrato costituito da cellule linfocitarie e plasma-cellule.
Si possono osservare cellule epitelioidi ed aumento dle
pigmento.
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- In considerazione del quadro
sopra descritto eseguendo una rinoplastica in un soggetto
portatore di oily skin noi dobbiamo tener conto di questa reazione
che aumenta di intensità in seguito allo stimolo
determinato dall'intervento chirurgico.
- E' consigliabile attuare lo
scollamento della cute più vicino possibile al piano osseo
e cartilagineo evitando lesioni del tessuto sottocutaneo e del
derma.
- E' per tanto utile l'uso di
bisturi bitaglienti molto affilati piuttosto che non le forbici
che con la loro curvatura possono ledere i tessuti
molli.
- Inoltre bisogna tener presente
che questa regione cutanea è assai povera di fibre
elastiche, e che per tanto la pelle non è in condizioni di
seguire retraendosi la nuova architettura ossea e cartilaginea che
noi costruiamo nella rinoplastica.
- Infatti se noi eseguiamo una
asportazione eccessiva del dorso del naso, ci troveremo ad avere
tra la cute ed il piano osseo e cartilagineo uno spazio vuoto su
cui la pelle non si adatterà perché anelastica, e
che verrà fatalmente riempita da tessuto cicatriziale
sempre in eccesso.
- (Tale tessuto di cicatrice dal
punto di vista istologico può essere grossolanamente
assimilato ad una cicatrice cheloidea.)
- Si consiglia pertanto di
contentarsi di una modesta asportazione di tessuti duri piuttosto
che non tentare la riduzione notevole della piramide nasale che
sicuramente non avrebbe successo.
- Nel caso che comunque si
formino tali ipertrofie cicatriziali, noi potremo controllare e
ridurre la omogeneizzazione e la fusione in atto dei fasci di
collageno, mediante iniezioni intradermiche di
cortisone.
- Tenendo presente che il
processo di fusione del collageno si rende definitivo nello spazio
di due o tre mesi, noi avremo a disposizione questo tempo per
controllare la cicatrice.
- Non ci si deve preoccupare di
una eventuale atrofia determinata dall'uso locale del cortisone,
poiché questa sempre è transitoria e reversibile
nello spazio di due o tre mesi.
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- IPPOCRATEIOS
- Mensile
di medicina e chirurgia
- Editrice
SOPI - Roma
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