-
- IL CANCRO DEL
LABBRO.
- ATTUALITA
TERAPEUTICHE.
- Neuendorf A.D., Bordoni
D., Fianchini G., Bonanno A., Scaglioni A.,
Bertani A.
- Clinica di chirurgia plastica e
ricostruttiva. Università politecnica delle Marche.
Prof.Bertani A.
-
Introduzione
-
- Il carcinoma del labbro è la
neoplasia più frequente del cavo orale costituendo il 15/30
% dei tumori maligni in tali sede, predilige il labbro inferiore
ed il sesso maschile; di solito colpisce soggetti in età
avanzata con storia di cattiva igiene orale, microtraumi ripetuti
e prolungata esposizione a raggi solari.
- Nella maggior parte dei casi si tratta di
carcinomi squamosi, rari sono i basalioni o adenocarcinomi; i
melanomi sono eccezionali.
- La diagnosi precoce è essenziale
per poter evitare al massimo i danni della neoplasia con un
intervento radicale inoltre permette di effettuare un intervento
che non comporti un grosso danno estetico per il
paziente.
- A differenza di quanto accade per le
altre sedi del cavo orale per il carcinoma del labbro esiste un
discreto accordo su l indicazione alla chirurgia come
terapia di prima scelta: per lesioni piccole, specie del labbro
superiore o della commissura, la radioterapia è considerata
un efficace modalità di trattamento.
- Per quanto riguarda il trattamento dei
linfonodi satelliti esistono pareri contrastanti.
- I vari autori hanno metodiche d'
approccio diverse che vanno dallo svuotamento profilattico del
collo allestensione dal trattamento dei linfonodi satelliti,
limitandosi ad una vigile attesa.
-
Epidemiologia
-
- Il cancro del labbro ha una larga
variazione geografica , da 0,1 /100000 in Giappone a 22,8 /100000
in Canada.
- Generalmente colpisce i maschi, la fascia
più colpita è quella delle persone oltre i 40
anni.
- La razza più predisposta alla
malattia è quella bianca, mentre la nera, forse per la
protezione fornita dalla presenza della melanina nello strato
malpighiano dell epidermide dalle radiazioni attiniche,
sembra essere meno colpita. La localizzazione neoplastica sul
labbro inferiore incide sulla sua malignità; si è
visto che le neoplasie della commissura e del versante mucoso del
labbro presentato una maggiore malignità rispetto ai tumori
che si accrescono verso la cute.
-
Fattori di
rischio
-
- Tra i fattori che predispongono all
insorgenza del carcinoma del labbro i principali sono i raggi
solari, il fumo, l alcool, la dieta inadeguata, cattiva
igiene orale, traumi cronici, infezioni virali ed affezioni
precancerose.
- I virus che si ritengono essere
maggiormente implicati nello sviluppo del tumore sono Herper virus
1 ed il papilloma virus. Questi sembrano in qualche modo implicati
nell insorgenza di lesioni precancerose quali la
leucoplachia. Clinicamente se ne possono distinguere 3
tipi:
- Leucoplachia piana
- Leucoplachia verrucosa
- Leucoplachia verrucosa
- Istologicamente sono caratterizzate sia
da alterazioni a carico dell epitelio(ortocheratosiche,
paracheratosiche,
)sia da modificazioni del connettivo
(reazioni flogistiche, degenerazione ialina,
).
- Anche il morbo di Bowen, l
eritroplasia di Quejrat, la cheratosi senile ed i nevi verrucosi
vanno considerati come lesione precancerose che possono evolvere
nel carcinoma del labbro
-
Aspetti clinici
iniziali
-
- Ogni lesione ulcerata, vegetante o
infiltrante che non tende a guarire, va considerata sospetta fino
a dimostrazione del contrario.
- Le neoplasie, anche iniziali, non sono
dolenti ne dolorabili hanno limiti sfumati e presentano una
certa rigidità infiltrando più o meno estesamente i
tessuti circostanti.
- Spesso la neoplasia si presenta come aree
discheratosiche caratterizzate da crostosità superficiali,
facilmente esportabili con minimo o nullo sanguinamento, cui
sottostà una placca superficiale, dura ed infiltrante la
muscolatura e facilmente sanguinante. Questo tipo di lesione
è maggiormente riscontrabile nelle persone che conducono
una vita all aria aperta, esposte all intemperie
(agricoltori, montanari, marinai e muratori,
).
- In altri casi le lesioni sono vegetanti
ed infiltranti, generalmente interessano il prolabio di forma
irregolare e a lenta crescita.
- Non di rado il paziente riferisce che la
lesione ere iniziata anni prima come una piccolo ulcerazione
torpida, che non mostrava tendenza alla risoluzione, ricoperta da
piccole crostosità che si rinnovavano se
rimosse.
- La diagnosi differenziali si pone con
lesioni flogistiche ulcerate ad andamento cronico. Queste
cheiliti, solitamente a carico delle commessure labiali sono
simmetriche e non infiltranti.
-
Diagnosi
-
- Uno dei motivi del ritardo
diagnostico, per lo meno del periodo di tempo che trascorre
fra la prima visita e la diagnosi, è legata ad una carente
calutazione dell obiettività da part del medico
interpellato.
- Di norma si esegue l' esame obiettivo
dopo la raccolta delle informazioni anamnestiche.
- Alla fase ispettiva vanno
valutati:
- Aspetto liscio, vegetante, ulcerato; a
fondo sanioso, necrotico, granuleggiante
- Bordi della ulcerazione:piani, regolari,
irregolari, sotto minati
- Forma a limiti netti, sfumati
- Dolenzia spontanea
- Si prosegue poi con la palpazione
prendendo in considerazione:
- Dolorabilità
- Sanguinabilità
- Relazione con denti e o
protesi
- Infiltrazione
- In ultimo vanno valutate eventuali
tumefazioni sottomandibolari e o laterocervicali.
- Lesame obiettivo deve rilevare le
caratteristiche di forma, di aspetto (mucosa sana, ulcerata,
vegetante);si devono esaminare i rapporti con il tessuto
circostante(limiti netti, sfumati); le caratteristiche cliniche
(dolente, dolorabile alla palpazione ) e l' eventuale
infiltrazione.
-
- Procedimenti
diagnostici
-
- Una volta posto il sopsetto clinico di
lesione neoplastica l' iter diagnostico da seguire è volto
da un lato a confermare l' ipotesi clinica (lesame
citoistologico), dallaltro a valutare l estensione della
lesione, in particolare i suoi rapporti con i tessuti circostanti
per una efficace programmazione terapeutica.
- Il procedimento che consente di ottenere
le informazioni più complete sulla lesione è
rappresentato dalla biopsia con la quale si possono valutare lo
stadio evolutivo e listotipo. Un importante accortezza
nellesecuzione della biopsia sarà quella di
comprendere i margini senza rimanere troppo
superficiali.
- Un problema peculiare è quello dei
tumori di estensione limitata a localizzazione sia mucosa che
cutanea.E infatti errore comune l 'esecuzione di exeresi
ridotte che rimuovono lintera lesione senza pretesa di
radicalità. In questo caso l'applicazione successiva di
trattamenti curativi adeguati viene ostacolata dal mancato
apprezzamento dell estensione del tumore, cui conseguono spesso
terapie non mirate e perciò irrazionali. Alternativa si
pone tra una semplice biopsia che non alteri la valutazione della
situazione clinica e l' esecuzione di un intervento chirurgico che
possa considerarsi radicale qualunque sia la diagnosi
definitiva.
- In alternativa alla biopsia è
possibile eseguire un esame citologico per striscio o per
apposizione diretta del vetrino, se la lesione è ulcerata;
naturalmente fornisce meno informazioni in quanto il prelievo
è superficiale e limitato.
- In presenza di aree leuco-eritroplastiche
è utile la colorazione della lesione con coloranti vitali
per evidenziare eventuali aree di degenerazione nel loro
contesto.
- Infatti, il blu di toluidina viene
trattenuto dal materiale nucleare delle cellule in accerescimento,
per cui le aree degenerate mantengono una colorazione intensa
anche dopo lavaggio del colorante.
- Successivamente il prelievo biopticio
viene eseguito sia sulle aree che trattengono il colorante che su
quelle comunque clinicamente sospette.
-
- Istopatologia
-
- Il 98% delle neoplasia maligne del labbro
è costituito da carcinaome spino cellulare, la cui daignosi
istopatologia poggia sul riscontro di proliferazione di cellule
epiteliali poliedriche con nucleo ipercromatico, alterato rapporto
nucleo citoplasmatico ed aspetto polimorfo e bizzarro, con
cheratizzazione individuale o più frequentemente
extracellulare a formare masse amorfe spesso sferiche (perle) di
cheratina.
- Meno frequenti sono il carcinoma
verrucoso che insorge in soggetti anziani maschi e il carcinoma
pseudo sarcomatoso, frequente soprattutto nel labbro
inferiore.
- Il carcinoma basocellulare insorge di
preferenza a livello della cute del labbro superiore. Dal punto di
vista morfologico, la varietà sclerodermiforme è
osservata più frequentemente che non in passato, quando la
varietà nodulare era predominante.
- I fattori che appaiono correlati con la
prognosi sono la presenza di metastasi linfonodali ed invasione
perineurale, le dimensioni ed il grado di infiltrazione del
tumore.
-
-
- T: tumore primitivo
- T is:carcinoma pre invasivo ( in situ)
- T 1:tumore limitato ad una sede di
dimensioni uguali o inferiori ai 2 cm
- T2:tumore di dimensioni comprese tra i 2
ed i 4 cm
- T3:tumori di dimensioni superiori 4 cm,
senza evidenti estrinsecazioni
- T4:tumore con interessamento massivo
della musculatura o con invasione dell osso, della cute del
mascellare superiore, delle parti molli del collo
- Tx:assenza dei requisiti minimi per
definire il tumore primitivo
-
- N:linfonodi regionali
- -Nx:i linfonodi regionali non possono
essere definiti
- -N0:nessuna metastasi dei linfonodi
regionali
- -N1:metastasi in un solo linfodo
omolaterale con dimensione massima di tre cm
- -N2:metastasi in un solo linfonodo
omolaterale con dimensione massima >3cm e >6cm, o in
più linfondi omolaterali, bilaterali o controlaterali,
nessuno con dimensione max >6cm.
- -N2a:metastasi in un solo linfonodo
omolaterale >3cm ma <6 cm
- -N2b:metastasi in più linfonodi
omolaterali nessuno con dimensione >6cm
- N2c:metastasi in più linfonodi
bilaterali o contro laterali, nessuno con dimensioni max
>6cm
- N3:metastasi ai linfonodi con dimensioni
max >6cm
- M:metastasi a distanza
- Mx:presenza di metastasi a distanza non
può essere accertata
- M0:nessuna metastasi a
distanza
- M1:metastasi a distanza
- Le più comuni sedi di metastasi
sono: polmonare, osse, epatiche e cerebrali.
-
- SUDDIVISIONE
IN STADI
Stadio
0
|
Tis
|
N0
|
M0
|
Stadio
1
|
T1
|
N0
|
M0
|
Stadio
2
|
T2
|
N0
|
M0
|
Stadio
3
|
T3
T1
T2
T3
|
N0
N1
N1
N1
|
M0
M0
M0
M0
|
Stadio
4
|
T4
Ogni
T
Ogni
T
|
N0,N1
N2,N3
Ogni
N
|
M0
M0
M1
|
-
- GRADING
ISTOPATOLOGICO
-
- Gx:il grado di differenziazione non
può essere definito
- G1:ben differenziato
- G2:moderatamente
differenziato
- G3:poco differenziato
- G4:non differenziato
-
- DISCUSSIONE
-
- Un razionale inquadramento delle
problematiche connesse alle tereapie delle affezioni neoplastiche
delle labbra deve necessariamente comprendere il trattamento delle
lesioni precancerose, delle lesioni cancerose e delle eventuali
metastasi linfonodali.
- Papillomi, leucoplachie (60/70%) e
displasie oltre a costituire lesioni precancerose possono
includere carcinomi in situ (12%) ed essere presenti nelle zone
adiacenti ad un carcinoma spino cellulare già insediato,
costituendo la base per lo sviluppo di una seconda neoplasia a
poca distanza di tempo dall prima.
Ciò costituisce per
alcuni autori (Luce, Zauri, Cruse, Wurman) una indicazione al leap
shave, cioè allasportazion del vermiglio e alla sua
sostituzione con mucosa prelevata dalla cavità orale, mediante
l utilizzo di svariate tecniche chirurgiche.
Pur non avendo eseguito
questa procedura ed essendoci limitati alla ampia escissione della
lesione primitiva, la comparsa di una lesione ripetitiva ai margini e
nella zona residua, è del 12% per lesioni T1 T2 e del 60% per
lesioni T3 T4.
- La prognosi è peggiore per quei
carcinomi che coinvolgono il labbro superiore e la
commissura.
- In linea teorica anche la terapia
rradiante rientra tra le possibilità terapeutiche, ma il
frequente esito in danni estetici e funzionali maggiori di quelli
derivati dalla terapia chirurgica, la possibilità di
causare aree di necrosi da raggi e le modificazioni radiodermiti
che croniche che rendono i tessuti circostanti meno disponibili ad
eventuali successivi interventi chirurgici in caso di recidiva,
non la rendono quasi mai preferibile ad un corretto approccio
chirurgico.
- Questo, in sintesi, presenta a suo
favore:
- -maggiore accuratezza della
valutazione istologica della lesione primaria,
- del fondo e dei margini dellaria
di escissione e dell eventuale coinvolgimento delle
strutture nervose e linfonodali;
- -cicatrici chirurgiche
morfologicamente più accettabili a confronto degli esiti
della radioterapia;
- -indici di sopravvivenza per lo meno
equivalenti o leggermente superiori rispetto alla
radioterapia;
- -risultati funzionali ed estetici
migliori.
- Tuttavia, non tutti gli autori sono
concordi con quanto appena esposto: a conclusioni esattamente
contrarie perviene Hornback, il quale attribuisce pari efficacia
al trattamento chirurgico e radiante nel controllo delle lesioni
in stadio 1 e 2 e sostiene che per lesioni maggiori di 2 cm la
radioterapia è in grado di effettuare il controllo locale
della malattia nel 100%dei casi; diverrebbe, inoltre, una scelta
obbligata, nelle lesioni di oltre 4cm, nelle quali la terapia
chirurgica, ove praticata, è fallita a causa della recidiva
locale verificatasi in ogni caso trattato.
- Altri autori sostengono che il
trattamento chirurgico sarebbe di elezione nei casi T1 e T2,
mentre la terapia radiante darebbe migliori risultati negli stadi
più avanzati.
- La maggioranza degli autori afferma per i
motivi precedentemente elencati che il trattamente del carcinoma
del labbro inferiore è essenzialmente chirurgico, anche se
i risultati tra chirurgia e radioterapia, per le piccole lesioni,
sono molto simili.
- La radioterapia, risulterebbe inoltre
controindicata, secondo Luce, nelle seguenti situazioni: nella
recidiva successiva sia alla radiothp che al trattamento
chirurgico, nelle lesioni estese (T3) con possibile interessamento
de nervo mentoniero o mandibolare e nei pazienti
giovani.
- Per quanto riguarda le tecniche
chirurgiche esse sono ormai da tempo note e possono essere
così elencate:
- -vermigliectomia e sostituzione della
mucosa
- -incisione a V chiusura di prima
intenzione
- -incisione a V e ricostruzione secondo
Abbe-Estlander
- -incisione a V e riparazione con lembi
di vicinanza secondo Bernard.Burrow;
- -incisione a chiusura con lembo naso
labiale (fan flap) neuro vascolare e quindi
sensibile
- -utilizzo di lembi e di isole
osteomiocutanei ad isola o liberi per le leisoni che richiedano
le sezioni parziali della mandibola.
- La predilezione per ciascuna tecnica
è condizionata dallampiezza della perdita di
sostanza, pertanto dalla incisione a V o W per carcinomi fino a
1,5cm, ed utilizzando il metodo di Abbe-Estlander per difetti del
30/65%, la rotazione del labbro superiore Karapandzic per
difetti compresi tra 65/80% ed infine per i lembi naso
genieni per ricostruzioni superiori dell 80 %.
- Oltre alleventuale impiego della
radioterapia, un altro argomento ricco di controversie è la
terapia dei linfonodi loco regionali, per i quali alcuni
prospettano svuotamenti profilattici ed altri solo di
necessità.
- Il risultato più comune alle varie
casistiche è l evidenza di come la differenza nella
prognosi quad vitam non abbia significatività statistica
dallo svuotamento profilattico e quello di necessità allo
stadio N1.
- Per cui latteggiamento conservativo
sarebbe quello più corretto e vantaggioso.
- La linfoadenectomia del collo,
preauricolari e dei linfonodi soprioidei, bilaterale di
necessità, risulterebbe quindi efficace nel controllare le
metastasi cervicali e offre indici di sopravvivenza non inferiori
rispetto alla linfadenectomia profilattica. Heller, inoltre,
sostiene da un lato che le recidive locali non hanno correlazione
con la grandezza del tumore primtivo e dallaltro che la
dissezione profilattica dei lifnonodi del collo non sarebbe
giustificata; la linfoadenectomia sopraioidea può, secondo
questo autore, essere applicata come una tecnica bioptica, e se il
risultato dellesame istologico è positivo, una
dissezione radicale dei linfonodi del collo è
appropriata.
- Questultima trova altresì
costante indicazione nel caso di linfonodi palpabili.
- Altri autori (Luce e Cruze), invece,
mettono in relazione lindicazione allo svuotamento
linfonodale con T e l istotipo raccomandando la linfadenectomia
del collo nei casi seguenti:
- -linfonodi palpabili già alla
presentazione iniziale;
- -lesioni primarie più grandi di
2/3 cm
- -scarsa differenziazione
istologica
- -recidiva locale.
- Il problema delle metastasi linfonodali
è davvero di centrale importanza nellinquadramento di
questo tipo di patologia
-
- BIBLIOGRAFIA
- 1.
Abbè R. A. A new plastic operation for the reliefe of
deformity due to double hear leap. Med. Rec., 53:477,
1988
- 2.
Arcangelo M., Tumori epiteliali maligni della cute. Atalnte
topografico, volume 1, Publi. Nicla Morresi.
- 3. Azzolini
A:: Contributo della chirurgia plastica alla terapia degli
epiteliomi dellestremo cefalico..G.It.Stomat.108, 279,
1967
- 4.
Baker S.R.et al.,Carcinoma of the leap., Laryngoscope 90,19,
1980.
- 5.
HEMMER JOERG. In vitro bromodeoxyuridine labeling of squamous cell
carcinoma of the oral cavity. Euro J.Cancer 1990
- 6.
HOFFMANN, HECHT.Nicotine-Derived N-nitrosammines and
tobacco-related cancer.Cancer research 1985
- 7.
HOGEWIND, VAN DER KWAST. Oral leukoplakia. J.Craniomaxillofac.
surg.1989
- 8.
HOLMSTRUPP, THORN, RINDUM, PINDBORG. Malignant development of
lichen planus.J. of oral path.1988
- 9. HSAIRI,
LUCE, POINT, RODRIGUEZ, BRUGERE, LECLERC. Risk factors for
simultaneous carcinoma of he head and neck. Head neck
1989
- 10.
INCZE, VAUGHAN, STRONG, KULAPADITHAROM,LUI.Premalignancy in oral
squamous carcinoma. Am. J.surg. 1982
- 11.
JONTELL,WATTS,WALLSTROM, SLOBERG.Human HPV in lichen planus. J:of
oral path. Med.1990
- 12.
KAHN,DOCKTER. Flow cytometer analysis of oral premlignant lesion.
J.oral path.med. 1992
- 13.
FURLONG, COOKE WATERS.An immunoistochemical assessment of cellular
proliferation markers in head and neck squamous cell cancer.
Br.J.Cancer 1990.
- 14.
KHANNA.Intensive combination chemotherapy for cancer of the oral
cavity.Cancer.1983.
- 15.
KILLON, FIDLER.Evasion of host response in metastasis:implication
of cytokines.Current opinion in immunology.1990.
- 16.
KOSS,HERTZ.Flow cytometric measurement of DNA in human tumor.
Human path..1989
- 17.
KROGH, HOLMSTRUP. Yeast species and biotypes associated with oral
leukoplakia and liken planus. Oral surg.oral med.oral
path.1987.
- 18.
LOVAS,HARSANTI. Oral lichenoid dysplasia. Oral surg.oral med.oral
path.1989.
- 19.
MAGEE-Cancer of buccal cavity.
Surg.clin.north.Am.1986.
- 20.
MARCUCCI Leucoplachie.Riv.it.stom.1982
- 21. MARIN FUSETTI, DEMGNI. Il
carcinoma orale. Giorn Stom.1984.
-
- IPPOCRATEIOS
- Mensile
di medicina e chirurgia
- Editrice
SOPI - Roma
- ippocrateios@sopi.it