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- Defranco E. – Bordoni D. – Defranco
N.
- Unità
Operativa di Oculistica – Istituto Nazionale Ricovero e Cura
Anziani (I.N.R.C.A.) di Ancona
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- TECNICHE
DI CHIRUGIA RICOSTRUTTIVA
- DELLA
PALPEBRA SUPERIORE
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- INTRODUZIONE
- Le tecniche chirurgiche utili nella ricostruzione della
palpebra superiore variano in relazione allestensione del
difetto residuo alla exeresi del tumore, indipendentemente dal
tipo istologico della neoplasia. Nella ricostruzione di questa
importante struttura occorre ricordare il suo preminente ruolo
funzionale per la presenza del muscolo elevatore e quindi la
necessità di non causare ptosi secondaria.
- Questo concetto è particolarmente importante nei tumori
che infiltrano a tutto spessore le strutture palpebrali e che
comportano pertanto complesse tecniche di ricostruzione.
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- SUTURA DIRETTA
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- Consente di riparare perdite di sostanza fino ad 1/4 della
lunghezza della palpebra e, nelle persone anziane, associata alla
contotomia laterale, fino ad 1/3. Il tracciato dellincisione
a tutto spessore deve essere condotto perpendicolarmente al
margine palpebrale e prolungato a cuneo al di sopra del
tarso.
- Prima di procedere alla chiusura definitiva si può
valutare le tensione della palpebra mediante un punto in seta 6/0
applicato sulla linea grigia. Se la tensione è eccessiva si
procede alla contotomia laterale: con le forbici si incide il ramo
superiore del tendine cantale laterale al fine di consentire lo
scorrimento del lembo laterale.
- È importante accostare perfettamente il piano tarso -
congiuntivale con punti staccati in collagene o dexon 6/0, mentre
la sutura del piano cutaneo va effettuata in seta 6/0, allineando
perfettamente le ciglia.
- Particolare cura va posta nella medicazione. Garze imbevute di
soluzione fisiologica e di pomata antibiotica eviteranno il
manifestarsi di erosioni corneali da sfregamento. Le medicazione
va rinnovata giornalmente ed i punti cutanei possono essere
rimossi dopo 5 giorni.
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- INNESTO DI CUTE
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- Se la perdita di sostanza non consente laccostamento
diretto, la riparazione viene ottenuta con innesti spessi di
cute.
- La cute innestata va suturata ai margini della perdita di
sostanza in seta 5/0.
- Lattecchimento viene favorito dal confezionamento di un
tampone compressivo, mantenuto in situ per 4 giorni,e dalla tarso
raffia che viene rimossa verso i 7 giorni. Questo procedimento
viene effettuato anche nelle estese perdite di sostanza della
palpebra.
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- LEMBI DI AVANZAMENTO
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- Perdite di sostanza superiori ad 1/3 della larghezza
palpebrale, situati in sede centrale o mediale, possono essere
riparate mediante lembi di avanzamento secondo Tenzel, allestiti
praticando unincisione al canto esterno, estesa lateralmente
per 20 - 30 mm. Contemporaneamente deve essere sezionata la parte
superiore del tendine cantale laterale al fine di consentire la
trasposizione mediale del lembo che viene ancorato nella nuova
posizione al periostio della rima orbitaria mediante un punto in
nylon 5/0. Il taglio intermarginale permette di far scorrere la
congiuntiva che viene suturata in catgut 6/0, mentre la sutura
cutanea è praticata in seta o nylon 6/0.
- Se, al contrario, la perdita di sostanza a tutto spessore
è situata on posizione laterale, così che risulti
impossibile allestire il lembo di Tenzel, è opportuno
modellaare un lembo tarso - congiuntivale di avanzamento che,
ruotato lateralmente, viene ancorato alla porzione superiore del
tendine cantale laterale mediante sutura in materiale assorbibile.
La perdita di sostanza cutanea sovrastante può essere
riparata mediante un innesto a tutto spessore od un lembo di
vicinanza dalla regione sopraciliare secondo Fricke.
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- LEMBO DI ABBÉ - MUSTARDÉ
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- Consente la riparazione di difetti cantrali o laterali della
palpebra superiore che superino la metà della larghezza
palpebrale e deriva direttamente da quello descritto da
Abbé per la ricostruzione del labbro.
- Il lembo viene scolpito nella palpebra inferiore con
dimensioni identiche a quella della perdita di sostanza da
riparare. Se la perdita di sostanza è pari ad 1/3 della
larghezza palpebrale, la zona donatrice può essere suturata
per prima intenzione. Il peduncolo del lembo in corrispondenza del
suo canto interno deve avere unaltezza di almeno 4 - 5 mm e
contenere nel suo contesto larteria orbicolare. Il lembo,
ruotato di 180°, viene suturato ai margini della perdita di
sostanza con punti in catgut 5/0 in corrispondenza della
congiuntiva e con punti in seta 5/0 dal lato cutaneo.
- È conveniente inoltre praticare la tarsio raffia per
annullare la motilità delle palpebre e prevenire il
danneggiamento del peduncolo.
- La sutura cutanea può essere rimossa dopo 5 - 7 giorni,
mentre la tarsio raffia viene mantenuta fino alla 10 – 12
giornata; il peduncolo va sezionato dopo 3 settimane, dopo aver
valutato a vitalità del lembo.
- Il risultato, in genere, è ottimo sia dal punto di
vista estetico che funzionale.
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- LEMBO DI CUTLER - BEARD O LEMBO A PONTE
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- È un lembo di avanzamento a tutto spessore della
palpebra inferiore, comprendente cute, muscolo, tarso e
congiuntiva, utile nella ricostruzione di difetti a tutto spessore
della palpebra superiore di dimensioni maggiori della metà
della larghezza palpebrale.
- La neoplasia deve essere inclusa in una escissione
rettangolare, mentre, nellallestire il lembo,
lincisione a tutto spessore deve essere condotta a 4 - 5 mm
dal bordo libero della palpebra inferiore e parallelamente ad esso
al fine di mantenere la vascolarizzazione e prevenire la necrosi
del margine della palpebra inferiore che rimane in situ.
- Lincisione va quindi prolungata perpendicolarmente ed il
lembo rettangolare così ottenuto viene mobilizzato al di
sotto del ponte marginale e suturato, in due strati, alla perdita
di sostanza.
- Nella tecnica originale, il lembo così allestito
contiene una quantità di tarso molto ridotta, per cui
Wesley e Mc Cord hanno proposto linserzione di un
autoinnesto di cartilagine auricolare nel contesto del lembo, tra
il piano muscolare e la congiuntiva, al fine di rinforzare lo
scheletro della palpebra superiore.
- La sezione del peduncolo va effettuata dopo 8 settimane avendo
cura di allestire un surplus di congiuntiva da ruotare
sul margine palpebrale superiore al fine di prevenire cheratiti da
esposizione.
- I risultati estetici e funzionali così ottenuti sono in
genere ottimi, anche se il lembo è privo di ciglia. Alcuni
pazienti preferiscono ovviare a questo inconveniente utilizzando
un posticcio.
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- TECNICA DI MUSTARDÉ
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- Tra le numerose tecniche proposte per la ricostruzione in toto
della palpebra superiore, quella descritta da Mustardé
è senzaltro la più efficace, anche se
complessa nei tempi di esecuzione. Essa è stata
sperimentata e documentata da Actis e da Tessier.
- Il lembo viene realizzato incidendo a tutto spessore la
palpebra inferiore, avendo cura di mantenere un peduncolo di 5 mm
di altezza in corrispondenza del canto esterno.
Dallestremità laterale del margine libero della
palpebra superiore si prolunga lincisione cutanea in alto,
indietro e lateralmente fino alla regione preauricolare dove
lincisione si continua verticalmente fino a raggiungere il
lobo auricolare.
- Il lembo così allestito viene scollato e trasposto
medialmente previa asportazione di un triangolo di cute con apice
al solco naso - genieno; la palpebra inferiore viene ruotata di
180° e suturata alla perdita di sostanza mediante punti in
catgut 5/0 sul piano congiuntivale e punti in seta 6/0 sul piano
cutaneo. È necessario praticare la tarso raffia per
stabilizzare i lembi.
- La zona donatrice, in regione preauricolare, in genere viene
chiusa per prima, ma talvolta necessita dellapporto di un
innesto di cute retro auricolare.
- Il peduncolo del lembo palpebrale viene sezionato dopo 4 -6
settimane.
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- NEOPLASIE INFILTRANTI
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- Le neoplasie infiltranti della palpebra superiore possono
estendersi alla regione frontale, erodendo il tavolato osseo della
teca cranica e persino il seno frontale. In presenza di questa
evenienza lintervento, condotto preferibilmente in
collaborazione con il neurochirurgo, determina ampie perdite di
sostanza la cui riparazione è possibile ricorrendo
alluso di lembi fronto - temporali.
- Questi interventi determinano talvolta inestetismi secondari,
ma consentendo al paziente una migliore sopravvivenza.
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- IPPOCRATEIOS
- Mensile
di medicina e chirurgia
- Editrice
SOPI - Roma
- ippocrateios@sopi.it