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- Il
trattamento delle cicatrici butterate:
- la
tecnica del trapianto a punteruolo
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- **G.Ponti
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***A. Tinti - ***D. Riitano - ***E. M. Nicodemi - */**P.
Serafini
- *Università degli studi
di Chieti-Cattedra di Semeiotica Chirurgica
- **Ospedale S. Camillo USL RM 10
- Divisione di Chirurgia Maxillo-Facciale
- ***Ospedale S.Camillo USL RM 10
- Divisione di Chirurgia Plastica
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- Riassunto
- Secondo
la nostra esperienza, luso dei trapianti a punteruolo
seguiti da una dermoabrasione dopo 3-4 settimane è il
metodo migliore per il trattamento dei pazienti con cicatrici
butterate al viso. Se sono presenti soltanto poche cicatrici
è possibile ricorrere alla elettrocoagulazione o a una
dermoabrasione a macchie per lisciare la superficie 3 o 4
settimane più tardi.
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- Viene qui descritta una tecnica
per il trattamento delle cicatrici butterate al viso. La cicatrice
butterata è rimossa mediante un punteruolo cutaneo e
sostituita con innesti prelevati dalla cute postauricolare.
Linnesto è collocato in modo da essere a livello o
leggermente sollevato e viene mantenuto al suo posto mediante
colla tissutale, Steri-Strip o con altri metodi. Dopo 3 o 4
settimane la cute viene livellata con la dermoabrasione o con
unaltra tecnica. Si espongono i risultati previsti e le
possibili complicanze.
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- Introduzione
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- Gli innesti cutanei a tutto
spessore con la tecnica dellinnesto a punteruolo
costituiscono un ottimo sistema per il trattamento delle cicatrici
butterate al viso (1, 2). Abbiamo riscontrato che questo metodo
è migliore della semplice escissione chirurgica, che
solitamente produce una cicatrice lineare. Dopo la dermoabrasione
le sedi degli innesti non sono quasi mai visibili. E stata
esposta anche unaltra tecnica, definita del sollevamento
dellinnesto a punteruolo (3). Essa consiste nel separare la
cicatrice dalla cute circostante per mezzo di un punteruolo
cutaneo chirurgico e lasciare che il tessuto si sollevi pur
rimanendo attaccato al grasso sottocutaneo, che gli serve per
irrorarlo di sangue. Gli svantaggi di questo metodo sono dovuti al
fatto che per lo più le cicatrici non sono perfettamente
rotonde e con bordi dritti, ma sono a forma di V. Le cicatrici
butterate che sono rotonde e ragionevolmente piatte alla base,
spesso si retraggono dalla cute adiacente e non si cicatrizzano
correttamente. Anche se da un punto di vista tecnico il risultato
è soddisfacente, il tessuto rimane comunque cicatriziale. A
nostro avviso, se ne potrebbe fare luso migliore nelle
cicatrici grandi, relativamente rotonde, depresse, che siano
troppo grandi per poter usufruire validamente di un trapianto a
punteruolo (5 mm e più).
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- La tecnica dellinnesto
a punteruolo
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- A meno che la cicatrice non sia
molto prominente, sarà meglio contrassegnarla con un
colorante, in quanto liniezione con lanestetico locale
potrebbe nascondere le cicatrici più piccole. Noi usiamo un
anestetico locale con epinefrina nella sede donatrice e in quella
ricevente.
- Secondo la nostra esperienza,
lanestesia si verifica prima della vasocostrizione massima,
per cui è bene aspettare diversi minuti in più prima
di iniziare lintervento. Qualora si eseguano vari innesti
sul viso, ricorriamo al blocco nervoso idoneo e ad infiltrazione
locale. Si inietta xilocaina nel tessuto sottocutaneo
perché è meno dolorosa delle iniezioni dermiche,
secondo la nostra esperienza. I punteruoli chirurgici sono
disponibili da 1 a 5 mm con incrementi di 0,25 mm, e oltre ; 5 mm
con incrementi di 0,5 mm. I punteruoli devono essere
taglienti.
- Si deve usare un punteruolo
sufficientemente grande da consentire di asportare tutta
lepidermide presente nella cicatrice butterata. Se ne
rimane, il trapianto non si cicatrizzerà correttamente e
formerà una fistola o una cisti. La sede donatrice che
preferiamo è la cute postauricolare nella zona non pilifera
e, qualora essa non sia sufficiente per i prelievi, ricorriamo
alla parte posteriore dellorecchio. Linnesto che viene
prelevato è di norma più grande di 0,5 mm rispetto
al punteruolo usato per la sede ricevente; è comunque una
regola che varia a seconda dellindividuo, ed è
preferibile prelevare alcuni innesti e provarli prima di
prelevarne altri. Se linnesto è di 3-4 mm, spesso il
lembo dovrà essere di 1 mm più grande.
- Gli innesti prelevati
dovrebbero essere abbastanza grandi da riempire il foro ricevente
in modo da toccare tutti i margini con sufficiente
stabilità, ma non tanto da aver problemi a spingere
linnesto nel foro. Quando il lembo è troppo grande si
può successivamente sollevare più di quanto non sia
auspicabile. Se è troppo piccolo può retrarsi da un
margine e lasciare una fistola o una depressione. Non bisogna
piegare eccessivamente lorecchio tanto da stirare
notevolmente la cute della zona postauricolare, in quanto
ciò pua produrre un lembo ovale invece che rotondo. Gli
innesti vengono collocati in una piastra di Petri in cima a della
garza, che viene coperta con una normale soluzione salina fredda,
fino al momento di essere trapiantati nella sede ricevente del
viso. Quando incidiamo gli innesti dalla sede donatrice, si
preleva anche una piccolissima quantità di tessuto
sottocutaneo. E questo perché il grasso eventualmente
presente tenderà a strisciare lungo il lato
dellinnesto e ad estendersi in superficie, provocando un
difetto tra i margini cutanei opposti. In presenza di numerose
cicatrici, si preferisce completare un lato del viso prima di
iniziare laltro lato.
- E possibile fissare
linnesto nel foro ricevente metodi. Fino a poco tempo fa
utilizzavamo uno Steri-Strip sullinnesto dopo aver applicato
un adesivo alla cute adiacente. Ultimamente abbiamo cominciato ad
usare una colla tissutale (isobutile cianoacrilato - Ellman
International) per mantenere in loco linnesto. Se un innesto
ci preoccupa particolarmente, si potrà usare la colla
tissutale e quindi applicarvi sopra uno Steri-Strip.
- La colla viene fatta colare sul
tessuto in modo da coprire linnesto e l o 2 mm della cute
adiacente.
- Il metodo di applicazione
consiste nellimmergere nella colla lasticella ricurva
di un applicatore di vetro e quindi lasciarla sgocciolare
sullinnesto. Questo sistema di applicazione è
decisamente migliore di quello sperimentato in passato, vale a
dire applicare la colla direttamente da un tubo o da un
contenitore.
- Quando si usano gli
Steri-Strips, come adesivo impieghiamo il Mastisol (Nerdale
Laboratories) per tenerle ferme. Gli Steri-Strips non devono
essere sovrapposti, in quanto ciò ne rende più
difficile la rimozione. Per i trapianti di 4,5-5 mm si praticano
delle suture sopra il trapianto, oppure si applicano un chiodo di
acciaio attraverso di esso, o ancora si eseguono delle suture al
suo interno. La tecnica dei chiodi di acciaio è analoga a
quella riferita (4) per i trapianti di capelli, salvo che i chiodi
sono ricoperti a unestremità o ad ambedue con
Steri-Strips. I chiodi dacciaio utilizzati per il viso non
sono efficaci quanto nel caso del cranio, in quanto tendono ad
allentarsi a seguito del movimento dei muscoli facciali. Per
trapianti superiori ai 5 mm è preferibile ricorrere alle
suture, e in genere usiamo 4 suture semplici da 7-0 per ogni
trapianto.
- Si avverte il paziente di non
toccare né lavare le sedi dei trapianti per 4 giorni.
E nostra intenzione riuscire ad ottenere che la parte
superiore del trapianto sia leggermente sollevata rispetto alla
cute adiacente. Se si usano Steri-Strips, essi devono essere
rimossi dopo 2 o 3 giorni, perché con il caldo tendono a
diventare umide sotto la medicazione e quindi possono diventare
infette. Dopo 2 o 3 giorni, se vengono usati Steri-Strips, il
paziente ritorna e per prima cosa la zona viene bagnata con una
soluzione di acqua ossigenata. Si procede quindi alla rimozione
delladesivo (Detachol Ferndale Laboratories) servendosi di
un bastoncino applicatore con la punta dovatta. Si inserisce
uno strumento chirurgico piatto sotto lo Steri-Strip posto sopra
linnesto e lo si asporta delicatamente con una pinza.
Luso reiterato di abbondanti applicazioni del preparato per
rimuovere ladesivo è molto utile man mano che si
procede alla rimozione degli Steri-Strips dal viso. Se è
stata usata una colla tissutale, in genere facciamo in modo che il
paziente cominci ad applicare compresse di garza calde seguite da
una compressa con acqua ossigenata allincirca al 4°
giorno.
- In genere nella sede donatrice
non suturiamo nessuno dei fori, a meno che questi non siano
superiori ai 4 mm. Un vantaggio evidente delluso della colla
tissutale sta nel fatto che evita la rimozione degli Steri-Strips,
che è un procedimento che deve essere eseguito molto
attentamente e da una persona esperta. In genere la colla rimane
in loco per circa 7 giorni, prima di cominciare a staccarsi.
Ciò può produrre un aspetto alquanto più
evidente di quello riscontrabile dopo la rimozione degli
Steri-Strips.
- Si usa sempre un antibiotico
orale quale l eritromicina (250 mg) per 5 giorni, a meno che
il paziente non sia già sottoposto a un trattamento
antibiotico per la cura dellacne. Non siamo certi che
ciò sia indispensabile, ma fa parte delle nostre abitudini.
Si raccomanda una dieta liquida o cibi molli per i primi giorni
(4-5), onde ridurre al minimo i movimenti della cute e dei muscoli
dovuti alla masticazione. Si chiede al paziente di applicare
compresse di garza calde ad iniziare dal 4° giorno dopo
lintervento (15 min. 3 volte al giorno) fintantoché
le croste non si stacchino spontaneamente. Alla fine di ogni
applicazione delle compresse di garza si applica una compressa con
acqua ossigenata.
- In genere il paziente viene
controllato una settimana dopo lintervento per verificare se
tutti gli innesti hanno attecchito. Se così non è,
di solito si sottopone il paziente a un nuovo trapianto nel giro
di 1-2 settimane, anche se a volte abbiamo effettuato un nuovo
trapianto il giorno stesso della visita. Prescrivo ai pazienti
applicazioni di gel o crema Retin-A onde ridurre il numero dei
grani di miglio dopo la dermoabrasione, che in genere sarà
eseguita circa 3 settimane dopo il completamento del trapianto. Se
sono stati eseguiti molti trapianti si ricorre alla dermoabrasione
per livellarli. Se invece ne sono stati eseguiti pochi, si
spianano con una dermoabrasione focale ovvero con una leggera
elettrocoagulazione dellinnesto e di una zona di cute
normale circostante pari a 1-2 mm, dopo aver spianato
linnesto con raschiatura chirurgica della parte sollevata.
Subito dopo la dermoabrasione e per varie settimane durante il
processo di cicatrizzazione le sedi degli innesti risultano spesso
visibili. Una volta completata la cicatrizzazione, esse non sono
quasi mai individuabili.
- Tra le complicanze riscontrate
vi sono il mancato attecchimento, un solco infossato alla
giunzione con la cute normale, un innesto infossato e una reazione
cicatriziale ipertrofica. Quando si eseguono numerosi trapianti,
può succedere spesso di doverne ripetere alcuni che non
attecchiscono a causa di un eccessivo sanguinamento, o
dellassenza di sanguinamento per la cicatrizzazione della
ferita, o di un trauma alla lesione. Si risolve questo problema
con un nuovo trapianto, per il quale occorre in genere un innesto
leggermente più grande. Abbiamo dovuto reinnestare un
singolo trapianto fino a tre volte. In genere fissiamo i trapianti
ripetuti associando la colla tissutale agli Steri-Strips o
suturando per cercare di calmare il timore del paziente che
linnesto possa non attecchire di nuovo. Se un innesto
è interamente o parzialmente infossato, probabilmente
è meglio ripeterlo, ma unalternativa consiste nel
sollevare la zona con un impianto Zyderm. Se linnesto
è troppo piccolo o subisce un trauma e si stacca dalla cute
adiacente può crearsi un solco infossato. In tal caso si
ripete un innesto nella parte interessata.
- Le zone in cui il ricorso alla
tecnica dellinnesto a punteruolo è problematico sono
quella della barba negli uomini e le aree di lato agli angoli
della bocca. In questultima zona è stato
particolarmente difficile ottenere buoni innesti, e non tentiamo
il trapianto a meno che la cicatrice non sia notevole. Si ritiene
che il problema sia dovuto al sensibile movimento della cute in
queste sedi quando si parla o si muovono in altro modo i muscoli
facciali. Nella zona della barba lescissione iniziale con il
punteruolo deve essere parallela ai peli, onde evitare la
complicazione di peli incarniti o cresciuti sotto
pelle.
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- RIFERIMENTI
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- 1. Johnson WC: Treatment of
pitted scars: Punch transplant techniques. J Dermatol Surg Oncol
12:260 (March), 1986.
- 2. Solotoff SA: Treatment for
pitted acne scarring: Postauricular punch grafts followed by
dermabrasion. J Dermatol Surg Oncol 12(10):1079 (October),
1986.
- 3. Orentreich N, Durr NP:
Rehabilitation of acne scarring. Dermatol Clin 1(3):405,
1983.
- 4. Johnson WC, Backer GK: Use
of steel pins in hair transplantation. J Dermatol Surg Oncol
3(2):220, 1977.
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