- POSSIBILITA
RICOSTRUTTIVE NEL TUMORE DELLA MAMMELLA
-
- Bordoni
D., Neuendorf A.D.,
Bertani A., Gioacchini M.
- Clinica di chirurgia plastica e
ricostruttiva. Università politecnica delle Marche.
Prof.Bertani A.
-
- INTRODUZIONE
- Lattuale approccio alla terapia del
carcinoma mammario si basa su considerazioni di ordine oncologico
ma comprende anche problemi psicologici ed estetici, considerati
un capitolo importante di questa patologia.
- Le pazienti affrontano lintervento
demolitivo non solo nella consapevolezza della malattia ma anche
con il timore di vedere irrimediabilmente modificata la loro
immagine corporea, mutilazione creata dalla perdita del seno
simbolo della femminilità.
- Nasce quindi lesigenza di
affrontare un iter chirurgico e terapeutico che possa risolvere il
problema oncologico ma che consenta anche di riacquistare l
integrità di una immagine corporea preesistente,
gratificando le istanze di tipo estetico, psicologico e
sociale.
- Per questa ragione la ricostruzione
mammaria viene considerata parte integrante nel trattamento del
carcinoma mammario; essa non incide sulla sopravvivenza o sul
rischio di recidive ma incide profondamente sulla qualità
della vita del paziente.
-
- TECNICHE
RICOSTRUTTIVE
-
- Il tipo di procedura da scegliere nella
fase ricostruttiva della terapia chirurgica del carcinoma mammario
dipende da numerosi parametri da esaminare per ogni singolo
caso.
- Importante è la quantità di
tessuto mammario asportato ed il tipo di lesione che ha reso
necessaria la mastectomia, seguite dalle terapie mediche
oncologiche e dalle condizioni generali di salute.
- Il chirurgo plastico che deve ricostruire
una mammella si trova di fronte a diversi problemi a seconda che
si tratti di mastectomia o di esiti di chirurgia
conservativa.
- In caso di mastectomia le problematiche
ricostruttive comprendono:
- Carenza di cute per il rivestimento della
nuova mammella
- La necessità di ricreare il volume
mammario nella sua totalità
- La presenza della cicatrice della
cicatrice della mastectomia che spesso è di dimensioni
considerevoli e di qualità scadente
- L eventuale presenza di alterazioni
cutanee da radioterapia (radiodermite o radio necrosi)
- L eventuale deficit o l 'assenza
dei muscoli pettorali per asportazione o alterato
trofismo
- L assenza del complesso areola
capezzolo
- L eventuale assenza del solco
sottomammario che definisce la forma e la proiezione della
mammella
- L asimmetria tra la mammella sana e
la ricostruita
-
- In caso di chirurgia
conservativa:
- L alterazione parziale del volume
mammario
- La deformazione del profilo
mammario
- La distorsione del complesso
areola-capezzolo
- La possibile retrazione
cicatriziale
- Lasimmetria tra le due
mammelle
-
- La ricostruzione può essere
immediata o differita.
-
- RICOSTRUZIONE
IMMEDIATA
- Per ricostruzione immediata si intende la
ricostruzione della mammella operata con tessuto autologo o
materiale allo plastico, nella stessa seduta operatoria della
mastectomia.
- Nel caso di ricostruzione con materiale
allo plastico vi sono due opzioni:l inserimento di una protesi
damblee o linserimento di uno skin expander che
verrà poi sostituito, in un altro intervento con la protesi
definitiva.
- Si è visto in termini di ripresa
di malattia, che la ricostruzione immediata dà risultati
sovrapponibili a quella differita. Inoltre molti studi hanno
dimostrato che la presenza di materiale protesico non
interferisce con gli esami strumentali di follow up, con la
prognosi o con la terapia medica adiuvante.
-
- RICOSTRUZIONE
DIFFERITA
- Consiste nella attuare liter
ricostruttivo ad alcuni mesi di distanza dalla
mastectomia.
- Lorientamento attuale è di
effettuare la ricostruzione dopo 6 - 12 mesi dalla mastectomia,
nei casi selezionati, in cui si decida per la ricostruzione
differita, in luogo dell immediata.
- Attualmente, la ricostruzione differita
trova indicazione solo in pazienti con tumore localmente avanzato,
in cui il rischio di recideiva locale sia molto alto, o in
pazienti con accertamenti per lo staging ancora in
corso.
-
- OPZIONI
RICOSTRUTTIVE DOPO QUADRANTECTOMIA
-
- La ricostruzione nellambito del
trattamento conservativo è indicata per prevenire, o
correggere, risultati estetici insoddisfacenti. Molto importante
inquesti case è la correzione immediata, in quanto la
radioterapia, per altro necessaria in queste pazienti, riduce la
possibilità chirurgiche di rimodellamento a
distanza.
-
- DEFORMITA RESIDUE ALLA
QUADRANTECTOMIA
- Le più frequenti deformità,
talvolta associate, sono rappresentate da:
- Deficit localizzato di tessuto
mammario
- Dislocazione o distorsione
dellareola
- Retrazione del parenchima (effetto della
RT)
- A seconda delle deformità si
adotterà una delle seguenti tecniche:
- Rimodellamento del cono
mammario
- Integrazione di volume
- Integrazione cutanea
- Rimodellamento o riduzione della mammella
contro laterale.
-
- La QUADRANTECTOMIA SUPERO ESTERNA
è la situazione più favorevole dal punto di vista
estetico. Le correzioni più frequentemente associate
sono:
- Centralizzazione dellareola con
trasposizione di lembo ghiandolare
- Allungamento della cicatrice con plastica
a Z
- Integrazione del volume con protesi; in
gravi difetti è necessaria lintegrazione con un lembo
mio cutaneo:la prima scelta è il gran dorsale, la seconda
il retto addominale.
- Nella QUDRANTECTOMIA INFERIORE le
alterazioni morfologiche sono spesso molto evidenti. La
correzione, possibile già al momento della demolizione,
assimila la perdita di sostanza a quella che si ottiene durante un
intervento di mastoplastica riduttiva di peduncolo
superiore.Mediante l incisione del solco sottomammario si creano
due lembi, mediale e laterale che vengono distaccati dalla fascia
muscolare.I due lembi vengono suturati luno allaltro
per compensare il difetto:lareola viene spostata in alto, al
centro del nuovo cono mammario.Ne risulta una sutura ad ancora
tipica delle mastoplastiche.
- LA QUADRANTETOMIA CENTRALE lascia di
solito deformità molto gravi, tanto che spesso viene posta
lindicazione per una mastectomia totale piuttosto che
parziale. Un rimodellamento immediato dà spesso risultati
soddisfacenti .Dopo l escissione dellareola e di un cilindro
di tessuto fino alla fascia pettorale, si disepitelizza
unarea curvilinea nella parte infero laterale della
mammella, allinterno della quale si conserva unarea di
pelle rotonda.
- Si pratica unincisione al bordo
mediale dellarea disepitelizzata, fino alla fascia
pettorale, e si separa il lembo ghiandolare cosi ottenuto dalla
fascia muscolare fino al margine laterale della ghiandola.
Il lembo viene ruotato superiormente a riempire il difetto
creato dallexeresi e larea di cute rotonda viene
suturata al posto dellareola.
-
- RICOSTRUZIONE DOPO QUADRANTECTOMIA CON
LEMBI A DISTANZA
- In caso di deformità gravi, in cui
non è possibile un rimodellamento con i tessuti della
stessa mammella, è necessario trasferire un lembo. La
scelta più frequente è quella del gran dorsale che,
con un isola cutanea adeguata, rende raro lapporto di una
protesi. Unalternativa per difetti più importanti
è costituita dal lembo di retto addominale.
-
-
OPZIONI RICOSTRUTTIVE DOPO MASTECTOMIA
-
- <Ricostruzione con materiale allo
plastico-Protesi dambleè
- -skin expander +
protesi
- -lembo di gran dorsale +
protesi
- Il materiale protesico viene inserito in
una tasca che può essere:
- sottocutanea
- completa
- incompleta
- integrata con lembo mio cutaneo di gran
dorsale
- lembo toracico laterale di
Holstrom
-
- Ricostruzione con tessuto
autologo:
- lembo mio cutaneo di TRAM
PEDUNCOLATO
- Lembo mio cutaneo di tram
libero
- Lembo mio cutaneo disepitelizzato di tram
libero o peduncolato dopo skin sparing mastectomy
- Lembo mio cutaneo di gran dorsale (non
più usato)
- Trattamento mammella contro
laterale
- Ricostruzione del complesso areola-
capezzolo
-
- RICOSTRUZION DOPO MASTECTOMIA
SOTTOCUTANEA
-
- La scelta della ricostruzione immediata
è in questi casi praticamente obbligata. La retrazione
cutanea xhe si sviluppa in breve tempo è un fattore molto
favorevole per la ricostruzione in differita. Limpianto
della protesi deve anche qui, come sempre, essere al di sotto del
piano muscolare, e quindi quasi sempre di volume limitato, a meno
di scegliere una protesi ad espansione. Ne risulta che la
tecnica di semplice inserimento della protesi è adatta solo
a mammelle di volume piccolo o medio(fino a 300 350
cc).
- In caso di mammella ptosiche
bisognerà ridurre il mantello cutaneo in modo che si adatti
al nuovo volume.
- Va da se che la mammella contro laterale
dovrà essere sottoposta allo stesso trattamentoo lmeno ad
un adeguamento con una mastoplastica riduttiva o una
mastopessi.
- TECNICA PER MAMMELLE MEDIE E
PICCOLE
- Mastectomia sottocutanea attraverso
lincisione nel solco sottomammario o paraareolare. Creazione
di uno spazio al di sotto del piano pettorale serrato e impianto
della protesi.
- TECNICA PER MAMMELLE GRANDI O
PTOSICHE
- Sulla cure si delimita un area da
disepitellizare, utilizzando lo stesso pattern delle
mastoplastiche a peduncolo superiore.
Si procede alla disepitelizzazione, alla mastectomia sottocutanea
con il successivo trasporto dellareola sul lembo dermico a
peduncolo superiore e mediale.
Impianto della protesi al di sotto del piano muscolare.
Sutura cutanea che può essere a T rovesciata o solo peri
areolare con estensione verticale al solco.
Una forma più soddisfacente si può ottenere
impiantando un expande e sostituendola a distanza di tempo con una
protesi definitiva.
- Buoni risultati si sono ottenuti con gli
expander permanenti, protesi in cui a termine è necessario
rimuovere solamente la valvola:questi vengono gonfiati al
massiamo volume per guadagnare con la distensione una maggior
quantità di pelle e successivamente ridotti per conferire
ptosi e naturalezza alla mammella ricostruita.
- RICOSTRUZIONE DOPO SKIN SPARING
MASTECTOMY
- Le tecniche ricostruttive dopo skin
sparing sono tante, la scelta dipende da vari fattori e non ultimo
dall esperienza del chirurgo.E possibile l utilizzo di un
espansore posizionato in una tasca sottomuscolare o mediante un
lembo mio cutaneo di retto addominale. Il risparmio della
componente cutanea rende i risultati, sia della ricostruzione con
espansori sia di quella con tessuti autologhi, esteticamente molto
favorevoli.
- RICOSTRUZIONE DOPO MASTECTOMIA
RADICALE
- Nei casi in cui il muscolo pettorale
è conservato e la pelle sovrastente è sufficiente
per ricoprire un cono mammario è possibile la ricostruzione
con il solo inserimento di una protesi mammaria definitiva. Questa
soluzione si può però attuare raramente.
- Più frequentemente vengono
inserite delle protesi espandibili, che vengono collocate
anchessesotto il piano muscolare e successivamente dilatate
per incrementare lo spazio della mammella ricostruita.
- Questo tipo di protesi si utilizza quando
il volume da ricostruire è contenuto.
- Gli espansori cutanei vengono largamente
usati sia nella ricostruzione immediata sia in quella differita.
Il loro impiego permette(sebbene siano necessari due interventi)di
dare una forma più naturale alla mammella
ricostruita.
- Lespansore viene posto tra il gran
pettorale e sotto il bordo mediano del muscolo
dentato.
-
- SCELTA DELLA TECNICA
- La scelta della tecnica ricostruttiva
è il momento più importante e impegnativo della
ricostruzione mammaria. Tra lintervento più semplice
(introduzione della protesi sottopettorale) e quelli più
complessi (trasferimenti di lembi liberi) esistono notevoli
possibilità chirurgiche).
- Quale di queste sarà più
adatta dipende da vari fattori:età, aspettative della
paziente, qualità dei tessuti in sede di mastectomia, forma
e volume del seno contro laterale, parametri biomeccanici (assetto
gravita rio, coordinativo, osteomiofasciale).
-
- RICOSTRUZIONE CON MATERIALE
ALLOPLASTICO
- Consiste nellimpianto di una
protesi mammaria (ricostruzione in un solo tempo) oppure in un
espansore mammario seguito, a distanza di alcuni mesi, dalla
sostituzione dello stesso con la protesi definitiva (ricostruzione
in due tempi), alloggiata in una tasca preconfezionata a livello
toracico in corrispondenza della mammella da ricostruire.
La tasca in cui alloggia il materiale protesico può
essere:
- -sottocutanea: situata al disopra della
parete muscolare formata da gran pettorale e dentato
anteriore;
- -sottomuscolare completa:la volta
è formata dal muscolo grande pettorale, associato in alcuni
casi al piccolo pettorale in alto e medialmente, dal dentato
anteriore infero laterlamente e dallaponeurosi
dellobliquo esterno infero medialmente. La base della tasca
è costituita dalla parete toracica (muscoli intercostali e
coste ).
- -sottomuscolare incompleta: la volta
è costituita da grande pettorale supero medialmente, mentre
il polo inferiore è sottocutaneo. La base è
costituita dalle coste e dagli spazi intercostali.
- La tendenza attuale è di
alloggiare limpianto in una tasca sottomuscolare
completa o incompleta che garantisce, rispetto alla sottocutanea,
maggior sicurezza di copertura dellimpianto, in quanto
più spessa e meglio vascolarizzata, cioè tale da
proteggere limpianto dallesposizione e dalle
infezioni.
- La tasca sottocutanea viene riservata a
pazienti particolari con cute spessa e non sofferente, in mammella
di piccole dimensioni o in caso di esiti di quadrantectomia, se si
utilizzano protesi parziali, cioè che riempiono un solo
quadrante della mammella.
- In alcuni casi il muscolo gran pettorale
è assente o fragile coperto da cute distrofica(esiti di
radioterapia).In questa eventualità, se è
controindicata la dissezione dei lembi di TRAM , la tasca deve
essere integrata apportando tessuto muscolare e/o cute sana
ben vascolarizzata mediante l allestimento e la rotazione di
lembo muscolare o mio cutaneo di gran dorsale.
- Sia che si scelga la ricostruzione
immediata o in differita limpianto viene sempre inserito
passando attraverso la cicatrice della mastectomia, per cui la
ricostruzione non comporta nuove cicatrici. Solo se la cicatrice
della mastectomia non lo consente ricorriamo ad un accesso a
livello del neosolco sottomammario.
- Le indicazioni alla ricostruzione con
impianti allo plastici sono:
- Esiti di mastectomia in mammelle di
piccole e medie dimensioni
- Pazienti di qualsiasi età,
fumatrici o non e anche in caso di patologie concomitanti in cui
sia controindicata la ricostruzione con lembi
autologhi
- Le controindicazioni sono:
- Mammelle di grosse dimensioni o molto
ptosiche e a larga base di impianto
- Presenza di aree di radiodermite o di
radio necrosi
- Collagenopatie o patologia autoimmuni per
il rischio di rigetto dell impianto
- Il rifiuto della paziente all impianto di
materiale estraneo nel proprio corpo
-
- RICOSTRUZIONE
IMMEDIATA CON PROTESI MAMMARIA
- Prima dellinizio
dellintervento, a paziente seduto, il chirurgo disegna il
neosolco sottomammario, circa 2 cm più in basso del
contro laterale, tenendo conto del volume e della prosi della
mammella contro laterale.
- A mastectomia avvenuta, si procede alla
dissezione della tasca sottomuscolare, in cui
alloggerà la protesi, seguendo le fibre del muscolo
gran pettorale dallalto verso il basso.
- Le inserzioni sternali inferiori e
costali del muscolo vengono sezionate. Inferiormente la dissezione
procede sotto il muscolo gran dentato anteriore che viene
disinserito dalle prime due inserzioni costali.
Il muscolo piccolo pettorale, se presente, viene sollevato in modo
solidale con il gran pettorale.
Una volta effettuata unemostasi accurata e un lavaggio
della tasca con soluzione fisiologica e antibiotico, si procede
allinserimento della protesi mammaria, previo inserimento di
drenaggio in aspirazione.
- Si procede poi alla sutura a strati della
breccia chirurgica che corrisponde a quella della mastectomia. La
tasca muscolae viene chiusa mediante sutura continua in materiale
riassorbibile, lacute ed il sottocute a strati con filo
riassorbibile. Si
effettua poi una medicazione modicamente compressiva a livello del
polo superiore e della faccia laterale della neomammella.
I problemi dellimpianto di protesi in immediato dopo
la mastectomia consistono in un maggior rischio di complicanze,
rispetto all inserimento dell espansore.
Infatti poiché la protesi ha una proiezione maggiore
dellespansore le forze di trazione che agiscono sulla parete
muscolare della tasca sono elevate e possono portare a lacerazioni
del muscolo con concesguente sanguinamento ed eventuale formazione
di ematoma . Questo
porterà alla formazione di una capsula periprotesica spessa
ed inestensibile con possibilità di contrattura capsulare e
dislocazione della protesi.
Il risultato estetico sarà quindi mediocre e passibile di
correzioni chirurgiche successive.
-
- RICOSTRUZIONE IMMEDIATA IN DUE
TEMPI:ESPANSORE + PROTESI
- La procedura chirurgica del prima
intervento ricalca quella descritta per linserimento della
protesi dambleè ma, una volata allestita la tasca, si
procede alla preparazione dellespansore che viene svuotato
dallaria e riempito con 50 cc di soluzione fisiologica
sterile. Lespansore viene quindi posizionato in in sede e si
procede alla chiusura della breccia.
- A fine intervento lespansore
può essere ulteriormente gonfiato fino a mettere in
tensione il muscolo sovrastante, evitando leccessivo
rigonfiamento che potrebbe mettere in pericolo la vitalità
dei tessuti e provocare il decubito
dellimpianto.
- Dopo circa 15 giorni
dallintervento, a guarigione della ferita avvenuta, si
comincia il rifornimento dell espansore. La quantità di
soluzione fisiologica introdotta può variare in base
in base allo stato di tensione della cute e alla soglia di
sopportazione della paziente. In molti casi si procede alla
iperspansione, cioè oltre il volume dellespansore,
per garantire una maggior ptosi della mammella, una volta
posizionata la protesi. A espansione avvenuta si lascia
lespansore in sede per 2 3 mesi per permettere
lassestamento dei tessuti.
- SECONDO TEMPO RICOSTRUTTIVO:INSERIMENTO
DELLA PROTESI
- Il rpoblema maggiore di questo intervento
è la scelta della protesi più idonea alle
caratteristiche di ogni singola paziente, cioè in base alla
mammella contro laterale, ai rapporti tra mammella e torace, al
trofismo muscolare e allelasticità della cute
circostante. Negli ultimi tempi la scelta cade sempre più
spesso su protesi a bassa o media altezza, con alta
proiezione.
- Tecnicamente si passa attraverso la
pregresso cicatrice, il muscolo viene inciso qualche cm più
sotto rispetto alla cute per evitare cicatrice siano sovrapposte e
dare maggiore sicurezza di copertura allimpianto.
Lespansore viene rimosso e si procede alla revisione della
tasca. E buona norma
interrompere la capsula mediante capsulotomia a griglia o radiale
per evitare leventuale contrattura capsulare sulla protesi .
Nello stesso tempo operatorio si procede, se necessario alla
ricostruzione del solco sottomammario, che è semrpe
associato alla capsulectomia dei quadranti inferiori.
Dopo accurata emostasi e lavaggio della tasca si inserisce la
protesi mammaria definitiva , previo posizionamento di drenaggio
in aspirazione.
-
- RICOSTRUZIONE
CON MATERIALE AUTOPLASTICO
- Questo tipo di soluzione fu inizialmente
proposta per la riparazione di perdite di sostanza
secondarie ad ampie asportazioni di tumori, poi utilizzate
per conseguire un doppio obiettivo: riparare la perdita di
sostanza e ricreare il volume mammario.
- I differenti tipi di lembi
includono:
-
- LEMBI CUTANEI
- LEMBI CUTANEI GHIANDOLARI
- LEMBI ADIPOSI
- LEMBI DERMO-ADIPOSI
- LEMBI MUSCOLARI
- LEMBI DI EPIPLON
- I lembi cutanei
si distinguono in lembi di vicinanza e lembi a distanza.
- I primi si dividono a loro volta nei
lembi che ricostruiscono solo il piano superficiale (ad es. il
lembo a peduncolo superiore secondo Payr) e lembi che
ricostruiscono il rilievo mammario ed il piano
superficiale.
- I lembi a distanza furono introdotti
nella pratica chirurgica grazie al lembo cilindrico messo a punto
da Filatox dOdessa nel 1916 poi ripreso da numerosi autori
tra cui Sie Gillies, Barsky, Donati Sanvenero.
-
- LEMBO CUTANEO GHIANDOLARE
- Sono lembi che utlizzano la mammella
contro laterale. Fu
proposto da Verneuil nel 1887, ma soprattutto Legueu nel 1898 lo
presentò al Congresso Francese di chirurgia.
- Questo intervento estremamente mutilante,
che creava una ciclopizzazione della mammella, fu considerato un
gesto di salvataggio.
-
- LEMBI GHIANDOLARI PURI
- Hanno come scopo la correzione delle
ipotrofie mammarie con o senza ptosi, modificando la forma del
disco mammario per concentrazione.
- Erna Glaesmer sembra esser stata la prima
ad inaugurare questo tipo di chirurgia.
- LEMBI ADIPOSI E DERMO ADIPOSI
- I lembi adiposi furono introdotti da
Glasmer nel 1930 mentre i lembi dermo adiposi
si basano sulla tecnica additiva totale della mammella con
innesto descritta da Meliniac nel 1944.
-
- LEMBI MUSCOLARI
- Lo sviluppo di lembi muscolari, muscolo
cutanei, fascio cutanei e micro chirurgici ha avuto un enorme
impatto sulle ricostruzioni mammarie.
Nel 1975 Fujino descrisse il lembo libero muscolocutaneo di grande
gluteo per la ricostruzione della mammella; tale tecnica possedeva
numerosi vantaggi tra cui una cicatrice nascosta nellarea
del prelievo e una buona qualità del tessuto da trasferire;
ma altrettanti svantaggi fra cui un peduncolo vascolare troppo
corto ed il fatto di provocare a carico dellarea donatrice
un danno funzionale fastidioso ed alle volte grave.
- Il vero passo in avanti avvenne invece
con lintroduzione del lembo libero muscolocutaneo di retto
addominale da parte di Holmstrom nel 1979 (TRAM FLAP). Tuttora il
lembo viene utilizzato di frequente in tutto il mondo e
benchè sia i grado di dare risultati estetici precoci e
tardivi eccellenti, presenta alcuni notevoli svantaggi legati alla
sede del prelievo fra cui ricordo la riduzione più o
meno importante della funzionalità del muscolo retto
e lernia addominale.
- Con l introduzione del lembo D.I.E.P.(
deep inferior epigastric perforator) da parte di Allen, il
problema del TRAM a carico dellarea donatrice veniva
superato grazie al fatto che il muscolo retto non veniva
assolutamente leso.
-
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