- IL
MORBO DI KAPOSI
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- Idone
F, Neuendorf A.D., Scaglioni M.,Petrucci E., Tacconi S., Valente
D., Trono D.,Pangrazi P., Campodonico A.
- Clinica di Chirurgia Plastica e
Ricostruttiva. Università Politecnica delle Marche. Prof.
Aldo Bertani.
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- Il morbo di kaposi è una neoplasia
multifocale di origine vascolare che si manifesta clinicamente con
macule, papule e noduli di colorito rosso violaceo a componente
emorragica, localizzati alla cute, alle mucose e ai visceri.
- Sulla base delle caratteristiche
clinico-epidemiologiche, il morbo di Kaposi viene generalmente
suddiviso nelle forme classica, epidemica (associato ad AIDS),
endemica, o africana, e iatrogena.
- Epidemiologia
- La forma classica del morbo di Kaposi si manifesta
prevalentemente in individui di sesso maschile (rapporto
maschi/femmine di 3:1), di età compresa tra i 50 e gli 80
anni, abitanti nel bacino del Mediterraneo (Italia, Grecia),
nellEuropa orientale (ebrei ashkenaziti) e in quella
settentrionale (Norvegia e Svezia). Sebbene solo raramente siano
stati descritti casi familiari, lalta incidenza della forma
classica del morbo di Kaposi in certe aree geografiche e in certi
gruppi etnici suggerisce che lassociazione di fattori
genetici predisponenti con particolari condizioni ambientali
può svolgere un ruolo importante nellinsorgenza della
neoplasia.
- Il morbo di Kaposi epidemico compare in persone
adulte (con età media di 30-40 anni) di sesso maschile che
hanno contratto linfezione da HIV. La neoplasia colpisce
soprattutto gli omosessuali o i bisessuali (90% dei casi) mentre
pochi sono i casi descritti tra i tossicodipendenti, emofilici o
eterosessuali. Il morbo di Kaposi si manifesta nel 34% dei
pazienti con AIDS, rappresentando la prima espressione clinica
della malattia in circa il 15% dei soggetti.
- La forma endemica rappresenta circa il 10% delle
neoplasie che si osservano nei paesi dellAfrica equatoriale.
Nonostante si manifesti prevalentemente in soggetti di sesso
maschile (rapporto mashi7femmine di circa 10:1), nelle femmine la
neoplasia sembra avere un decorso più grave, con rapida
generalizzazione delle lesioni.
- Negli ultimi decenni si è osservato con
sempre maggior frequenza linsorgenza del morbo di Kaposi in
pazienti sottoposti a lunghi trattamenti con farmaci
immunosoppressivi per trapianti renali, malattie autoimmuni e
neoplasie maligne. Lincidenza della forma iatrogena del
morbo di Kaposi è più elevata in individui di sesso
maschile in terapia con ciclosporina A rispetto a pazienti in
trattamento con altri farmaci immunosoppressivi.
- Eziopatogenesi
- Molti dati suggeriscono che un agente virale
potrebbe svolgere un ruolo determinante nellinsorgenza del
morbo. Argomenti a sostegno di questa ipotesi sono la sua
distribuzione geografica in Africa, sovrapponibile a quella del
linfoma di Burkitt (neoplasia associata a infezione da virus di
Epstein-Barr), la frequente comparsa del morbo di kaposi in
soggetti con infezione da HIV o in pazienti in terapia
immunosoppressiva e la multifocalità delle lesioni in
assenza di un vero sito primario della neoplasia.
- La recente identificazione di sequenze di DNA di
Herpes virus umano 8 (HHV 8) nelle cellule fusate ed endoteliali
delle forme classiche ed epidemica del morbo di Kaposi indica un
ruolo primario di questo virus nella patogenesi della neoplasia.
- È stato ipotizzato che nella reazione
immunologica che si sviluppa nei confronti di un virus acquisito
per infezione esogena o già presente nellorganismo, e
attivato da vari stimoli (endocrini, immunologici, microbiologici,
farmacologici). Si genererebbero mediatori chimici in grado di
premettere la proliferazione di una celulla endoteliale
indifferenziata ( la cellula di origine del morbo di Kaposi).
Questa cellula produrrebbe a sua volta una serie di citochine in
grado di provvedere non solo alla sua espansione proliferativa ma
anche alla neoangiogenesi, alla attivazione dei fibroblasti e al
richiamo di cellule infiammatorie. Linsieme di questi eventi
continuerebbero nello sviluppo della tipica lesione del morbo di
Kaposi .
- Clinica
- La forma classica del morbo di Kaposi esordisce
con una o più macule rosso-violacee di forma rotonda od
ovale, asintomatiche, localizzate allestremità
distale degli arti inferiori o superiori. Le macule possono
evolversi trasformandosi in papule, noduli o placche. Le papule e
i noduli hanno forma emisferica, superficie liscia o leggermente
squamosa, consistenza duro-elastica e colore violaceo o brunastro
con caratteristica componente emorragica, talora i noduli di
maggiori dimensioni possono ulcerare.
- Le placche hanno aspetto angiomatoso, contorni
netti e una forma irregolare, a volte a carta geografica.
- Inizialmente le lesioni presentano una
distribuzione unilaterale ma, con il progredire della malattia,
esse tendono ad aumentare di numero, a comparire nelarto
controlaterale ed ad estendersi in maniera centripeta potendo
coinvolgere un arto intero. A questo stadio la confluenza delle
lesione può sviluppare grandi placche mammellonate, spesso
a superficie ipercheratosica o con aree erosive che possono sia
deformare le dita dei piedi o delle mani sia infiltrare in
profondità il sottocutaneo aderendo ai piani
muscolo-tendinei sottostanti.
- Un edema uni-o bilaterale della parte distale
degli arti inferiori può precedere, o più spesso,
accompagnare le lesini cutanee. In fase avanzata, per
compromissione del drenaggio linfatico, ledema diventa duro
con possibile elefantiasi dellaro colpito.
- Localizzazioni viscerali possono comparire a
livello dei linfonodi del tratto gastroenterico, del fegato, dei
polmoni, del rene e della milza. Tuttavia queste lesioni sono
generalmente asintomatiche e si riscontrano solamente
allesame autoptico.
- Va ricordato che ogni nuova lesione cutanea o
extracutanea non deve essere considerata come disseminazione
metastatica della neoplasia a partenza da una localizzazione
primaria. Al contrario, ogni lesione inizia ex novo a conferma
della natura multifocale del morbo di Kaposi.
- Sebbene laspetto clinico delle lesioni della
forma epidemica sia simile a quello descritto per la forma
classica, le macule e le placche spesso assumono una forma
lenticolare o lineare , appaiono più disseminate sulla
superficie cutanea e si localizzano frequentemente al tronco, al
capo, in regione retroauricolare alle palpebre e ai genitali. La
presenza di lesioni alla punta del naso e al palato duro risulta
assai caratteristica e specifica per il morbo di Kaposi epidemico.
La comparsa di papule e noduli al cavo orale o in sede
congiuntivale rappresenta un indice di infezione avanzata da HIV,
in quanto solitamente questi pazienti mostrano una quota di
linfociti T CD4 inferiori a 200/mm3.
- Frequentemente le manifestazioni cliniche sono
precedute o accompagnate da astenia, febbricola, perdita di peso,
linfadenopatie superficiali, epatosplenomegalia, infezione
opportunistiche e altre neoplasie. Le localizzazioni viscerali
sono frequenti (circa il 75% dei casi ), spesso asintomatiche e
colpiscono preferenzialmente il tratto gastrointestinale, i
linfonodi e i polmoni. Tale coinvolgimento sarebbe responsabile
ella morte dei pazienti nel 10-20% dei casi per gravi emorragie
gastrointestinali o edema polmonare.
- Il morbo di Kaposi endemico si può
manifestare con numerose forme cliniche (nodulare benigna,
aggressiva, florida, linfadenopatica) che si differenziano in base
alletà di comparsa, alla distribuzione della lesioni
e alla prognosi, che può risultare a volte benigna, altre
volte infausta. La forma nodulare benigna presenta un quadro
clinico sovrapponibile a quello della forma classica mentre la
forma aggressiva localizzata è caratterizzata da grandi
lesioni nodulari o da placche notevolmente infiltrative che si
estendono ai tessuti molli e alle strutture ossee sottostanti. La
forma florida si manifesta con lesione disseminate alla cute, alle
mucose e ai visceri, al contrario di quella linfadenopatia, che
colpisce unicamente bambini con lesioni localizzate ai linfonodi e
talora ai visceri, risparmiando la cute.
- Le lesioni del morbo di Kaposi iatrogeno compaiono
da due mesi a otto anni dopo linizio della terapia
immunosoppressiva. Le papule, i noduli, e/o le placche sono
prevalentemente localizzati a livello cutaneo mentre scarso
risulta il coinvolgimento viscerale.
- Istopatologia
- Tutte le forme cliniche del morbo di Kaposi
presentano le stesse caratteristiche istologiche.
- Le macule mostrano una proliferazione di strutture
vascolari dilatate di forma irregolare che si dispongono intorno
ai vasi dermici del plesso vascolare superficiale e periannessiale
associate a un infiltrato linfoplasmacellulare.
- Le placche e i noduli sono costituiti da una
proliferazione dermica di cellule fusate organizzate in corti
fasci che si intersecano tra loro in modo irregolare. Negli
interstizi compresi tra le cellule fusate si osservano numerosi
eritrociti i quali, degenerando, possono dare origine sia a
globuli ialini eosinofili sia a depositi di emosiderina. Talora,
le cellule fusate possono presentare un certo grado di atipia
nucleare e mitosi atipiche.
- Attualmente, la maggior parte degli studi
immunoistochimici e ultrastrutturali indica che il morbo i Kaposi
origina da cellule endoteliali la cui natura, linfatica o
sanguigna, è controversa.
- Diagnosi differenziale
- Il morbo di Kaposi deve essere differenziato dal
granuloma piogenico, da alcune forme di angiomi,
dallangiomatosi bacillare e soprattutto dalle lesioni
cliniche dello pseudo-Kaposi. Questultimo si caratterizza
per lesioni papulo-nodulari rosso-violacee agli arti inferiori che
insorgono in pazienti con insufficienza venosa o in soggetti con
fistole artero venose.
- Lesame istologico definisce la diagnosi del
morbo di Kaposi escludendo le altre patologie.
- Decorso e prognosi
- La forma classica del morbo di Kaposi si protrae
per molti anni con decorso lentamente progressivo, non essendo mai
la causa principale della morte dei pazienti. Circa un quinto dei
pazienti sviluppa altre neoplasie maligne come linfomi di Hodgkin
o linfomi a cellule B no Hodgkin.
- Il decorso clinico del morbo do Kaposi epidemico
è diverso da soggetto a soggetto, variando da lento e
progressivo a rapidamente ingravescente. In particolare, la
presenza di lesioni alle mucose e/o di estese lesioni viscerali e
un numero di linfociti T CD 4 inferiore a 200/mm3 influenzerebbe
negativamente la prognosi.
- Al contrario, la prognosi del morbo di Kaposi
endemico dipende dalla variante clinica. In particolare, la forma
nodulare ha un andamento lentamente progressivo, sovrapponibile a
quello della forma classica. La variante aggressiva infiltra
localmente la cute e i tessuti molli e ossei causando gravi
distruzioni tissutali e deformazioni delle parti corporee colpite.
La forma florida tende ad avere un comportamento aggressivo mentre
quella linfadenopatia ha un decorso ingravescente con rapida
disseminazione viscerale e morte dei pazienti entro 1-3 anni
dallinizio della malattia.
- Il decorso della forma iatrogena è simile a
quello della forma classica. In molti casi le lesioni regrediscono
completamente dopo riduzione o interruzione della terapia
immunosoppressiva. Tuttavia, nei casi di trattamenti prolungati ad
alte dosi con farmaci immunosoppressivi, la neoplasia può
sviluppare un andamento progressivo simile a quello del morbo do
Kaposi epidemico.
- Terapia
- La scelta del trattamento dipende
dallestensione, dalla localizzazione delle lesioni e dalla
forma clinica del morbo di Kaposi.
- Le lesioni solitarie di qualsiasi variante del
morbo di Kaposi possono essere asportate chirurgicamente o
trattate con laserterapia o anche con iniezioni intralesionali di
agenti chemioterapici citotossici.
- La crioterapia si può utilizzare per
trattare le macule o le piccole placche mentre la radioterapia
è indicata sia per le lesioni solitarie sia per le forme
disseminate muco cutanee.
- Quando la neoplasia presenta un andamento
rapidamente progressivo e le lesioni cutanee o extracutanee
determinano gravi disturbi funzionali o sintomatologici, il
trattamento mono o polichemioterapico può indurre
parzialmente regressione o, più raramente, completa
risoluzione delle lesioni.
- Lutilizzo dellinterferone alfa per via
sistemica nel morbo di Kaposi epidemico si giustifica nella sua
attività modulatrice della risposta immunitaria e nella sua
azione antiproliferativa e antivirale. Una buona risposta
terapeutica si ottiene con alti dosaggi di interferone alfa in
soggetti con una quota di linfociti T CD 4 superiore a 200/mm3. Un
miglioramento della risposta terapeutica si può ottenere
con lassociazione interferone alfa e zidovudina.
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