-
RICOSTRUZIONE
MAMMARIA IMMEDIATA DOPO
SKIN
SPARING MASTECTOMY
-
-
- Bordoni
D., Neuendorf A.D., Bertani A., Gioacchini M.
- Clinica
di chirurgia plastica e ricostruttiva. Università
politecnica delle Marche. Prof.Bertani A.
-
- Nella ricostruzione mammaria sono stati
ottenuti grandi progressi durante le ultime due
decadi.
- Sono state descritte numerose procedure
ricostruttive con l utilizzo di lembi mio cutanei con o
senza protesi al silicone. Persistono alcuni svantaggi che
includono la complessità chirurgica, lelevato costo e
la morbilità del sito donatore. I risultati, utilizzando
semplici protesi di silicone, sono stati migliorati con l
avvento di protesi espansori. Ad ogni modo questo tipo di
procedura ricostruttiva presenta ancora complicanze significative,
tra tutte la vitalità del lembo, e richiede comunque
interventi successivi per risolvere la contrattura capsulare e la
simmetria.
-
-
- STORIA
-
-
- Il grande omento è conosciuto sin
dallantichità: Epiploic infatti deriva da una parola
greca che significa fluttuante e omentum dal latinotessuto
grasso.
- Luso clinico dell omento
è stato descritto per la prima volta da Jobed e Lambel nel
1826 per il trattamento delle lesioni intestinali. E stato
applicato nel 1914 come innesto nel trattamento dellascite
dopo la resezione di un esteso tumore al torace.
- Sembra che sia stato Passot nel 1930, che
abbia pubblicato per primo un innesto di epiplon per
ricostruire una mammella atrofica in una paziente in una paziente
magra in cui il tessuto adiposo era scarso.
- L epiplon conoscerà un
grande sviluppo ed il moltiplicarsi delle sue indicazioni solo
venti anni dopo con Kiricuta che usò questo lembo per
trattare fistole vescico vaginali post radioterapia.
- Nel 1976 Anold ha descritto il caso di
una ricostruzione mammaria usando una protesi coperta con
lomento e un innesto cutaneo libero. Mc Coll nel 1979
riportò il primo caso di ricostruzione mammaria dopo
mastectomia sub cutanea, con il solo lembo di omento. I progressi
in micro chirurgia hanno permesso a molti Autori di realizzare dei
trapianti di omento con anastomosi vascolari.
-
-
- INDICAZIONI
-
- Lomento è da sempre stato
usato come fonte di tessuto in diverse procedure ricostruttive,
grazie alle sue caratteristiche anatomiche che lo rendono il
tessuto ideale per le ricostruzioni nei casi di grandi perdite di
sostanza.
- La capacità del grande omento di
circoscrivere le infezioni e la sua ricca distribuzione di vasi
sanguigni e linfatici lo rendono utile in una grande
varietà di patologie. Il grande omento è una
struttura mobile che ha una notevole capacità di
riparazione attraverso la proliferazione cellulare. E ricco
di vasi linfatici che riassorbono rapidamente l edema e gli
essudati.
- E stato usato nellinduzione
di neo vascolarizzazione nelle aree a-vascolari.
- Il lembo libero di omento è in
genere fibroso, ma diventa utile se peduncolato, potendo
così raggiunger il collo e le ginocchia. Con un
prelievo semplice, facilitato da una anatomia precisa e costante,
si ha a disposizione una grande quantità di tessuto molle
per riparare grandi lesioni.
- Risulta utile nel riparare grandi
avvallamenti, come nel caso della microsomia emifacciale.
Lomento è stato utilizzato come copertura protettiva
delle anastomosi intestinali, per prevenire le deiscenze e
favorirne la guarigione. Migliora la circolazione al sito
ricevente, come nel caso delle lesioni necrotiche da radiazioni. I
patch omentali sono stati adoperati con successo per la chiusura
di ulcere duodenali e perforazioni esofagee; nonché nelle
procedure operatorie sullapparato genito urinario e per le
ricostruzioni vascolari.
- Nella ricostruzione mammaria il primo
utilizzo riguardava la sola copertura della protesi.
- La nuova tecnica che utilizza il lembo di
omento peduncolato, si è potuta evolvere grazie
allesperienza sviluppata nel corso degli anni con la
mastectomia skin sparing e l utilizzo del mixed mesch di
supporto. Questa tecnica soddisfa i tre obiettivi principali della
ricostruzione mammaria, in modo originale:
- 1.
Il volume mammario viene
raggiunto grazie alla totale rotazione del lembo peduncolato di
omento, attraverso la sua mobilizzazione in laparoscopia
- 2.
La nuova mammella
è sostenuta e definita dal mixes mesch che avvolge
lomento e lo fissa alla parete toracica
- 3.
La skin sparing
mastectomy, in casi oncologicamente indicati, garantisce una
indiscutibile qualità di copertura con cicatrici
periareolari invisibili dopo ricostruzione del complesso areola
capezzolo.
-
- TECNICA
SKIN SPARING MASTECTOMY
- La
mastectomia radicale modificata è ottenuta attraverso una
incisione circonferenziale periareolare. Lestensione
dellincisione determina la quantità di cute richiesta
di copertura della nuova mammella, evitando tensioni, così
che per le mammelle ipertrofiche o ptosiche verrà asportata
una maggior quantità di cute peri areolare lungo
lasse verticale, preservando la quantità necessaria
per rivestire la neomammella, evitando così
lapiattimento della proiezione. Durante la mastectomia deve
essere preservato un sottile strato di grasso sottocutaneo, di
almeno 0,5 cm in accordo con la natura radicale
dellintervento, al fine di preservare i plessi subdermali,
garanti la vitalità del lembo cutaneo.
-
- MOBILIZZAZIONE
DELLOMENTO IN LAPAROSCOPIA
- Con la
paziente in posizione ginecologica, il pneumoperitoneo viene
indotto con ago Veress insufflando CO2, fino ad ottenere una
pressione intraddominale di 10 mm Hg. A livello della cicatrice
ombelicale viene introdotta la camera ottica a 0 gradi. A visione
diretta vengono quindi inseriti 2 trocars 12mm, simmetricamente a
6cm dalla linea mediana e 4 cm sopra lombelicale
trasversa.Saranno questi gli accessi per gli strumenti del
chirurgo, mentre lassistente manovrerà il terzo
trocar inserito a livello della linea emiclaveare di destra, 4 cm
sotto il margine costale.
- Lomento
viene mobilizzato con forbice e dissettore bisturi a ultrasuoni.
Le clips metalliche sono utilizzate per vasi > 1mm.
- La
dissezione tra omento e colon procede da sx verso dx esponendo la
porzione posteriore dello stomaco, dal duodeno al fondo gastrico,
mantenendo lomento connesso con lo stomaco attraverso i
peduncoli gastroepipoici.
- Il
peduncolo di sx è quindi legato utilizzando una suturatrice
lineare laparoscopica 30mm vascolare.
- I vasi
gastrici dellarcata gastroepiploica sono legati da sx verso
dx fino a che il peduncolo gastro epiploico di dx completamente
isolato. Particolare attenzione nellevitare movimenti di
torsione del peduncolo.
- Il lembo
peduncolato poi tunnellizzato verso larea di mastectomia, a
livello subcutaeno incidendo laponevrosi laparoscopicamente.
Laponeurosi è suturata con prolene 0 lasciando una
piccola apertura , di 2-4 cm di diametro, per il passaggio del
peduncolo. In questa fase deve essere controllato ancora una volta
il peduncolo per evitare compressione e torsione. Si completa
suturando il tessuto sottocutaneo con monocryl 4-0.
-
- RICOSTRUZIONE
MAMMARIA
- La skin
sparing mastectomy è seguita con la rotazione del lembo
peduncolato di omento. Il peduncolo attraverso il tunnel
sottocutaneo, a livello epigastrico, raggiunge la regione mammaria
e viene quindi posizionato anteriormente al muscolo grande
pettorale e fissato ad esso.
- Della
mammella ricostruita vengono definiti i limiti e la proiezione del
cono, che contemplerà una maggiore concentrazione di volume
nell emisfero inferiore.
- Il mixed
mesch viene posizionato sul lembo di omento, in modo da definire
la forma ed il profilo ideale del cono mammario, operando un lieve
innalzamento del seno. Tale supporto è fissato al muscolo
gran pettorale con clips al titanio o con sutura in nylon 4-0.
Viene definito così il nuovo solco ed il perimetro
mammario.
- Si
posiziona un drenaggio in aspirazione a livello della linea
ascellare anteriore che verrà rimosso in 5 giornata o fino
a che il volume drenato sia inferiore a 20 ml nelle 24 ore.
- La cute
è chiusa con sutura circolare continua intradermica (borsa
a tabacco) a livello dellincisione periareolare, a copertura
dellintero volume mammario.
- Si applica
un micropore, cerotto adesivo trasparente, in una forma
triangolare a base stretta con maggiore proiezione areolare, a
plasmare lintera mammella; verrà rimosso dopo 25
giorni. Risultato estetico visibile con un effetto a goccia
inferiore grazie al posizionamento dei tessuti in fase
postoperatoria, con una proiezione anteriore del cono mammario
-
-
- SIMMETRIA
- La
simmetria è raggiunta necessariamente in un secondo stage
chirurgico tra il 45° e 60° giorno postoperatorio.
Preferiamo ridurre la mammella contro laterale con una
mammoplastica periareolare perché a nostro avviso offre un
miglior riposizionamento del complesso areola capezzolo e una
migliore forma finale.
-
- DISCUSSIONE
- La skin
sparing mastectomy, che utilizza un approccio periareolare,
è considerata ormai una procedura ontologicamente sicura ed
è raccomandata in pazienti selezionati con tumore distante
2 cm p più dalla cute, con margini liberi controllati da
sezioni istologiche in tumori multicentrici o diffusi, e nella
malattia di Paget. E indicata per gli early breast cancer.
- Importante
principio per questo tipo di mastectomia è la
profondità di dissezione della ghiandola mammaria dal lembo
di cute. Non dovra mai essere inferiore a 0,5 cm, così da
preservare i plessi subdermali, assicurando vitalità al
mantello cutaneo. La cicatrice dellla skin sparing mastectomy
verrà nascosta dalla ricostruzione del complesso areola
capezzolo.
- Particolare
importanza assume il disegno dellincisione peri areolare
nelle mammelle ipertrofiche e /o ptosiche ; si deve provvedere ad
una necessaria asportazione di cute, lungo lasse verticale
della regione periareolare, preservando lindispensabile
quantità di pelle necessaria alla copertura della mammella;
evitando inutili tensioni.
- Lintegrità
del solco inframammario deve essere preservata, valutando le
dimensioni del lembo e adoperandosi nella sua possibile riduzione.
- Non vi
è morblità dellarea donatrice del lembo di
omento, concetto questo fondamentale per poter ricostruire
efficacemente un distretto corporeo senza creare ulteriori danni
alla paziente. La nostra tecnica prevede la completa rotazione del
grande omento, sostenuto da un singolo peduncolo di arteria e vena
gastroepiploica, di circa 12 cm, sufficiente a raggiungere il
letto della mastectomia per la ricostruzione del volume mammario.
- Lapporto
di sangue al lembo è abbondante e di sicura
affidabilità. Il peduncolo tunnellizzato a livello sub
cutaneo , si ridurrà di dimensioni nellarco di alcuni
mesi. Le uniche cicatrici visibili risultano le 4 piccole
incisioni cutanee necessarie per l utilizzo degli strumenti
laparoscopici. Risulta così essere una chirurgia poco
aggressiva preservando la parete addominale.
- Lintegrazione
del mesch provoca una reazione in collagene che racchiude i
delicati agglomerati di poliestere del mesch, formando uno strato
di reazione tissutale cicatriziale.
- Non
è percepito alla palpazione una volta assorbito e la parte
in poliestere è integrata agli strati cutanei.
- Nel post
operatorio la reazione cicatriziale è maggiore con un seno
più rigido per un periodo di circa due mesi; questo
è dovuto al processo di riassorbimento e di reazione al
mesch.
- Il tessuto
cutaneo è meno elastico, mostrando una maggiore resistenza
alla riduzione della proiezione anteriore del cono mammario.
- Un chiaro
vantaggio nellapplicazione del meach è di provvedere,
durante il periodo del suo riassorbimento, al necessario supporto,
permettendo alla mammella operata di preservare la forma ideale,
ottenuta durante lintervento, contrastando la forza
gravitazionale causata dal peso, e conseguentemente cancellare i
90 giorni di accomodazione del lembo.
-
- Bibliografia
- ·
Agostinelli
G. e coll.
La cicatrice in chirurgia estetica. Aspetti biologici,
clinici e medico—legali.
Riv. It Mcd. Leg. XII :7, 199O.
- ·
Bason
1974 coll.
Ultrastructural changes during scar hypertrophy and
following Z—p]asty
International Symposiurn on wound healing, Rotterdam 1974.
- ·
Baur
1976 e coll.
Pathological aspects of skin healing in burns
- ·
Berry
e coll.
The histochernistry and histologicai changes in hypertrophic
scar following Z—plasty.
Ed. the
Fordation international Cooperation in the Medical Sciences,
1975.
- ·
Berry
1972
- ·
Bradford
Rocwell W. e coll.
Keloids and hypertrcìphic scars: a comprehensive
review. Plast.
Reconstr. Surg. 84, 827,1989.
- ·
Brown,and
Gibson.
Pathological aspects in skin healing. Ed. the
Foundation international Cooperation in the Medical Sciences
1975
- ·
Celleno
L. e coll.La riparazione tissutale
nei soggetti anziani.
G. it. Chir. Derrn. Onc pag 46—51.
- ·
Cohen
e coll.
Collagen
metabolisrn in keloid and hypertrophic scar.
Ed. the Foundation International Cooperation in the Medical
Sciences 1975.
- ·
Donati
L. e coli.
La cicatrizzazione: aspetti biologici e chimici. -
Edizione Minerva italica, Maggio 1972.
- ·
Esposito
G e coll.
Luso del gel di silicone nel trattamento delle
cicatrici da ustione:
nostra esperienza.
36° Congresso Nazionale della Società Italiana
di Chirurgia Plastica ricostruttiva ed Estetica, Torino 1987.
- ·
Gabbiani
e Coll.
The
role of contractile proteins in wound [healing.
Ed, the foundation International Cooperation in the Medical
Sciences, 1972,
- ·
Hunt
T.K.
Ferite cicatrizzanti e ferite infette. Livana
editrice, 1988,
- ·
Hunt
T.k. e Coll.
The effect o differìng ambient oxigen tensions on
wound infection
An. Surg. January, 35, 1975.
- ·
kischer
e coll.
Collagen metabolisrn in keloid and hypertrophic
scar.
Ed. the Fondation international Cooperation in the Medical
Sciences, 1975.
- ·
Larson
e coll.
Pathological aspects of skin healing in burns.
Ed. the Fondation International Cooperation in the Medical
Sciences, 1975
- ·
Madden
and Carlson.
Atypical fibroblasts, wound contraction and human
fibrocontractive disease.
Ed. the Foundation International Cooperation in the Medical
Sciences 1975.
- ·
Montegi
K.
Consideration on the formation and biological significance
of
hypertrophic scar.
J
Max;. Fac. Surg. i2. 123.1984
-
IPPOCRATEIOS
- ESTRATTI