- Defranco
E. – Bordoni D. – Defranco N.
- Unità
Operativa di Oculistica – Istituto Nazionale Ricovero e Cura
Anziani (I.N.R.C.A.) di Ancona
-
- TECNICHE
CHIRURGICHE DI RICOSTRUZIONE
-
- DEL
CANTO INTERNO E DEL CANTO ESTERNO
-
- INTRODUZIONE
-
- La ricostruzione del canto interno dopo exeresi di neoplasia
pone problemi particolari, relativi alla tridimensionalità
delle strutture anatomiche, alle caratteristiche della cute della
regione ed alla presenza in essa del lago lacrimale nella
commissura e della via lacrimale di deflusso.
- I tumori di questa sede possono infiltrare solo la cute ed i
piani più profondi ma, in una certa percentuale dei casi,
la neoplasia in stadio più avanzato può estendersi
in superficie fino ad interessare la parte mediale della palpebra
superiore ed inferiore comprendendo talora la via lacrimale di
deflusso. Ciò comporta molto comprensibilmente problemi di
ricostruzione e limpiego di tecniche chirurgiche
combinate.
-
- RICOSTRUZIONE DEL SOLO PIANO CUTANEO
-
- Sutura diretta
-
- È attuabile in seguito allasportazione di piccoli
tumori, meno di 0,5 cm di diametro, che possono essere racchiusi
in una losanga di cute, previo scollamento dei margini ed accurata
emostasi.
-
- Guarigione spontanea
-
- Già descritta da Focosi a Sassari e da Bardelli a
Firenze è stata riproposta da Fox e Beard come alternativa
allatto ricostruttivo ed è valida soprattutto per
perdite di sostanza di piccole dimensioni situate a distanza dal
margine palpebrale. I processi di granulazione, contrazione dei
margini e riepitelizzazione determinano la completa guarigione in
circa 3 settimane, ma, nelle perdite di sostanza più ampie,
possono causare retrazione ed eversione della palpebra inferiore
e/o distopia mediale del canto che rendono necessario un
successivo intervento di modellamento.
- Questa tattica chirurgica va inoltre impiegata anche nei
tumori di più vaste dimensioni nei quali non si ha la
certezza della radicalità oncologica e nei quali si ha la
possibilità di controllare il tessuto di granulazione
attraverso ripetuti grattage prima della epidermizzazione
spontanea.
-
- Innesto di cute
-
- La copertura chirurgica mediante innesto di cute a tutto
spessore prelevato dalla regione retro auricolare è attuata
nella gran parte dei casi. Opportunamente sgrassato,
linnesto viene suturato con seta 5/0 ai margini della
perdita di sostanza e fatto aderire al fondo mediante un tampone
compressivo confezionato con garza grassa o cotone umido. Il
tampone viene rimosso dopo 4 giorni, mentre i punti di sutura
marginali dopo 7 giorni.
- A guarigione avvenuta, linnesto conferirà alla
regione riparata una naturale conformazione.
-
-
- Lembi
-
- Le perdite di sostanza della regione cantale possono essere
riparate anche con luso di lembi. Tra questi, il lembo
gabellare viene utilizzato per la ricostruzione immediata di
perdite di sostanza secondarie ad exeresi di tumori della radice
del naso e del canto interno. Questo lembo, vascolarizzato
dallarteria sovra trocleare del lato opposto, può
essere scolpito in varie forme e dimensioni. La cute adiacente al
lembo deve essere scollata per consentire laccostamento dei
margini della zona donatrice e la rotazione in basso del lembo che
va ben modellato nella sua parte più distale in
corrispondenza del canto e dei monconi palpebrali.
- Il risultato è in genere molto soddisfacente, ma questa
tecnica può talvolta determinare alcuni inconvenienti tra
cui la riduzione della distanza intersopraciliare e. più
raramente, lectropion mediale quando il lembo sia stato
confezionato di dimensioni insufficienti. Questultima
complicanza può essere agevolmente corretta mediante
plastica a V-Y.
- Il lembo medio – frontale, di più vaste
dimensioni in altezza e larghezza rispetto al precedente, viene
impiegato per la contemporanea ricostruzione del canto e della
parte mediale delle due palpebra. Poiché la cute frontale
è più spessa di quella del canto, è
necessario sgrassarla sufficientemente onde evitare antiestetici
rilievi sul dorso del naso, o procedere a distanza di un mese al
modellamento della esuberanza sul dorso del naso.
- È stato anche utilizzato per la riparazione del canto
interno un lembo ad isola (di Morax) assiato sullarteria
sovra trocleare prelevato in sede frontale mediana. A distanza di
tempo residua un linfedema che non accenna a regredire, conferendo
alla regione un innesto secondario.
- Il lembo a peduncolo sottocutaneo, scolpito con un triangolo
isoscele, sempre secondo lo schema classico della plastica a VY,
può essere mobilizzato dal solco naso – genieno e
fatto avanzare verso lalto per colmare piccole perdite di
sostanza del canto interno.
- Questo lembo, il cui supporto vascolare è assicurato
dalle perforanti dellarteria angolare, può costituire
una alternativa al classico lembo di rotazione della glabella; la
sua mobilità verso lalto, se necessario, può
essere aumentata effettuando uno scollamento sub – periosteo
a partire del versante nasale.
- Tra le tecniche proposte per la riparazione dei difetti in
questa sede, Camacho – Martinez ricorda il lembo mio cutaneo
ad isola realizzato a cometa dal solco naso –
genieno, che fornisce in genere cute sufficiente ad evitare
lextropion. Ad esso può essere associato, ove
necessario, un analogo lembo mio cutaneo scolpito alla radice del
naso.
-
-
- RICOSTRUZIONE A TUTTO SPESSORE
-
- Quando il tumore invade anche i piani profondi ed i monconi
mediali di una o entrambe le palpebre, occorrerà provvedere
ad una ricostruzione dei vari piani utilizzando per il piano tarso
– congiuntivale, previo taglio intermarginale e scorrimento del
lembo mediale, le tecniche descritte. La copertura cutanea
può essere effettuata mediante un innesto di cute a tutto
spessore o un lembo medio – frontale. Nei tumori estesi ed
altamente invasivi che superano la regione cantale propriamente
detta, si viene a realizzare una vasta perdita di sostanza
conseguente allasportazione in monoblocco del tumore e del
terzo interno di entrambe le palpebre, includendo il lago
lacrimale. In questi casi la dissezione deve essere molto accurata
e lexeresi sufficiente e completa.
-
-
-
-
- TECNICHE
CHIRURGICHE DI RICOSTRUZIONE DEL CANTO ESTERNO
-
- Il canto esterno è la sede meno frequente dei tumori
palpebrali e la maggior parte di essi coinvolge anche le strutture
della palpebra superiore, della palpebra inferiore o di
entrambe.
- Pertanto, i criteri di ricostruzione in questa sede variano in
considerazione dellestensione del tumore alla cute e/o ai
piani profondi palpebrali, secondo i criteri seguenti.
-
- Sutura diretta
-
- Se il tumore si estende oltre il canto fino ad interessare
meno del 30% della cute palpebrale, può essere circoscritto
in una figura romboidale e la chiusura del difetto può
avvenire per sutura diretta.
- Un punto in materiale non assorbibile stabilizza lateralmente
il piano tarsale al periostio, mentre il piano muscolo –
cutaneo viene scollato in corrispondenza della palpebra superiore
e della palpebra inferiore e suturato in seta o nylon 5/0.
-
- Innesti di cute
-
- Se la neoplasia è estesa alla sola cute del canto e non
invade le strutture palpebrali, linnesto di cute a totale o
parziale spessore consente unottima ricostruzione nel
rispetto della funzionalità palpebrale. La scelta fra i due
tipi di innesto varia in relazione allestensione della
neoplasia ed i criteri di manipolazione degli innesti non
differiscono da quanto descritto nei precedenti capitoli.
-
- Lembo temporale o fronto – temporale
-
- Se la perdita di sostanza cutanea non può essere
riparata per accostamento, è opportuno allestire un lembo
temporale che può essere prolungato secondo
necessità fino alla cute frontale. Se il lembo è di
grandi dimensioni, la zona donatrice va riparata mediante un
innesto di cute.
- In questi casi il piano tarso – congiuntivale va
ricostruito mediante un lembo tarso – congiuntivale di
vicinanza.
-
- Lembo a V – Y
-
- Questa tecnica è indicata per correggere difetti di
piccole dimensioni del canto esterno. Il tumore va incluso in una
escissione triangolare e la cute va suturata in materiale non
riassorbibile.
-
- Lembo di Limberg
-
- È utilizzato nella riparazione di difetti di medie
dimensioni del canto esterno con risultati estetici
soddisfacenti.
- Talvolta la neoplasia si estende dal canto esterno alle
regioni adiacenti (palpebra superiore, palpebra inferiore,
guancia). In questi casi la ricostruzione richiede limpiego
di tecniche combinate che prevedono luso contemporaneo di
innesti a tutto spessore e di uni o più lembi.
-
-
-
- CONCLUSIONI
-
- Le tecniche fondamentali proposte per la ricostruzione di
queste sedi sono molteplici e consentono una ricostruzione
ottimale quando usate nella giusta indicazione e con gli opportuni
accorgimenti.
- A tal fine va ricordato che la cute apportata per la
riparazione, sotto forma di innesto o di lembo, va sempre ancorata
con un punto al tendine cantale mediale, per evitare gli spazi
morti e quindi il ristagno di ematomi e sieromi che pregiudicano
la guarigione ed il risultato estetico definitivo.
-
- BIBLIOGRAFIA
-
- 1.
Aurora A.L., Blodi F.C.: Lesions of
the eyelid. A clinicopathological study. Surv. Ophthalmol. 15, 94,
1970.
- 2.
Banzet P., Geissman O.: Traitment
chirurgical des ephitheliomas baso – cellulaires des
paupieres. Rev. Stomatol. Chir. Maxillofac. 81/2, 102, 1980.
- 3.
Barron J.B., Emmett A.J.J.:
Subcutaneous pedicle flaps. Brit. J. Plast. Surg. 18, 51, 1965.
- 4.
Bracaglia R., Rosselli D.: Indirizzi di terapia chirurgica
degli epiteliomi della palpebra inferiore. Chron. Derm. XI/I, 37,
1980.
- 5.
Leonardi E.: Chirurgia dellapparato oculare. Vol. II.
Arte della Stampa, Roma, 1953
- 6.
Micali G.: Tumori della palpebra inferiore. Atti IV Congresso
del Club Meridional di Chirurgia Plastica, Lecce, dicembre,
1989.
- 7.
Mustardè J.C.: Repair and
reconstruction in the orbital region. William & Wilkins,
Baltimore, 1980.
- 8.
Blaskovics L.: Uber totalplastik des
unteren Lides. Z. Augenheilk 40, 1, 1920.
- 9.
Blasius E.: Rhinoplastik. Z. Dt. Ges.
Med., Hamburg, 69, 145, 1842.
- 10.
Charles E.,Jackson W., Nicholas T.:
Oculoplastic surgery. W.B. Saunders Co., 1979.
-
IPPOCRATEIOS
- Mensile
di medicina e chirurgia
- Editrice
SOPI - Roma
- ippocrateios@sopi.it